Sortino
è un comune di 9.000 abitanti della provincia
di Siracusa. Sortino si trova a nord ovest da Siracusa
da cui dista 32 chilometri. È nell'alta valle
dell'Anapo.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Sorge sul colle Aita, vicino all'antica necropoli
di Pantalica, di cui viene fatta risalire l'origine
al XIII secolo AC Probabilmente - proprio la particolare
posizione strategicamente difendibile - visto che
la necropoli stessa si trovava scavata tra le rupi
delle valli calcaree dei fiumi Calcinara e Anapo,
ha fatto in modo che alcuni abitanti si stabilissero
in quei luoghi su pianta stabile. Nella parte più
elevata del sito della necropoli sono ancora visibili
le rovine dell'Anaktoron (Castello del principe).
Grande fortificazione di epoca incerta, ma nella quale
si ritrovano molte similitudini con le costruzioni
arcaiche pre ellenistiche di tutta la zona.
CHIESA
MADRE DI S. GIOVANNI EVANGELISTA
Si afferma che una delle prime chiese costruite dopo
limmane terremoto del 1693 fu dedicata a S.
Pietro, ben presto si provvide alla costruzione di
un piccolo edificio in legno, chiamato santa
baracca o capanna intorno al 1694, quale Chiesa
Madre. Nel 1697, venne eretta una seconda lignea baracca,
dove anche oggi si trova lattuale Chiesa Matrice
e nel 1734 iniziarono i lavori di costruzione di una
Chiesa Madre più grande e più maestosa.
La chiesa è di forma rettangolare, a croce
latina, lunga 38,50 metri e alta 22,50 metri, larga
16 metri, ha tre navate suddivise da dieci alti e
robusti pilastri di pietra. Al centro della navata
sinistra si apre la grande e ricca porta secondaria
di ingresso al Tempio. Il transetto è coronato
da unalta e luminosa cupola circolare e la navata
centrale è tutta affrescata. Dietro laltare
maggiore, sta sospesa una grande tela del pittore
Giuseppe Crestadoro, che raffigura la SS Trinità
e S. Giovanni Evangelista che tiene in mano il IV°
Vangelo. La volta della nave centrale, propone grandi
dipinti, anche essi opera del Crestadoro (1770): il
Trionfo della verità sullerrore, lArcangelo
S. Michele che scaccia Lucifero, Adamo ed Eva tentati
dal Demonio, il Trionfo di Gesù Eucaristia,
i Quattro Evangelisti S. Giovanni, S. Marco, S. Matteo
e S. Luca, la cacciata di Eliodoro. La facciata consta
di due piani simmetricamente scompartiti da due architravi
e ricchi cornicioni aggettanti; nel primo piano si
aprono tre grandi portali, il primo è affiancato
da quattro colonne tortili, cariche di elementi ornativi
che producono tralci di vite e grappoli duva.
Su un plinto si erge la statua di S. Giovanni Evangelista;
nel secondo piano, si trovano una grande finestra
e due statue, Mosè e il Profeta Elia.
CHIESA
DI S. SOFIA V. E M.
I lavori cominciarono nel 1701 e finirono nel 1720,
la facciata fu portata a termine nel 1708. La chiesa
di S. Sofia, domina lampia piazza, una delle
tante sullasse urbanistico della città.
La facciata in caldo tufo è in tre ordini decrescenti
verso lalto; nel primo ordine sono tre gli ingressi
verso linterno della chiesa, tutti rettangolari
di cui quello centrale ha preziosi intagli e colonne
tortili; al secondo ordine cè unelegante
loggia a balconata in pietra. La terza sezione fa
da corona al prospetto, con una ampia cella campanaria
a tre fornici, che evidenzia il tipico barocco siciliano.
Linterno della chiesa, a pianta basilicale,
è diviso in tre navate da pilastri quadrangolari.
La copertura della navata centrale, adornata da stucchi,
è a botte lunettata di sezione ellittica, con
asse maggiore verticale che le conferisce slancio
in alto. Le piccole navate laterali sono coperte da
una serie di volte a crociera, corrispondenti agli
interassi dei pilastri.
CHIESA
DELLA SS ANNUNZIATA Il prospetto della chiesa è
semplice, il movimento decorativo si accentra attorno
al sontuoso portale i cui elementi decorativi sono
dati dalle 2 colonne laterali sormontate da capitelli
corinzi. Linterno ha pianta rettangolare mononavata
e vi sono presenti ovunque affreschi e stucchi. Il
presbiterio contiene il grande altare in marmo policromo
e un organo, opera di Donato del Piano. Laltare
presenta alcuni bassorilievi che raffigurano lo Sposalizio
di Maria, la visita di Maria a S. Elisabetta, la presentazione
di Gesù al tempio, la Natività della
Vergine. Il catino presenta 3 scene bibliche: Dio
che si rivela a Mosè, Elia che vede una nuvola
luminosa sul monte Carmelo, la presentazione di Maria
Vergine al tempio. La grande area della volta centrale
presenta diverse scene o quadri che hanno per tema
lIncoronazione della SS Vergine e che sono opera
del Crestadoro.
CHIESA
DI S. ANTONIO ABATE
E rivolta ad oriente e possiede al piano terra
un nartece, dal quale si accede alla chiesa al centro
attraverso un modanato portale a pieno centro, alla
sagrestia a destra e ai locali del Collegio a sinistra
attraverso due portali rettangolari ornati da eleganti
stipiti e da un ricco architrave. Nel secondo piano
della facciata continuano i modelli stilistici del
piano inferiore, ma vi si aprono tre grandi finestre
rettangolari, delle quali le due laterali sono distinte
da un segmentato timpano chiuso, mentre la centrale
da un timpano spezzato che racchiude uno scudo. Sebbene
divisa in due piani la facciata non perde la sua sublime
verticalità. Linterno dalle severe linee
architettoniche, è ad unica e raccolta aula;
essa è ornata da stucchi e dipinti. Sullaltare
maggiore è sita, in una modulata cornice ignea
dorata, una grande e pregevole tela, che raffigura
S.Antonio Abate che sale in gloria, attorniato da
angeli, attribuita al Crestadoro o ad uno dei suoi
allievi. Quattro sono gli altari, addossati al muro
sotto le arcate, ognuno dei quali è sormontato
da una grande pala pittorica racchiusa da una cornice
lignea dorata; nel primo altare è rappresentata
la Madonna della Divina Provvidenza, opera di Olivio
Sozzi, il secondo altare è dedicato alla tela
di S. Isidoro Agricola, nel terzo altare, ubicato
nella parete opposta, è rappresentata la Crocifissione,
opera carica di alta e rara suggestività, opera
di Olivio Sozzi. Lultima tela è infine
dedicata a un episodio della vita di S. Lucia.
CHIESA
DEI PADRI CAPPUCCINI
La fondazione del convento risale al 1556; fu ricostrutito
dopo il terremoto e terminato nel 1748. Sede del Noviziato
dal 1764, dopo la soppressione degli Ordini Religiosi
del 1866, fu uno dei primi Conventi del sud Italia
ad essere riaperto (1879); per questo accolse tra
le sue mura anche i novizi di Napoli e di Bari. Grazie
alla sua nutritissima biblioteca ricca di incunaboli
del 500 e del 600, e soprattutto alla presenza di
eminenti studiosi, negli anni sessanta è stato
sede della teologia. La Chiesa è dedicata alla
Vergine Addolorata. Semplice e poco appariscente,
conserva un'opera d'arte eccezionale, in sintonia
con l'ambiente austero: l'altare in legno , concepito
e scolpito da frate Angelo da Mazzarino in diciotto
anni di lavoro. Nella sua struttura ha inserito vari
e rari legni pregiati quali l'albicocco e la rosa,
con particolari in madreperla, avorio, osso e tartaruga.
Alcuni pannelli poi risultano unici, infatti li ha
realizzati inserendovi radici di ficodindia e si conservano
intatti a distanza di duecento anni. Particolare è
la custodia del Santissimo dove si nota la fede del
frate e la sua pazienza certosina. Le nicchie contengono
meravigliose statuine e la parte inferiore dell'altare
è coperta da un pregevole paleotto in cuoio
martellato. Liconografia dell interno
è semplicissima, rettangolare mononavata, chiusa
da un ampio presbiterio. La volta a botte contiene
un affresco di autore ignoto, che illustra il Dono
della Porziuncola concesso dalla Madonna a S. Francesco.
E' possibile visitare nel convento: la cella dove
visse e si spense il servo di Dio Fra Giuseppe Maria
da Palermo; la biblioteca; il caratteristico e ampio
chiostro impreziosito da particolari meridiane; la
chiesa, dove sono contenute in una monumentale tomba
le spoglie mortali del Servo di Dio Fra Giuseppe Maria
da Palermo.