Chiusi
della Verna è un comune di 2.200 abitanti della provincia di
Arezzo. Situato nel territorio del Casentino, nel centro del Parco nazionale
delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è famoso
per ospitare il Santuario della Verna, dimora di san Francesco dove
in questo luogo il santo ricevette le stigmate. Il santuario si trova
sulla parte meridionale del monte Penna. Una fiorente industria del
turismo si è sviluppata attorno a questi luoghi. Chiusi della
Verna è famosa anche per la disputa, con il paese di Caprese
Michelangelo, per aver dato i natali a Michelangelo Buonarroti. Da studi
presso l'archivio storico di Firenze, sembrerebbe infatti che Michelangelo
Buonarroti fosse nato proprio a Chiusi nel periodo in cui il padre era
potestà del paese.
ETIMOLOGIA
Deriva dal termine latino clusa, ossia strettoia, in riferimento alla
collocazione del paese all'imbocco di due valli. Fino al 1928 fu chiamato
Chiusi in Casentino, la denominazione attuale si riferisce al vicino
monte La Verna.
FRAZIONI
Biforco, Compito, Corezzo, Corsalone, Dama, Case Nuove, Frassineta,
Giampereta, La Beccia, La Rocca, La Verna, Rimbocchi, Sarna, Val della
Meta, Vallebona, Vezzano
DA
VEDERE
Chiesa di San Michele Arcangelo
Chiesa di San Martino
Chiesa di Sant'Agata alla Rocca
Santuario di San Francesco alla Verna
Chiesa di Santa Maria
Cassero
SANTUARIO
DELLA VERNA
Il Santuario francescano della Verna, situato a pochi chilometri da
Chiusi della Verna (provincia di Arezzo), è famoso per essere
il luogo in cui San Francesco d'Assisi ricevette le stigmate il 17 settembre
1224. Costruito nella parte meridionale del monte Penna a 1128 metri
di altezza, il Santuario destinazione di numerosi pellegrini
ospita numerose cappelle e luoghi di preghiera e raccoglimento,
oltre a diversi punti di notevole importanza religiosa. La Verna è
il più famoso dei conventi del Casentino, e vero cuore del culto
francescano. La fondazione di un primo nucleo eremitico risale alla
presenza sul luogo di San Francesco, che nella primavera del 1213 incontrò
il Conte Orlando di Chiusi della Verna, il quale volle fargli dono del
monte della Verna che successivamente divenne luogo di numerosi e prolungati
periodi di ritiro. Negli anni successivi sorsero alcune piccole celle
e la chiesetta di Santa Maria degli Angeli (1216-18). Limpulso
decisivo allo sviluppo di un grande convento fu dato dallepisodio
delle stimmate (1224), avvenuto su questo monte, prediletto dal santo
come luogo ideale per dedicarsi alla meditazione. L'ultima visita di
Francesco al monte avvenne nell'estate del 1224. Vi si ritirò
nel mese di agosto, per un digiuno di 40 giorni in preparazione per
la festa di s. Michele, e mentre era assorto in preghiera vi ricevette
le stimmate (circa il 14 settembre): di conseguenza la Verna divenne
un suolo sacro. Papa Alessandro IV la prese sotto la protezione papale,
nel 1260 vi fu eretta e consacrata una chiesa, alla presenza di San
Bonaventura e di numerosi vescovi. Pochi anni dopo venne eretta la Cappella
delle Stimmate, finanziata dal conte Simone di Battifolle, vicino al
luogo ove era avvenuto il miracolo. Una cappella più antica,
S. Maria degli Angeli, costruita nel 1218 per S. Francesco da Orlando,
è raggiungibile dalla sacrestia della chiesa maggiore, iniziata
nel 1348 ma rimasta incompiuta fino al 1459. Da quest'ultima i frati
che si risiedono alla Verna si recano in solenne processione due volte
al giorno (alle 14 e a mezzanotte)) verso la cappella delle Stimmate.
Nella solennità delle stimmate (17 settembre) e anche in altre
occasioni, molte comunità parrocchiali dei dintorni o fedeli
e turisti provenienti da più lontano si recano a visitare questi
luoghi, e i frati sono organizzati per ricevere ed accogliere circa
2000-3000 pellegrini. Il convento venne parzialmente distrutto da un
incendio nel XV secolo. Nel 1810 e nel 1866 i frati ne vennero temporaneamente
espulsi a seguito delle soppressioni degli ordini religiosi.
ETIMOLOGIA
ED ORIGINI
L'età etrusco-romana Si formano gli insediamenti di Dama, Corezzo,
Giampereta, Sarna, Fontechiara, Compito, Oci e Vignoli, dove sono stati
effettuati ritrovamenti di sepolture. Nasce lo stesso Capoluogo, il
cui nome deriva probabilmente dal termine latino Clau-Clusu, che indica
la chiusura della vallata rispetto ai centri circostanti. Il territorio
è percorso dalla Via Maior, che collega Arezzo con la Romagna,
oltrepassando il Passo Serra dopo aver risalito il corso del torrente
Corsalone.
ORIGINI
E CENNI STORICI
L'età medievale e le vie dei pellegrini Sull'antico percorso
romano si forma il tracciato della via Romea, seguito soprattutto dai
pellegrini di origine germanica che andavano a Roma seguendo un tragitto
alternativo alla via Francigena, spostata più verso ovest. Esso
fu attivo sicuramente per tutto il periodo dal XII al XIV secolo ed
in particolare in occasione degli anni del Giubileo, la ricorrenza cristiana
istituita nel 1300 da papa Bonifacio VIII. Imponente era il numero dei
pellegrini di ogni ceto e nazionalità che percorrevano la Romea
provenendo, oltre che dall'area tedesca, da quella scandinava, baltica,
slava e dalla stessa Inghilterra. La via entrava in Italia dal Brennero,
attraversava quindi il Veneto e la Romagna fino a Forlì e Bagno
di Romagna, passando l'Appennino ed entrando nel territorio casentinese
per il passo Serra a circa 1150 metri di altitudine. La parte iniziale
del tragitto casentinese si snodava attraverso l'alto corso del Corsalone,
nel territorio della Vallesanta, dove sono ancora individuabili alcuni
tratti del selciato medievale, purtroppo in parte danneggiato o asportato.
La strada toccava poi vari nuclei abitati o castelli, passando per Scapruggine,
Fatucchio, Biforco, Aioli, Monte Silvestre e Montefatucchio. Raggiunto
Rimbocchi, il cammino proseguiva lungo il torrente Corsalone, come ci
testimoniano le notizie relative ai numerosi Spedali, le strutture che
sorgevano proprio lungo le principali vie di comunicazione per accogliere
i pellegrini, i viandanti o comunque tutti coloro che avevano bisogno
di cure e di riposo. Altro nucleo toccato dalla Romea nel territorio
di Chiusi era Sarna, da dove la strada proseguiva oltrepassando Rosina,
Chitignano, Poggio d'Acona, Valenzano ed infine Subbiano e Arezzo. Da
qui proseguiva per Orvieto e quindi per Roma. Risale al periodo medievale
anche l'origine di molti centri del territorio chiusino, come Caggio,
La Rocca, Corezzo. La data più antica in cui si ha notizia di
Chiusi è il 967, anno in cui il castello e il feudo circostante,
che comprendeva le comunità di Verghereto, Pieve Santo Stefano,
Badia Tedalda, Sarna, Compito, Vezzano e Chitignano, erano stati affidati
a Goffredo di Ildebrando Catani dall'imperatore Ottone I di Germania.
Su questo feudo, nel 1261, rivendicò la propria sovranità
Guglielmino degli Ubertini, lasciando ai fratelli Orlando, Alberto e
Niccolò Catani il solo dominio sul castello di Chiusi. Il conte
Orlando e il monte della Verna Ai Catani è legato un episodio
significativo nella storia del territorio chiusino: la donazione a Francesco
d'Assisi del monte della Verna da parte del conte Orlando, avvenuta
nel 1213 dopo il loro incontro nel castello di San Leo. Da allora, Francesco
si recò più volte alla Verna con i suoi fratelli, fino
al 1224 quando vi ricevette le stimmate. A ricordo della capanna di
frasche in cui il Santo viveva durante i suoi soggiorni, alla fine del
XIV secolo la contessa Caterina Tarlati fece erigere la cappella di
Santa Maria Maddalena, all'interno della quale è ancora conservata
la pietra su cui sedette Gesù quando apparve al Santo di Assisi.
Dalla costruzione delle prime celle per i frati all'edificazione globale
del Convento, La Verna è stata al centro di molte vicissitudini
del territorio di Chiusi; nel 1440 il luogo venne invaso dalle truppe
di Niccolò Piccinino alla ricerca di viveri, mentre nel 1498,
in un momento particolarmente doloroso per l'Italia centro settentrionale,
il condottiero veneto Bartolomeo d'Alviano, sostenuto dai Medici in
esilio contro la Repubblica Fiorentina, occupò il Convento con
150 cavalli e circa 800 fanti, devastandolo completamente ed interrompendone
la ricostruzione messa in atto dopo l'incendio di venti anni prima.
Nel 1551 data del Censimento Mediceo, la comunità di Chiusi risulta
nel suo complesso abbastanza vitale dal punto di vista economico ed
ancora abbastanza abitata, nonostante che quasi tutta l'area casentinese
vada soggetta ad un certo spopolamento. Globalmente vi si registrano
2.059 abitanti, con 528 anime a Montefatucchio, 454 a Chiusi e 319 a
Corezzo. -1745, Censimento Lorenese: possiamo renderci conto di come
in totale fossero diminuiti gli abitanti dell'area comunale, passando
da 2.059 a 1.640. Più tardi, alla data di attivazione del Catasto
ottocentesco, il loro numero era nuovamente aumentato (1.777) e all'indomani
dell'Unità d'Italia era salito a 2.496 unità. -1776, con
il riordino amministrativo di Pietro Leopoldo viene soppressa l'antica
Podesteria e il comunello è unito ad altre tredici
località vicine in un unico distretto amministrativo. Nel 1838
il Comune di Chiusi viene trasferito all'Ufficio del Censo di Bibbiena
e la comunità da questo momento prende a chiamarsi Chiusi in
Casentino.
DATI RIEPILOGATIVI
Popolazione
Residente 2.225 (M 1.101, F 1.124)
Densità per Kmq: 21,7
CAP
52010
Prefisso Telefonico 0575
Codice Istat 051015
Codice Catastale C663
Denominazione
Abitanti chiusini
Santo Patrono San Michele
Festa Patronale 29 settembre
Giorno di Mercato Settimanale sabato mattina (quindicinale)
Numero
Famiglie 870
Numero Abitazioni 1.463
Il
Comune di Chiusi della Verna fa parte di:
Area Geografica: Bacino Idrografico del Fiume Arno
Comunità Montana del Casentino
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Comuni Confinanti
Bagno di Romagna (FC), Poppi, Verghereto (FC)
Il
comune è gemellato con
Helmstadt (Germania)