Tremestieri
Etneo è un comune di circa 21.000 abitanti
della provincia di Catania. La produzione tipica locale
consiste principalmente nei prodotti dell'agricoltura
quali agrumi, olive e uva da mosto ed artigianali
costituiti da ricami e prodotti in pietra lavica.
Negli ultimi anni il settore edilizio ha subito un
fortissimo impulso. Il comune di Tremestieri Etneo
fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali:
regione agraria n.7 (Colline litoranee di Acireale).
ETIMOLOGIA
Documentato con il nome arabo Al Kanays, ossia le
tre chiese. In latino era indicato con il nome di
Trimosterium, tre monasteri. La specifica Etneo risale
al 1874.
DA
VEDERE
Le emergenze architettoniche di Tremestieri degne
di nota sono costituite dalla Chiesa Madre, dalla
Chiesa S. Maria delle Grazie, dalla Chiesa dell'Immacolata,
di S. Antonio di Padova e da alcune ville padronali
risalenti al XIX secolo disseminate lungo la via Etnea.
Interessante da visitare è la singolare raccolta
privata di carretti siciliani della famiglia Costantino
nella frazione di Piano così come i superstiti
palmenti di cui era ricca la zona per la sua antica
produzione vitivinicola.
MANIFESTAZIONI
Tra le manifestazioni di rilievo sono da segnalare:
la festa patronale in onore della Madonna della Pace,
che ha luogo la prima domenica dopo Pasqua, e quella
della compatrona S.Barbara che si celebra il 4 di
dicembre, oltre ad un nutrito programma di spettacoli
estivi annualmente organizzato a cura dell'Amministrazione
comunale. Ed inoltre, a cura della parrocchia - chiesa
madre S. Maria della Pace, il suggestivo "Presepe
Vivente" (dal 1978) e l'originale Premio "Natale
- Città di Tremestieri Etneo" - concorso
nazionale di poesia ...e altro, iniziato nel 1989
dall'allora parroco sac. Salvatore Consoli.
ORIGINI
E CENNI STORICI
L'attuale territorio di Tremestieri Etneo, per le
sue favorevoli condizioni ambientali e la centralità
della sua posizione geografica, posta tra l'Etna e
la città di Catania, è stato sede di
nuclei abitati sin da tempi remoti. Di tale evenienza
restano solo sparute tracce essendo state le altre,
nella maggior parte, cancellate dai numerosi e ricorrenti
eventi calamitosi, soprattutto di natura vulcanica
e tellurica, che si sono abbattuti in ogni tempo sul
territorio.
Confermano tale tesi i pochi ma significativi reperti
archeologici, casualmente rinvenuti nel territorio,
costituiti da spezzoni di sepolcri di terracotta,
lucerne, vasellame, monete e piccoli utensili in metallo
o in pietra, riferentisi, per lo più, al periodo
romano e bizantino e, più raramente, a quello
ellenistico.
Le prime citazioni scritte del toponimo "Tria
Monasteria" si trovano in scritture pubbliche
risalenti al periodo della dominazione normanna in
Sicilia; la più antica è contenuta nel
testo di un diploma del 1198, custodito nella biblioteca
dei Benedettini di Catania.
Frequenti sono stati i terremoti e le lave che sin
dalla preistoria hanno sconvolto e distrutto il territorio
e l'abitato di Tremestieri. Per la violenza e gli
ingenti danni provocati si ricordano le lave del 122
a.C., del 1381 e del 1444 ed i terremoti del 1169,
del 1693 e del 1818.
Nonostante le frequenti e ripetute calamità
dovute alle eruzioni, ai terremoti, alle micidiali
epidemie ed alle ricorrenti avversità atmosferiche,
alle quali seguivano spesso lunghi periodi di carestia,
la piccola comunità di Tremestieri è
sempre riuscita a risorgere ed a proliferare grazie
alla indomita volontà di rinascita e allo spirito
di attaccamento ai luoghi dei suoi abitanti perennemente
corroborati da una radicata e profonda fede religiosa.
La crescita e l'importanza assunta dalla comunità
tremestierese è indirettamente comprovata dalla
bolla papale, emanata nel 1446 da papa Eugenio IV,
con la quale la chiesa " de tribus monasteriis",
che da tempo accoglieva anche i fedeli delle contrade
circonvicine, fu elevata alla dignità parrocchiale.
Nei primi anni del XVII secolo l'abitato di Tremestieri
contava una popolazione di oltre 1.200 persone e aveva
ben sette chiese.
Nel 1641 il casale di Tremestieri, essendo stato venduto
al ricco mercante genovese Giovanni Andrea Massa,
venne staccato dalla giurisdizione demaniale di Catania
a cui apparteneva sin dal periodo aragonese ed acquistò
una propria autonomia amministrativa seppure alquanto
condizionata da un anacronistico sistema di governo
di tipo feudale.
Nel 1817, per effetto della riforma amministrativa
introdotta in Sicilia dalla restaurata monarchia borbonica,
fu abolito il sistema feudale e Tremestieri divenne
Comune.
Le prime amministrazioni comunali, superando non poche
difficoltà, soprattutto di ordine finanziario,
riuscirono a realizzare un modesto programma di opere
pubbliche volto, tra l'altro, a migliorare i collegamenti
con i paesi confinanti ed alla costruzione del cimitero.
Nel 1874 al toponimo Tremestieri, la cui etimologia
sembra derivare dalla corruzione del latino "Tria
Monasteria", venne aggiunto l'aggettivo "Etneo"
per distinguerlo da una omonima località nei
pressi della città di Messina.
A partire dagli anni sessanta Tremestieri, (prima
nella frazione Canalicchio, un'isola amministrativa
posta a ridosso di Catania, e poi nel capoluogo e
nella frazione Piano, distanti 9 chilometri circa
dalla città), ha registrato un eccezionale
sviluppo edilizio con conseguente aumento della popolazione
da duemila abitanti degli anni cinquanta agli oltre
22.000 attuali.
Il fenomeno è stato determinato dalla concomitanza
di una serie di fattori socio economici, quali la
espansione urbanistica della città di Catania
e la crisi del settore agricolo che ha fatto definitivamente
tracollare la tradizionale economia del paese basata
originariamente sulla viticoltura ed olivicoltura
e, negli ultimi anni, sulla agrumicoltura.