Troina

Troina è un comune di circa 10.000 abitanti della provincia di Enna, nella Sicilia centrale. È un comune del Parco dei Nebrodi. Il susseguirsi delle malattie che hanno provocato molti morti fa decidere alla sanita',nel 1923 di creare una campagna antimalarica:
Vengono esposti,in una pubblica conferenza i danni che provoca la malaria al corpo umano e i risultati ottenuti invece con la prevenzione, Il chinino viene soministrato a tutta la popolazione,
Ma purtroppo non esisteva solamente come malattia la malaria,in quell'anno ci fu' un notevole aumento del tumore maligno,del cancro e del paratifo.la sanita' allora adotto' molte misure di precauzioni.

ETIMOLOGIA
Il nome è di origine incerta, forse deriva da Tragena o da Tragurium, di significato sconosciuto.

ORIGINI E CENNI STORICI
Nessun dubbio esiste sulle origini antichissime della città di Troina, tanto da essere denominata Civitas Vetustissima sin dai diplomi risalenti all’alto medioevo, che ne avvalorano l’origine preistorica. La certezza è documentata dalle necropoli indigene (XIII-VIII sec. a.c.) situate sul versante meridionale del Monte Muanà, sul Monte Pantheon e a sud delle pendici del Monte Troina.

Nel 2001, grazie ad alcuni ricercatori di Cambridge, si sono addirittura portate alla luce, in località Scarvi, resti che risalgono all’età del rame.

Gli scavi archeologici del 1958-60 e del 1974-77, sul versante sud-orientale, fanno pensare che i colonizzatori fossero greco-italici, probabilmente i Mamertini, da qui il presidio militare con la costruzione di quelle che sarebbero state le mura che cingevano la città. Nelle vicinanze fu ritrovata anche una necropoli ellenistico-romana con 141 sepolcri e reperti, monete, terrecotte, orecchini, anelli e altro, facenti parte dei corredi funerari.

Sulle origini dell’antico nome vi è incertezza, la tradizione locale la identifica con Imachera, alcuni storici invece la identificano con Engyon associato nell’antichità al culto delle Dee Madri il cui Tempio doveva sorgere nei pressi dell’abitato, altri Dragyna ed altri ancora Trayna.

Probabilmente nel I secolo d.c. vi si stabilì una prima comunità cristiana.

Durante le invasioni barbariche la città fu distrutta. Successivamente arrivò la conquista bizantina che la fece risorgere e che portò la diffusione del monachesimo orientale, in seguito diede anche influenza e rilievo alla storia della città stessa.

Nell’ 866 d.c. la cittadina subì la dominazione saracena che portò nuove rovine e che ne fece una fortificazione militare, costruendo le mura che si sovrapposero ai resti della cinta muraria ellenistico-romana ancora esistente.

Ma il periodo storico di più importanza, sicuramente documentato grazie allo storiografo di corte Goffredo Malaterra, iniziò con la conquista dei Normanni della Sicilia e di Troina, che con l’arrivo del Gran Conte Ruggero I diventò caposaldo e “Capitale” del territorio siciliano. La città fu conquistata tramite uno stratagemma, di cui si narrano varie leggende, alla vigilia di Natale del 1061, da qui, nel corso dei decenni, sfruttando la posizione militarmente favorevole, divenne non solo base di espansione ma anche dimora, molte infatti furono le vicende familiari di rilievo che si suppone siano succedute a Troina: le seconde nozze del Conte con Matilde di Provenzas la nascita di suo figlio Simone e i funerali del primogenito Giordano.

Il Conte fece per Troina dei miglioramenti che la resero celeberrima, ne migliorò le fortificazioni; fondò due dei monasteri Basiliani ( San Michele Arcangelo, Sant’ Elia d’Ambola e San Mercurio), tra i più importanti della Sicilia, dotandoli di feudi; fra il 1067 ed il 1078 costruì la prima Chiesa normanna di Sicilia e successivamente, nel 1082, la eresse sede Vescovile, nominando, il proprio cognato Roberto, già Abate del monastero basiliano di S. Michele Arcangelo, Vescovo e inoltre costruì nuove strade e nuovi palazzi. Ma la popolazione locale subì anche le prepotenze dei soldati normanni reagendo poi con una sommossa, fomentata anche dai saraceni, che il Conte riuscì a placare.

L’ evento di maggior spicco della storia troinese fu la venuta nel 1088 di Papa Urbano II che incontrò Ruggero per concedere l’Apostolica Legatia, accordo che comportava la concessione di nominare i Vescovi direttamente nella Contea, facoltà che il medesimo Ruggero si era già arrogato nominando proprio cognato.

Nel 1096 la sede vescovile fu spostata a Messina anche se la Chiesa Normanna ebbe sempre il titolo di Cattedrale per volere del Conte e si continuò a chiamare il Vescovo di Messina anche Vescovo di Troina. L’importanza politico-strategica declinò alla morte del Conte Ruggero e anche le notizie storiche divennero poche e di scarso rilievo.

Troina fu soprattutto Città Demaniale, la X in Sicilia e XIII al Parlamento del Regno e come tale venne amministrata da magistrati e dagli oligarchi locali, che col tempo acquistarono sempre più potere.

Nel 1233 Federico II di Svevia la rase al suolo assieme ad altre città e deportò parte della popolazione in altri centri urbani, tutto ciò fu causato dall’ applicazione delle Costituzioni di Melfi volute da Federico.

Nel 1296 fu venduta da Federico III e subito dopo fu riscattata dai troinesi stessi.

Nel 1398 re Martino d’Aragona la elevò allo status di Universitas e le conferì altri possedimenti, grazie all’ intervento probabilmente di un Di Napoli.

Tra il XV ed il XVI secolo la cittadina conobbe una forte espansione urbana, perse il rilievo militare divenendo centro di interesse culturale e religioso con la costruzione di biblioteche e archivi che custodivano documenti di grande importanza ed anche Opere Pie gestite dai frati basiliani.

Nel 1535 l’ imperatore Carlo V, di ritorno da Tunisi, alloggiò nel complesso dei P.P. Francescani e vi stazionò tre giorni, successivamente nel 1575 la peste decimò la popolazione e grazie all’intervento del dottore Ingrassia fu debellata.

Il XVII secolo fu caratterizzato, oltre che dall’ edificazione del nuovo quartiere “Borgo”, che comportò il trasferimento degli artigiani nella nuova zona, dalla fondazione dell’Ospedale “Casa di San Giovanni di Dio” dei Frati Ospedalieri, ma il periodo di prosperità fu interrotto dai terribili terremoti del 1643 e del 1693 che causarono gravi danni a molti edifici di grande valore artistico, tra cui la Cattedrale. Nel periodo tra queste calamità naturali non mancò la vendita della città per mano di Filippo IV che fu riscattata ancora una volta dall’ esponente più in vista della famiglia Di Napoli, il Vescovo Vincenzo.

Il Settecento vide, a Troina, il perdurare delle condizioni di vita che oscillavano tra normalità e crisi. Il ceto nobile che governava la città assieme al clero numeroso e prestigioso tentò di far riguadagnare alla città l'antico titolo di sede vescovile, ma la sede contesa tra Troina e Nicosia, sarà a quest' ultima assegnata, determinando l'inizio di un lungo e lento declino degli enti religiosi della città. Le prime avvisaglie di decadenza riguardano l'ordine basiliano, quello più potente e storicamente più importante per Troina. In questo periodo viene costruito il convento di San Michele Nuovo (ancor oggi maestoso seppur consistente in semplici resti), più vicino al paese, con ambienti ampi rispetto alle modeste e spartane stanze dell'altra e più antica residenza dei monaci basiliani.

Nel 1820 durante i moti Carbonari alcuni cittadini troinesi contribuirono alla rivolta palermitana, trascinati dall’ influenza della famiglia oriunda Bazzan; meno nota è invece la partecipazione ai moti d’indipendenza del 1848, pochi i cittadini coinvolti e quindi poche le conseguenze. Sostanzialmente il paese era governato dal notabilato, alleato alle alte cariche religiose, spesso unite da comuni interessi economici, quindi la classe operaia difficilmente riesce ad emergere, nonostante gli avvenimenti che in Italia si vanno delineando.

La crisi dell’ élite clericale arriverà nel 1886 con la legge Siccardi, a causa della quale lo Stato confischerà le proprietà ecclesiastiche per rivenderle a scopo lucrativo; queste verranno acquistate con spese irrisorie da una nuova classe emergente composta dai proprietari terrieri. Tutto ciò inasprì le condizioni di vita dei contadini che speravano in una distribuzione equa delle terre e che invece si videro imporre canoni sempre più alti. Le conseguenze produssero carestie che diedero luogo nel febbraio del 1898 alla rivolta contadina che al grido di “Vulimu u’ Pani” rivendicava in modo confuso le proprie ragioni dirigendosi al Municipio; l’ esito fu tragico, la repressione finì brutalmente e nel sangue con 8 morti e innumerevoli feriti. La rivolta produsse effetti sulle coscienze dei poveri contadini che all’ inizio del XX secolo, subito dopo la prima guerra mondiale, iniziarono a formare i primi gruppi progressisti e a rivendicare l’ applicazione del decreto del Ministro Visocchi che prevedeva l’ assegnazione di lotti da coltivare ai reduci della prima guerra mondiale.

Come reazione all'avanzata popolare, i proprietari e i politici conservatori di Troina diedero vita al movimento fascista (PNF) e nel 1920 si attrezzarono a conquistare il Comune, detenendolo fino al 1943 all'ingresso delle truppe americane. Lo sbarco avvenne nel luglio del ‘43 a Gela e proseguì via terra con gli Inglesi verso Catania e gli Americani verso Messina. Dopo la caduta di Leonforte, Nicosia e Agira le difese tedesche si ritirarono verso Troina e la 1° divisione americana puntò proprio al centro abitato che proprio per la sua collocazione geografica diventò una vera fortezza dando luogo ad una delle più cruenti battaglie della campagna. La “Battaglia di Troina” durò 6 giorni, dall’ 1 al 6 agosto, con centinaia di tonnellate di bombe sganciate sull’ abitato che distrussero ciò che era rimasto in piedi fino a quel momento e che creò panico tra la gente che fuggì nelle campagne. La popolazione civile contò più di cento vittime e un terzo degli edifici andò distrutto, fra questi la Cattedrale, oltre a varie chiese e palazzi di notevole importanza storica.

Dopo la guerra il paese affrontò la ricostruzione cercando di diventare una avanzata realtà economica, passo che avviene con la costruzione, iniziata nel 1949 e completata nel 1953, della Diga Ancipa, voluta dall’ Onorevole Selvaggi, per porre rimedio al problema delle risorse idriche e creare un nuovo ente per la distribuzione dell’ energia elettrica (ESE). L’ imponente costruzione produsse lavoro creando un nuovo ceto, quello operaio, che con turni faticosi di 8-10 ore al giorno realizzò l’ invaso artificiale. Furono quasi 60 coloro che persero la vita soprattutto all’ interno delle gallerie.

Alla costruzione della Diga seguì la costruzione, tra 1953 ed il 1955, dell’ Oasi Maria SS. nata dall’ idea del suo fondatore Padre Luigi Ferlauto. Nasce come società a responsabilità limitata dedita alla ricerca e alla cura dei bambini affetti da involuzione celebrale e col tempo è divenuta un’ ottima struttura ospedaliera. Inizia così una vera e propria rivoluzione economica, gli stili di vita iniziano a cambiare , le campagne cominciano a svuotarsi, le case già nel 1961 erano dotate di acqua potabile , riscaldamento e luce, cambiano le abitudini, gli usi e i costumi. Si delineano i primi sindacati a difesa dei ceti più deboli ed i primi partiti, socialisti e comunisti, composti da contadini e operai; le prime forme di associazione a scopo ricreativo e le scuole che diventano accessibili anche a chi economicamente è meno benestante.

A partire dai primi anni ‘70 la popolazione residente inizia a diminuire, come nel resto del meridione. Un vero esodo migratorio verso il settentrione d’ Italia ed alcuni Paesi europei, alla ricerca di un posto di lavoro sicuro e remunerativo, una piaga ripresa purtroppo negli ultimi anni.

Chi vede Troina oggi sicuramente subisce il suo fascino ricco di storia, d’ arte e di cultura, fascino che è rimasto intatto nel corso dei secoli e ricco di un’atmosfera unica e suggestiva che ammalia chiunque la visiti per la prima volta.


DATI RIEPILOGATIVI


Popolazione Residente 10.061 (M 4.787, F 5.274)
Densità per Kmq: 60,2

CAP 94018
Prefisso Telefonico 0935
Codice Istat 086018
Codice Catastale L448

Numero Famiglie 3.799
Numero Abitazioni 5.842

Denominazione Abitanti troinesi
Santo Patrono San Silvestro da Troina
Festa Patronale 2 gennaio

Il Comune di Troina fa parte di:
Regione Agraria n. 1 - Nebrodi Meridionali
Parco dei Nebrodi

Comuni Confinanti
Bronte (CT), Cerami, Cesarò (ME), Gagliano Castelferrato, Regalbuto, San Teodoro (ME)

Eventi, Feste e Sagre
Festa di San Silvestro (ultimi due venerdì e domeniche di maggio e primo fine settimana di giugno).