Ustica
è un comune di circa 1.300 abitanti della provincia
di Palermo. Occupa interamente l'isola di Ustica e
comprende nel suo territorio la Riserva naturale marina
Isola di Ustica.
ETIMOLOGIA
Deriva dal latino Ustica che a sua volta deriva dal
greco Osteodes, da osteov, osso.
ORIGINI
E CENNI STORICI
L'isola è stata popolata fin dal 1500 a.C.
dai Fenici. Nell'antica Grecia l'isola fu chiamata
Osteodes (ossario), in ricordo dei migliaia di ammutinati
Cartaginesi lasciati sull'isola a morire di fame nel
IV secolo a.C.. I romani la rinominarono Ustica, dal
latino ustum che significa bruciata, a causa delle
sue rocce nere. Nel VI secolo vi si stabilì
una comunità Benedettina, ma fu ben presto
costretta a spostarsi a causa delle imminenti guerre
fra Cristiani ed Arabi. Nel Medioevo fallirono dei
tentativi di colonizzare l'isola a causa delle incursioni
dei pirati barbareschi, che fecero dell'isola un proprio
rifugio. Solo dal XVIII secolo i Borboni vi insediarono,
stavolta in modo stabile, delle famiglie provenienti
dalle Eolie e dalla Sicilia con un centinaio di soldati.
Durante il regime fascista e fino al 1950 Ustica fu
utilizzata come luogo di confino.
DA
VEDERE
Fortezza borbonica
Grotte Marine
Tunnel del Medico (grotta sommersa).
INCIDENTE
DEL VOLO 870
Con strage di Ustica si indica il disastro aereo in
cui persero la vita 81 persone nel cielo tra le isole
di Ustica e Ponza il 27 giugno 1980, l'aereo di linea
I-TIGI Douglas DC-9 appartenente alla compagnia aerea
Itavia si squarcia in volo senza preavviso e scompare
in mare. Dopo quasi trent'anni di inchieste molti
aspetti di questo disastro appaiono ancora poco chiari.
RICOSTRUZIONE DELL'ACCADUTO
Alle 20.08 il volo IH870 diretto da Bologna a Palermo,
inizia con due ore di ritardo, e si svolge regolarmente
nei tempi e sulla rotta previsti fino all'ultimo contatto
radio tra velivolo e controllore procedurale di "Roma
Controllo", che avviene alle 20:58.
Alle 21.04, chiamato per l'autorizzazione di inizio
discesa su Palermo, il volo IH870 non risponde. L'operatore
di Roma reitera invano le chiamate; lo fa chiamare,
sempre senza ottenere risposta, anche dal volo KM153
dell'Air Malta, che segue sulla stessa rotta, dal
radar militare di Marsala e dalla torre di controllo
di Palermo. Passa senza notizie anche l'orario di
arrivo a destinazione, previsto per le 21.13.
Alle 21.25 il comando del Soccorso Aereo di Martina
Franca assume la direzione delle operazioni di ricerca,
allerta il 15° Stormo a Ciampino, sede degli elicotteri
HH-3F del Soccorso Aereo.
Alle 21.55 decolla il primo HH-3F e inizia a perlustrare
l'area presunta dell'eventuale incidente. L'aereo
è ormai disperso.
Nella notte numerosi elicotteri, aerei e navi partecipano
alle ricerche nella zona. Solo alle prime luci dell'alba
viene individuata da un un elicottero HH-3F del Soccorso
Aereo alcune decine di miglia a nord di Ustica, una
chiazza oleosa. Poco dopo raggiunge la zona un Breguet
Atlantique dell'Aeronautica e vengono avvistati i
primi relitti e i primi cadaveri. È la conferma
che il velivolo è precipitato in quella zona
del Tirreno dove la profondità supera i tremila
metri.