Santa
Croce Camerina è un comune di circa 10.000
abitanti della provincia di Ragusa. Santa Croce Camerina
si trova a sud ovest da Ragusa, da cui dista 26 chilometri.
Il comune si affaccia sul mare e confina solamente
col comune di Ragusa dal quale è circondato.
PUNTA
SECCA
Il borgo marinaro di Punta Secca deve la sua recente
popolarità alla fortunata serie televisiva
della RAI Il Commissario Montalbano, tratta dai romanzi
e racconti di Andrea Camilleri. La casa di mare del
commissario è infatti situata, nella fiction
televisiva, in una villetta nella piazzetta del borgo.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Comune erede della colonia siracusana di Kamarina,
fondata nel 598 a.C. e costruita sui colli antistanti
il porto alla foce dell'Ippari. La fondazione da parte
di ecisti siracusani e perciò di origine corinzia,
Daskon e Menekleos, che guidarono i coloni, è
testimoniata dall'emissione di una moneta con l'elmo
corinzio e una palma mediterranea. Il porto fu costruito
drenando la pre-esistente palude, da qui il nome della
ninfa Kama(rina) ed il simbolo della rinascita con
il Cigno. Da colonia di Siracusa Kamarina si affermò
quale Polis autonoma e nell'anno 553 a.C. si ribellò
alla città-madre coinvolgendo nella sua causa
le vicine popolazioni sicule sue alleate. Durante
il dominio esercitato dal condottiero Ippocrate di
Gela venne ripopolata con coloni geloi nell'anno 495
a.c., ma il suo successore Gelone dei Deinomenidi
la distrusse nel 485 a.c. per ampliare il suo potere
a Siracusa. Nel 461 a.c. con la caduta dei Deinomenidi
a Siracusa la Polis riacquistò la propria autonomia
e libertà e aumentò la popolazione poiché
diede la cittadinanza a molti esuli geloi. In seguito
alla pace di Gela del 424 a.C. voluta dal siracusano
Ermocrate a Kamarina venne assegnata da Siracusa come
tributaria la polis siculo-ellenizzata di Morgantina,
in cambio di una somma di denaro. Durante la guerra
fra Atene e Siracusa, sembra che Kamarina avesse aderito
alla causa ateniese, come pare testimoniato dai tipi
di diverse emissioni di monete, ma poi si defilò
quando ad Alcibiade venne tolto il comando dell'esercito
ateniese. Durante l'avanzata dell'esercito punico
guidato da Annibale nel 406-405 a.C. Kamarina venne
nuovamente saccheggiata e distrutta. Kamarina rientrò
nell'orbita siracusana durante il dominio di Dionisio
il grande e prese parte alla simmachia di Dione nell'anno
357 a.C., quando questi con il suo esercito si portò
alla conquista di Siracusa in potere del nipote Dionisio
il giovane. Dopo avere subito altri rovesci venne
restaurata da Timoleonte nel 338 a.c., ma i suoi commerci
diminuirono progressivamente durante la guerra fra
Agatocle e Cartagine. Fu saccheggiata dai Mamertini
nell'anno 280 a.c.; poi fu occupata dai Romani; in
seguito, poiché aveva aderito alla causa punica,
venne severamente punita dai Romani nell'anno 258
a.C. con una distruzione quasi totale. Un villaggio
di età repubblicana occupò soltanto
il promontorio. Durante il periodo dell'Impero romano
venne realizzato un nuovo porto nella vicina Kaukana
(Punta Secca) e quindi la città venne progressivamente
abbandonata dai suoi abitanti, che si spostarono nel
nuovo porto e all'interno della Sicilia. Nell'area
del tempio trasformato ion chiesa persistette tuttavia
un piccolo villaggio. Durante la conquista araba il
sito di Kamarina venne saccheggiato. Nel periodo di
dominazione normanna venne prima concessa dal gran
Conte Ruggero I al figlio Giordano e successivamente
venne assegnata prima al conte di Marsico e da questi
donata ai Benedettini di Scicli nel 1150, come si
rileva da un documento dell'epoca. Dal 1392 fece parte,con
Bernardo Cabrera,della Contea di Modica,per essere
poi ceduta nel 1453 in affitto , reso poi perpetuo,
a Pietro Celestri,nobile modicano, che la ripopolò
significativamente. In seguito fu protetta con torri
fortificate presso Capo Scaramia per proteggerne il
territorio dai Pirati nel XVI sec. da G.B. Celestri
e la sua popolazione si stabilizzò. Nel 1812
con l'abolizione della feudalità diventò
comune ed ebbe un suo decurionato. Del periodo classico
vi sono testimonianze oltre che archeologiche in Pindaro
(che dedicò le Odi Olimpiche IV e V a Psaumide,
citate anche dal Tasso che le ebbe a leggere e commentare
nella redazione dei Discorsi del Poema Eroico). Kamarina
appare anche citata più volte in Erodoto e
Tucidide, che riporta un'orazione di Ermocrate all'assemblea
riunita a Camarina. Nell'anno 424 a.c. in seguito
alla pace di Gela voluta da Ermocrate gli venne assegnata
come Polis in simmachia Morgantina;quest'ultima ricchissima
di prodotti(orzo,grano,olio,vino ect) attraverso la
strada interna che si dipartiva da Menanoin e Akrai
e costeggiava il fiume Hipparis utilizzava l'ampio
porto per commerciare con le polis della Grecia.
LA
CHIESA MADRE
La Chiesa Madre del XIII secolo è il monumento
più importante di Santa Croce Camerina. Restrutturata
nel '700, ha l'interno a tre navate e conserva una
copia della Madonna di Loreto del Caravaggio e una
statua di San Giuseppe, patrono della città.