Trecastagni
è un comune della provincia di Catania. Trecastagni
sorge alle pendici del vulcano Etna, ed è uno
dei comuni che si trovano alla quota più elevata.
Il territorio è collinare ed è circondato
da svariati conetti vulcanici di diversa epoca e dimensione
(Monte Ilice, Monte Gorna, Monte S. Nicolò,
Tre Monti, Monte Serra). La particolare conformazione
del territorio circostante, caratterizzato da una
forte pendenza verso i sottostanti comuni di Viagrande
e San Giovanni la Punta, rende la posizione di Trecastagni
particolarmente panoramica: la visuale spazia dalla
estremità meridionale della Calabria fino al
Golfo di Augusta, nel siracusano.
Il territorio trecastagnese, trovandosi alle pendici
dell'Etna ed essendo uno dei comuni al confine tra
il continuum abitato dell'area metropolitana di Catania
e il territorio del Parco dell'Etna, è in gran
parte non edificato, e dunque ricco di attrattive
naturalistiche.
Nel
territorio a nord di Trecastagni si trovano tre conetti
vulcanici: in particolare il monte Ilice ed il monte
Gorna sono di notevoli dimensioni. I terreni sulla
parte esterna dei conetti sono coltivati a vigna o
altri alberi da frutto (incluso dei castagneti per
il monte Gorna). Per entrambi i monti è possibile
salire in cima, in modo da poter godere del panorama,
e ridiscendere all'interno degli antichi crateri,
anch'essi un tempo coltivati, ma ormai abbandonati.
In
passato la fossa del monte Ilice, il più grande,
accoglieva anche una teleferica che permetteva di
trasportare i frutti dall'interno del monte alla cima
dello stesso. All'esterno del monte Ilice si trova
un'antica masseria nella quale Giovanni Verga ambientò
il romanzo di successo Storia di una capinera.
Lungo
la strada che conduce da Trecastagni alle contrade
di campagna, all'altezza di monte Gorna, si trova
l'Eremo Sant'Emilia, un piccolo torrione con merlatura
in pietra lavica. A metà strada circa tra il
monte Gorna ed il monte Ilice, lungo la stessa strada
è possibile vedere la Grotta Comune, un anfratto
lavico che da il nome all'intera zona circostante.
Poco
più avanti si trova la piccola Cappella dedicata
ai tre fratelli martiri, di proprietà del Santuario.
Di qui in avanti si trovano numerosi sentieri che
si diramano in diverse direzioni. I boschi circostanti
sono prevalentemente abitati da castagni, querce e
lecci. Oltre una certa quota, i boschi sono interrotti
dalle colate laviche che si sono succedute nel tempo.
Anche
le sciare sono attraversate da vari sentieri, alcuni
anche carrozzabili, che permettono di giungere fino
alla strada che conduce da Zafferana Etnea al Rifugio
Sapienza.
Nel
quartiere del Frastucheto, così chiamato in
quanto precedentemente occupato da alberi di pistacchio,
tra il Corso Europa e la circonvallazione, si trova
il boschetto Di Bella: la più grande, ma trascurata,
area verde all'interno del centro abitato.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La
data di fondazione di Trecastagni è incerta;
i primi reperti databili sono degli inizi del XIV
secolo. Anche l'etimologia del nome è incerta,
e si riscontrano diverse ipotesi:
Tres
castaneae, nome dell'antico sito in cui si trovavano
tre grossi castagni;
Tres Casti Agni, ovvero "i tre casti agnelli",
con riferimento ai santi martiri Alfio, Cirino e Filadelfo,
compatroni del paese, che sostarono in loco durante
il loro trasferimento da Vaste a Lentini, luogo del
martirio;
Tria Castra, di difficile interpretazione, ma che
presumibilmente fa riferimento a tre accampamenti
di guerra.
I primi documenti storici (di Frà Michele da
Piazza) narrano dell'invasione di Trecastagni da parte
di Simone Chiaramonte, nel tentativo di scacciare
il generale Artale I Alagona, il primo sostenitore
degli Angioini, il secondo filo-Aragonese. Fu sottoposto
alla giurisdizione e al regime tributario del vescovo
di Catania fino al 1640, quando venne venduto, insieme
a Viagrande, Pedara ed il titolo di principe di Trecastagni
a Domenico Di Giovanni, messinese. Nel 1667, la chiesa
madre di San Nicola di Bari fu creata parrocchia,
con il titolo di Arcipretura; a tale data la popolazione
di Trecastagni e del territorio che gli era sottoposto,
in qualità di Arcipretura, era di circa 5000
abitanti. Dopo il devastante terremoto del 1693, la
popolazione crollò drasticamente, e nel 1737
al censimento risultarono presenti circa 2000 abitanti.
Nel 1710, Anna Maria di Giovanni, ultima erede del
casato, sposò Don Giuseppe Alliata, principe
di Villafranca, e il titolo passò quindi al
casato degli Alliata. Nel 1818, con l'abolizione della
feudalità, venne costituito comune e capoluogo
di mandamento giudiziario ed elettorale, con riserva
di un seggio nel Parlamento Generale di Sicilia.
MONUMENTI
Trecastagni
conserva nel suo territorio alcuni monumenti di rilevante
valore artistico.
Il
Palazzo dei Principi Di Giovanni fu costruito intorno
alla metà del XVII secolo dal primo Principe
di Trecastagni, Domenico di Giovanni. È stato
acquistato dal comune verso la fine del XX secolo.
Si è quindi provveduto a ripristinarne la copertura.
Tuttavia gli interni sono ancora chiusi ed in attesa
di restauro: il palazzo, infatti, nel corso del tempo
è stato adibito a svariati usi, tra i quali
carcere, caserma dei carabinieri e, addirittura, stalla.
Il
Mulino a vento è un antico forte di avvistamento
risalente ad un'epoca precedente all'invasione saracena.
Durante l'epoca normanna venne riadattato a piccolo
mulino a vento; tuttora all'interno è possibile
vedere le macine in pietra. A partire dal XVI secolo
conserva al suo interno tre cannoni, utilizzati annualmente
per segnare l'inizio dei festeggiamenti in onore dei
santi martiri Alfio, Filadelfo e Cirino.
Gran
parte delle chiese di Trecastagni risalgono (o sono
state ristrutturate) alla fine del XVII secolo, successivamente
al terremoto, nell'epoca d'oro dei Di Giovanni.
CHIESE
Gran parte delle chiese di Trecastagni risalgono (o
sono state ristrutturate) alla fine del XVII secolo,
l'epoca d'oro dei Di Giovanni oltre che del terremoto
del Val di Noto.
La
Chiesa Madre, o matrice, dedicata a San Nicola di
Bari fu costruita intorno al 1400, ma subì
profonde modifiche dopo il terremoto, in particolare
per quanto riguarda il campanile, non in stile con
il resto della struttura. Dalla chiesa è possibile
godere di un panorama mozzafiato, che spazia dalla
Calabria al golfo di Augusta. Notevole è l'architettura
degli interni e degli esterni, arricchiti da pregevoli
lavori in pietra lavica. La chiesa si trova in cima
ad una scalinata monumentale, che conduce dal sottostante
Largo abate Ferrara al portale principale della chiesa.
La
Chiesa di Santa Maria della Misericordia, o dei Bianchi,
risale anch'essa al 1400, ed anch'essa fu oggetto
di restauro dopo il terremoto: tale restauro causò
la quasi integrale perdita degli affreschi interni.
Anche in questo caso il campanile è successivo
alla restante struttura, e lo stile è notevolmente
diverso. Pregevoli i portali esterni ed il finestrone
frontale che si affaccia sul Largo dei Bianchi.
Il
Convento dei Padri Minori riformati, con annessa Chiesa
di Sant'Antonio di Padova, risale al 1660 e fu costruito
con i fondi donati dall'allora principe e dai fedeli.
Il convento e la chiesa sono stati recentemente oggetto
di restauro; all'interno del convento è possibile
ammirare il chiostro, con pilastri in pietra squadrata
ed una grande cisterna.
Gli
altari all'interno della chiesa sono in legno intagliato
di pregevole fattura. Dalla chiesa è possibile
accedere ad una stanzetta che era adibita all'imbalsamazione
dei cadaveri. Alla destra della Chiesa si trova l'antico
cimitero sotterraneo. Dopo l'unità d'Italia,
il convento passò allo Stato e fu adibito ad
i più svariati usi (tra cui municipio, prefettura,
carcere e scuola elementare).
Il
Santuario dei santi martiri Alfio, Filadelfo e Cirino
risale al 1662. È meta storica di pellegrinaggio
dei fedeli, che giungono a Trecastagni durante tutto
il mese di maggio. All'interno dei locali della chiesa
è possibile visitare un'amplissima collezione
di ex voto (erano 826 nel 1971 e attualmente si stimano
superiori al migliaio).
Le
altre principali chiese sono la chiesa della Madonna
dell'Aiuto, lungo la strada che collega Trecastagni
a Pedara; la chiesa di Santa Caterina, o Gaglianese,
sita nell'omonimo quartiere; la chiesa di Sant'Andrea,
da cui prende il nome il quartiere (il più
antico di Trecastagni, detto anche Bonanni); la chiesa
delle Anime del Purgatorio (o Sant'Antonio abate),
all'ingresso del paese per chi giunge da San Giovanni
la Punta, lungo la via Vittorio Emanuele; il Conservatorio
delle Vergini, o Collegio Immacolata, nei pressi della
Chiesa dei Bianchi; la chiesa di Santa Maria di Tremonti,
chiesa di campagna sita nell'omonima contrada; la
chiesa di San Benedetto, recentemente restaurata,
nei pressi del quartiere Gaglianese; l'Orfanotrofio
delle Proiette, con annessa Chiesa di San Vincenzo
de' Paoli, in cima alla Salita dei Saponari.
MANIFESTAZIONI
La manifestazione più importante è,
senza ombra di dubbio, la festa in onore dei fratelli
Alfio, Filadelfo e Cirino, che si svolge durante tutto
il mese di maggio, ed ha il suo culmine nella settimana
del 10 maggio, giorno della Festività Liturgica.
L'inizio dei festeggiamenti viene segnato dai ventuno
colpi di cannone sparati dal Mulino a vento. Nel corso
di tutto maggio, centinaia di pellegrini giungono
al Santuario portando ceri, alcuni anche di dimensioni
ragguardevoli. Di particolare importanza folkloristica
sono l'entrata delle musiche, nel corso del quale
complessi bandistici provenienti da alcuni comuni
etnei attraversano le vie del paese, l'entrata dei
cantanti (la sera del 9), con i tradizionali e spettacolari
fuochi artificiali offerti dai vari quartieri del
paese (partito S.Alfio, partito Collegiata e partito
Tondo) preceduto da un concerto sinfonico al Largo
dei Bianchi. Nella nottata tra il 9 ed il 10 giungono
la maggior parte dei devoti, i nudi, scalzi, vestiti
di bianco e con una fascia rossa sulle spalle, recanti
ceri di dimensioni proporzionate alle rispettive capacità
economiche. La giornata del 10 è segnata dalla
svelata dei Santi, intorno alle 9, in una chiesa colma
di devoti e la successiva uscita dei Santi, intorno
alle 13: in questo momento la piazza antistante al
Santuario, e tutti i balconi e le terrazze che danno
sulla piazza, sono pieni di devoti e curiosi venuti
ad assistere ad uno spettacolo folkloristico sensazionale.
Nel corso della festa, inoltre, è possibile
assistere alla sfilata dei tipici carretti siciliani.
Le
altre manifestazioni si svolgono prevalentemente nel
corso dell'estate e consistono in motoraduni e, soprattutto,
un festival internazionale della musica che, soprattutto
negli ultimi anni, ha raggiunto buoni livelli.
Di
rilievo è l'associazionismo teatrale, in particolare
è presente la compagnia Principi di Giovanni,
che da 20 anni offre spettacoli sia in paese che in
altri comuni siciliani. Sempre in questo ambito, negli
ultimi anni la stagione teatrale offerta dal Teatro
Comunale ha raggiunto un rilevante spessore, grazie
anche alla collaborazione con il Teatro Stabile di
Catania.