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Trapani
è una città siciliana, capoluogo della
omonima provincia. È posizionata nella parte
occidentale della Sicilia e sorge sullo stesso promontorio
dell'antica Drepanon, termine greco che significa
falce, data la forma del promontorio su cui sorge
la città. E' denominata anche "Città
dei due mari" in quanto la zona costiera a nord
della Città è bagnata dal Mar Tirreno
mentre quella ad ovest della Città è
bagnata dal Mar Mediterraneo. Ha sviluppato nel tempo
una fiorente attività economica legata all'estrazione
ed al commercio del sale, giovandosi della sua posizione
naturale, protesa sul Mediterraneo e del suo famoso
porto che anticamente fungeva da sbocco commerciale
per la più famosa Eryx sita sul monte che sovrasta
Trapani. Altre fiorenti attività erano e sono
tutt'ora la pesca, specialmente del tonno per la quale
si usava la classica tecnica della mattanza nelle
varie tonnare site nella città e dintorni (San
Giuliano, San Cusumano, Isola di Formica) e in provincia
(Favignana, Bonagia, San Vito Lo Capo, Scopello, Capo
Granitola), l'estrazione e il commercio del marmo,
la lavorazione del corallo. La città di Trapani
si caratterizza per il tipico clima mediterraneo,
caratterizzato da inverni raramente freddi ed estati
moderatamente calde ed afose; solo durante le onde
di calore e in presenza di venti di scirocco le temperature
massime possono attestarsi attorno ai 40°C, ma
con umidità relativa estremamente bassa. Le
precipitazioni si attestano sui 450 mm annui, con
marcato minimo estivo e picco autunnale molto contenuto.
ETIMOLOGIA
Deriva dal latino Drepanum o Drepana dal greco drepane,
ossia falce, riferendosi al promontorio su cui sorge
la città che è "falcato" (curvato).
Secondo alcuni studiosi il nome deriva dal termine
indigeno Zanke da Zanklon, ossia falce.
MUSEI
Museo Regionale Agostino Pepoli, nell'antico Borgo
Annunziata, ospitato nell'ex convento trecentesco
dei carmelitani, adiacente al Santuario, è
tra i più importanti musei siciliani. Ospita
un'importante collezione di arti decorative, di sculture,
tra cui opere dei Gagini, coralli, e una pinacoteca
che comprende, tra gli altri, dipinti di Tiziano e
di Giacomo Balla. Attualmente accoglie la mostra "Caravaggio:
L'immagine del divino" in cui sono esposte 14
opere del grande pittore (fino al 14-03-2008).
Museo del sale (Contrada Nùbia).
Museo della Preistoria.
CHIESE
Chiesa e collegio dei Gesuiti progettati da l'architetto
messinese Natale Masuccio, oggi sede del Liceo Ximenes
Basilica-Santuario di Maria Santissima Annunziata,
detta Madonna di Trapani, all'interno della quale
è conservata la statua marmorea della Madonna
di Trapani, una Madonna con bambino, opera di Nino
Pisano
Chiesa di Sant'Agostino con lo splendido rosone
Chiesa di Santa Maria di Gesù, notevole esempio
di romanico, che ospita una bellissima terracotta
di Andrea della Robbia.
Chiesa del Purgatorio
Cattedrale di San Lorenzo, che ospita un dipinto raffigurante
un Crocifisso attribuito al Van Dyck, con l'annesso
palazzo vescovile
Chiesa di Maria SS. dell'Itria detta S. Rita perché
vi si venera la santa di Cascia e le reliquie del
venerabile Fra' Santo
Chiesa di San Pietro con lo splendido organo La Grassa
da 4 mila canne
Chiesa della Badia Nuova
Chiesa di Sant'Alberto
Chiesa Nostra Signora di Loreto
TORRI
E FORTIFICAZIONI
Torre di Ligny, eretta nel 1671 su ordine del viceré
don Claudio Morando, principe di Ligny. Allinterno
oggi vi è il Museo della Preistoria.
Castello della Colombaia o Castello di Mare
Castello di Terra
Lazzaretto
Bastione Impossibile
Bastione Sant'Anna
MANIFESTAZIONI
Dalle 14.00 del Venerdì Santo, per quasi ventiquattro
ore, ha luogo a Trapani la maestosa Processione dei
Misteri. Venti gruppi statuari, ognuno dei quali è
curato durante l'anno da un ceto, realizzati in legno,
tela e metallo dagli artigiani trapanesi nel '600,
raffiguranti la Passione e Morte di Gesù, vengono
condotti a spalla per le vie del centro storico e
per la principale arteria viaria della città
, la via Giovan Battista Fardella, in uno spettacolo
di luci, colori e suoni. Notevoli sono anche le decorazioni
floreali.
Si
svolge da qualche anno la Fiera Campionaria AR.CO.IN
(ARtigianato, COmmercio e INdustria), una delle più
importanti della Sicilia Occidentale che richiama
ogni anno un elevato numero di visitatori ed anche
operatori del settore. Si svolge nell'area dell'autoparco
comunale.
ECONOMIA
La pesca e la lavorazione del corallo hanno contribuito
molto a far conoscere Trapani e il suo territorio.
Tra XV e XVI secolo i pescatori trapanesi iniziarono
a praticarle grazie all'abbondanza dei banchi corallini
scoperti. La pesca iniziava nel mese di maggio e terminava
a settembre; l'artigianato della lavorazione del corallo
divenne quindi sistematico: i pescatori corallari,
riuniti nella corporazione dei Pescatori della marina
piccola del palazzo, abitavano concentrati nella odierna
via Corallari. Nella Historia di Trapani del 1591,
si parla dell'attività dei corallini e corallari
trapanesi, il bono magisterio si era già affermato
da mezzo secolo come vera espressione d'arte. Le zone
più ricche erano antistanti il mare di Trapani,
lungo le coste settentrionali, ma i pescatori, si
dirigevano fino alle coste dell'Africa. Arrivato in
porto il corallo veniva venduto ai mercanti, ai fabbricanti
di gioielli e agli artisti che, dopo un lungo e laborioso
processo di lavorazione, lo trasformavano in vere
e proprie opere d'arte.
I
corallari acquistarono fama in tutto il bacino del
Mediterraneo con i loro prodotti; oggetti sacri e
profani, capezzali e cornici, presepi nei quali il
corallo è frammisto ad oro, argento, smalti
e pietre preziose. Una serie interminabile di capolavori
di gusto grottesco e fantastico con reminiscenze gotiche
nella miniatura locale più tardiva, frammista
ad aspetti della decorazione scultorea di scuola gaginesca.
Tra la fine del XVI secolo e i due secoli successivi,
vennero create opere di squisita fattura per re, principi,
cardinali e papi. Realizzazioni memorabili sono la
Montagna di Corallo acquistata per una cifra altissima,
nel 1570 a Trapani, per conto del Viceré di
Sicilia Don Francesco Ferdinando Avalos de Aquino,
per inviarla a Filippo II di Spagna e quella donata
nel 1631, dal Senato di Palermo, al Papa Urbano VIII.
Tutto ciò consolidò una rete di committenze
prestigiose in tutta Europa e produsse opere sempre
più ricche ed elaborate. La maggioranza di
tali capolavori si trova oggi fuori dalla Sicilia
nelle collezioni dei Doria, dei Conti di Schoenborn
a Pommersfelden, dei Principi di Ligne, dei re di
Spagna e dei Whitaker. Presso il Museo Pepoli, si
possono ammirare sculture, monili e altre opere dei
maestri trapanesi realizzate in corallo. Oggi tuttavia
la pesca è quasi del tutto scomparsa, e limitata
a qualche artigiano la lavorazione del corallo.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le origini di Trapani sono così antiche che affondano
nella leggenda. La mitologia vuole che la città
di Trapani sia stata originata dalla falce caduta a
Cerere mentre sul carro trainato da serpi alati correva
per il mondo alla ricerca della figlia: la falce caduta
in mare si mutò in una lingua di terra arcuata
sulla quale sorse una città, per tale forma detta
appunto Drepanon ("falce" in greco antico).
Secondo un'altra tradizione mitologica Trapani sarebbe
invece sorta dalla falce caduta dalle mani di Saturno
dopo aver evirato il padre Urano mentre per altri Trapani
nacque dall'amore sorto tra il cielo e il mare. Al di
là delle suggestioni mitologiche, è storicamente
accertato che Trapani fu fondata dagli Elimi in una
data sicuramente anteriore alla caduta di Troia (1260
a. C.). Nell'Eneide Virgilio racconta le avventure dell'eroe
troiano Enea e, fra esse, quella che lo portò
in Sicilia, accolto da Aceste, figlio di Crimiso e di
Egesta. Qui, gli morì il padre Anchise e qui
il pio eroe seppellì la salma del padre sul monte
Erice tornandovi successivamente dopo la fuga da Didone
e celebrando con giochi grandiosi la memoria del genitore.
Questa narrazione accredita l'ipotesi che ai tempi di
questi giochi esistesse già il piccolo borgo
drepanitano. Dunque, gli Elimi, originari abitatori
di Erice, fondarono in pianura un villaggio in prossimità
del mare e delle terre coltivate per stabilire un centro
di collegamento tra la vetta - in cui risiedevano e
si rifugiavano per ripararsi da eventuali attacchi esterni
- e il posto di lavoro, dove si dedicavano all'agricoltura
e alla pesca dalla terraferma. Quando nel IX secolo
i Fenici dalla vicina Cartagine si mossero verso le
coste occidentali della Sicilia, trovarono già
costruito dagli Elimi il borgo di Trapani e con questi
ultimi lo abitarono pacificamente. Trapani, pur nell'area
di influenza cartaginese, rimase sempre città
libera e alleata. Il piccolo villaggio di Trapani doveva
sorgere su un promontorio, quasi un'isola, più
o meno corrispondente all'attuale quartiere di San Pietro
(o Casalicchio), diviso dall'entroterra paludoso mediante
un canale navigabile che metteva in comunicazione il
mare di Tramontana con quello di Mezzogiorno. Con la
creazione della colonia fenicia il villaggio doveva
contare meno di 500 abitanti. Trapani, fondata dagli
Elimi, nasce sostanzialmente come porto di Erice. L'immigrazione
dei Sicani prima (già insediati nella Sicilia
occidentale), e dei Fenici e dei Cartaginesi poi, fece
di Trapani una città-emporio per la sua felice
posizione geografica. Quando nell'VIII secolo i Greci
fondarono le prime colonie in Sicilia, i Fenici lasciarono
che essi occupassero la parte orientale dell'Isola e
si concentrarono nella punta occidentale. Durante l'influenza
punica Trapani si adornò di monumenti, si sviluppò
commercialmente, si sganciò politicamente da
Erice, molto probabilmente coniò moneta ed ebbe
un fiorentissimo cantiere navale. Durante le guerre
contro i Greci e Siracusa, Trapani si fortificò
e si mantenne saldamente legata alle sorti di Cartagine.
Da piccolo borgo, gradualmente giunse a essere una città
murata di forma quadrangolare con un perimetro di più
di un miglio, tutta circondata dal mare tranne che nella
parte orientale. Due porte aperte nel muro di levante
assicuravano l'ingresso in città dalla parte
di terra. In vista dello scontro epocale con Roma, il
generale Amilcare - uno dei più grandi capi militare
di Cartagine - fortificò la cinta muraria di
Trapani, vi fece trasferire la popolazione ericina,
e distrusse Erice. Poco prima del 260 a. C., Trapani
subì dunque un nuovo allargamento, alcune torri
del vecchio sistema difensivo furono abbattute, mentre
se ne fabbricarono delle nuove. Amilcare fece costruire
il Castello di Terra con la relativa torre a levante
della città, mentre a salvaguardia del porto
fece costruire Torre Pali e la Torre Peliade o Colombaia.
La sua importante posizione strategica fu utilizzata
durante la prima guerra punica, quando nelle sue acque
i Cartaginesi prima sconfissero la flotta romana, ma
anni dopo, con la sanguinosa battaglia delle Egadi,
i Romani conquistarono la città, mutandone il
nome in Drepanum. Dopo i Romani dominarono la città
i Vandali, poi i Bizantini, ma fu con gli Arabi e con
i Normanni, che la città raggiunse un fervido
sviluppo, florida nei commerci e nelle attività
culturali. Dopo un breve periodo sotto gli Angioini,
Carlo V, che nel 1518 soggiornò a Trapani di
ritorno dalla vittoria contro i pirati barbareschi,
vi insediò un Senato, e divenne primario centro
commerciale. Dopo le brevi parentesi sabauda e austriaca,
dalla seconda metà del Settecento inizia il regno
borbonico con il Regno delle due Sicilie, che continuerà
fino al 1860. In questo periodo i trapanesi si dedicano
al commercio e allindustria. Fiorente è
lattività marinara, così come le
industrie del sale e le tonnare. Rimasta pressoché
indifferente alla sollevazione del 1820, Trapani partecipò
attivamente invece ai moti del 1848, sanguinosamente
repressi. Liberata nel maggio del 1860 dai garibaldini
sbarcati a Marsala, aderì con il plebiscito per
il Regno d'Italia. Ebbe circa 700 caduti nel corso della
Prima guerra mondiale. Fu importante porto e base sommergibilistica
durante la Seconda guerra mondiale, che, con il locale
aeroporto di Milo, fu punto di collegamento dei rifornimenti
per le truppe in Nord Africa. Fu bombardata sia dai
francesi nel 1940, che dagli angloamericani, ed ebbe
la distruzione dellintero quartiere storico di
San Pietro, e del Teatro Garibaldi, costruito nel 1849.
Ben ventotto sono le incursioni aeree che la città
subisce, collocandola al nono posto dei capoluoghi di
provincia italiani bombardati. Il 22 luglio del 1943
le truppe alleate di Patton giungono nella piazza di
Trapani. Fu l'unica città siciliana che nel referendum
del 1946, si schierò in maggioranza per la Repubblica.
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Popolazione
Residente 68.346 (M 32.613, F 35.733)
Densità per Kmq: 251,5
CAP 91100
Prefisso Telefonico 0923
Codice Istat 081021
Codice Catastale L331
Denominazione
Abitanti trapanesi
Santo Patrono Sant'Alberto
Festa Patronale 7 agosto
Numero
Famiglie 24.713
Numero Abitazioni 31.829
Il
Comune di Trapani fa parte di:
Regione Agraria n. 4 - Pianura di Trapani
Associazione Nazionale Città del Vino
Patto Territoriale Trapani Nord
Comuni Confinanti
Erice, Paceco.
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