San
Fratello è un comune della provincia di Messina
in Sicilia. Il nome del borgo, fondato durante il
dominio normanno della Sicilia da soldati e coloni
lombardi provenienti dall'Italia settentrionale e
dalla Francia meridionale, nella lingua locale gallo-italica
è San Frareau (San Filadelfio), tradotto poi
erroneamente in San Fratello, a causa dell'assonanza
tra frareau (Filadelfio), frea ("fratello")
e il francese frèrè ("fratello").
In latino è Castrum Philadelphi, mentre il
nome del primo insediamento greco è Apollonia.
San Fratello è racchiuso tra i torrenti Inganno
e Furiano; il territorio, di 83 km², si estende
in verticale fino quasi a Monte Soro, quarta cima
più elevata della Sicilia. Dalle quote più
basse (300 mt s.l.m.) a quelle più alte (1.800
mt s.l.m.) si osserva un graduale cambiamento della
vegetazione, dovuto alla presenza di diverse specie
arboree ed arbustive. Le aree non ricoperte da boschi
sono destinate al pascolo di bovini, ovini, caprini
e dei cavalli sanfratellani che vivono allo stato
brado. Il territorio di San Fratello è caratterizzato
da colture agrarie, in ampi tratti collinari insistono
piccoli vigneti e diversi frutteti di minore interesse
economico a carattere familiare e tradizionali colture
di oliveti. Il bosco di San Fratello ricade nel Parco
dei Nebrodi, ed è attraversato dalla SS 289;
la caratteristica particolare del bosco è che
si conserva nella quasi sua totalità allo stato
naturale ed è di particolare bellezza il paesaggio
che si presenta agli occhi del visitatore. Il bosco
oggi ospita nel suo habitat naturale volpi, gatti
selvatici, istrici, martore, tartarughe terrestri
e diverse specie di uccelli. Durante le escursioni
naturalistiche attraverso questi boschi, è
possibile raccogliere funghi nel periodo autunnale
e frutti di bosco nel periodo estivo. Nelle zone più
basse ricco di uliveti, la pianta arborea sempre verde
alta sino a 10 metri, con chioma ampia, arrotondata
e leggera introdotta in Italia ed in Sicilia da antichissime
popolazioni che, adattatosi al clima mediterraneo,
viene coltivato per la produzione delle olive e dell'olio.
ETIMOLOGIA
Attestato con il nome di Sanctus Philadelphus, dal
greco Philadelphos. Il nome attuale si riferisce ad
uno dei tre fratelli Filadelfio, Alfio e Cirillo che
morirono martiri sotto l'imperatore Valeriano.
DA
VEDERE
Santuario dei Tre Santi (Alfio, Filadelfio e Cirino),
di stile Normanno, fondato attorno al 1090, posto
sul Monte Vecchio. Fu costruito sui resti dell'antica
Chiesa di Santa Maria Palatiorum costruita a sua volta
con materiale recuperato da un tempio greco.
Chiesa di San Nicolò,edificata tra il 1952
e il 1955 in sostituzione della vecchia Chiesa di
San Nicolò che risale al XII secolo, danneggiata
in gran parte dalla frana del 1922e demolita nel 1951.
Questa chiesa è stata nuovamente resa inagibile
e pericolante con la frana del febbraio 2010. Presto
si potrà di nuovo rendere agibile con la nuova
ricostruzione nello stesso posto.
Chiesa del Crocifisso, che risale al XV secolo.
Chiesa ex convento,oggi Chiesa Madre Maria SS. Assunta
con annessa biblioteca del 1500 e un chiostro francescano.
L'antica Chiesa Madre Maria SS. Assunta, è
stata completamente distrutta dalla frana del 1922
e ricostruita nella frazione di Acquedolci.
Chiesa Maria SS. delle Grazie di stile tardo Barocco
che risale agli decenni del 1600.
Chiesa di Sant'Antonio Abate, edificata nel 1800.
Chiesa di San Benedetto il Moro, edificata nel 1943.
Chiesa di S. Rita.
Cappella Maria SS. delle Catene.
La Roccaforte e i resti del castello di San Filadelfio
del XII secolo, distrutto dalle numerose frane.
Palazzo Mammana, palazzo storico del XV secolo.
Area archeologica dell'antica città greca di
Apollonia.
Parco regionale dei Nebrodi, istituito il 4 agosto
1993, con i suoi 86.000 ha di superficie è
la più grande area naturale protetta della
Sicilia che comprende gran parte del territorio comunale
di San Fratello.
MANIFESTAZIONI
La Festa dei Giudei (settimana Santa)
ORIGINI
E CENNI STORICI
Alle pendici del Monte San Fratello, a 140 metri sul
livello del mare, nel 1859 fu scoperta la Grotta di
San Teodoro, dove furono ritrovati numerosi reperti
dell'età della pietra, ossa fossili e strumenti.
Oggi la grotta di San Teodoro si trova nel territorio
comunale della confinante Acquedolci, ex frazione
di San Fratello, comune autonomo dal 1969. Ci sono
fonti poco precise che collocano l'importante cittadina
greca di Apollonia sul Monte San Fratello, un altopiano
alto 710 metri sul livello del mare. Questo monte
offriva una posizione strategica non indifferente,
perché permetteva una visuale nitida da Capo
d'Orlando sino a Cefalù, località poste
a 70 km distanza, e offrendo anche una visuale sulle
Isole Eolie. La città romana-medioevale fu
distrutta durante l'invasione araba. L'odierno paese,
fondato dopo nel XI secolo, trae il nome dai tre Santi
fratelli, Alfio, Cirino e Filadelfo, martirizzati,
durante le persecuzioni dell'imperatore Valeriano
nel 253 d.C., ai quali è dedicato l'omonima
chiesa e convento del secolo XII. Il borgo fu edificato,
tra l'XI e il XIII secolo durante la dominazione dei
normanni nell'isola, da una colonia di piemontesi,
lombardi, liguri, emiliani, e francesi[7] venuti alla
conquista della Sicilia con il conte Ruggero e la
moglie Adelaide del Vasto (detta anche Adelasia Incisa
del Vasto), figlia del marchese aleramico Manfredo
del Vasto. Durante i primi anni dell'occupazione della
parte nord-orientale della Sicilia, i normanni costruirono
a San Fratello una cittadella fortificata, dotata
di un castello. A difesa della cittadella furono impiegati
soldati di ventura di origine longobarda che provenivano
dall'Italia settentrionale, e altri mercenari provenienti
da regioni ancora più lontane, come la Francia
meridionale. Nel 1270, il castello e feudo di San
Fratello furono concessi a un milite di nome Giovanni.
Nel 1276, il feudo e la castellania di San Fratello
furono concessi all'angioino Guillot dAlisy[8],
per passare due anni più tardi al provenzale
Raymond de Puy-Richard[9], e nel 1299, per concessione
di Carlo II d'Angiò, al miles messinese Squarcia
Riso[10]. Dopo una parentesi in cui San Fratello fu
gestita direttamente dalla curia vescovile, nel 1305
il castello e la terra di San Fratello furono ceduti
ai Palizzi, potente famiglia di Messina di origine
normanna, nella persona del miles Damiano Palizzi.
In seguito passò alla famiglia di origine aragonese
degli Alagona, e nel 1356 Federico III concesse il
feudo al capitano e castellano Guglielmo Ventimiglia,
membro della potente famiglia Ventimiglia di origine
normanno-ligure. Nel 1361 il castello e la terra di
San Fratello passarono a Enrico I Rubeo già
conte di Aidone per concessione di re Federico IV,
mentre nel 1371 furono concessi a Guglielmo Rosso
della famiglia di origine normanna dei Rosso, e nel
1392 a Enrico II Rosso della stessa famiglia. Nel
1392, il re Martino I di Aragona concesse San Fratello
a Federico II d'Aragona figlio di Vinciguerra d'Aragona,
ma dopo la sua ribellione, il feudo passò agli
Oliveri, famiglia messinese di origine spagnola. Nel
1396, Federico d'Aragona ottenuta la clemenza del
sovrano, ritornò in possesso del feudo, ma
in seguito a una nuova ribellione, Martino d'Aragona
concesse nel 1398 la terra e il castello di San Fratello,
con i casali di Mirto, Crapi, e Fraxino, a Ugerotto
Larcan della famiglia catalana dei Larcan che mantenne
il feudo di San Fratello per oltre due secoli, fino
al XVII secolo. Dalla seconda metà del Seicento
il feudo passò alla famiglia di origine genovese
degli Squarciafico, ai Sancetta, agli Spatafora, ai
Lucchesi, alla famiglia di origine normanna dei Gravina,
e, di seguito, ai principi di Palagonia. L'ultima
famiglia feudale di San Fratello fu quella dei Cupani
(o Cupane). Testimonianza ancora viva della presenza
normanna a San Fratello è costituita da un
piccolo tempio collocato sul Monte Vecchio caratterizzato
dai tipici elementi architettonici normanni e dedicato
ai tre martiri Alfio, Filadelfio e Cirino. Gli abitanti
di San Fratello, percepiti come forestieri dagli altri
siciliani, sono anche chiamati i francisi, i francesi.