Rosolini

Rosolini è un comune della provincia di Siracusa. Rosolini dista 49 chilometri da Siracusa, è a Sud Ovest nella provincia. Sorge ai piedi dei monti Iblei e si trova a cavallo tra le province di Siracusa e Ragusa. Del Comune, che è perlopiù un centro agricolo, resta la parte più antica dell'abitato, sorto agli inizi del secolo XVI, che è di impronta ottocentesca. Poco rimane del nucleo originario del centro. Rosolini però, è ricca di cave e di siti archeologici antichi che precedono la dominazione greco-romana.

ETIMOLOGIA
Il nome della cittadina deriva dal latino Rus Elorinum, che indicava il territorio di Eloro, antica colonia siracusana del sec. VII a.C..

ORIGINI E CENNI STORICI
Lo stemma della città di Rosolini è raffigurata con Un'aquila con ali spiegate con gli artigli adunchi e distesi, sormontata da una corona all'antica d'oro, con lo scudo dello stemma dei principi Moncada-Paternò sul petto e con una striscia ai piedi contenente la dicitura "Universitas Rosolinorum Regi beneficio" su fondo azzurro. Le leggende mitologiche gli attribbuiscono una diretta discendenza dal dio Vulcano, il cui figlio, scappato dall'Etna, fondò la città. Le vicissitudini storiche invece parlano delle famiglie Platamone, Moncada, Paternò. Riguardo al nome, questo verrebbe da una mescolanza di linguaggi dei popoli che si succedettero alla dominazione della Sicilia che, pare iniziando dai Greci che chiamarono queste terre con il nome di "Eloro", abbiano dato spunto ai Romani che le ribattezzarono "Rus Elorinum" da qui Rosolini.
Appartenne alla famiglia Platamone dal sec. XV col titolo di baronia, ma il centro abitato fu fondato da Francesco Moncada principe di Lardaria solo nel 1713, dopo aver avuto il feudo per successione dalla moglie Eleonora Platamone. Di particolare rilevanza architettonica sono il Castello dei Platamone, costruito nel 1668 che conserva all'interno una basilica paleocristiana del sec. V e la chiesa Madre edificata tra il XVIII e il XIX secolo. Sono inoltre interessanti i resti archeologici di Cava Lazzaro, che conserva delle necropoli dell'età del bronzo.
A Rosolini esiste un caratteristico monumento funerario detto Pizzuta, una colonna circolare di oltre 10 metri sotto la quale sono stati rinvenuti resti umani e monete di età ellenistica. La Colonna Pizzuta si trova in territorio di Noto e non a Rosolini, infatti , fino al 1712 Rosolini era uno dei novantatre feudi del vasto territorio di Noto.

EDIFICI RELIGIOSI
La chiesa del Santissimo Crocifisso è uno dei monumenti principali di Rosolini. Inoltre segnaliamo:
Chiesa Madre San Giuseppe
Chiesa di San Francesco
Chiesa di Santa Caterina
Santuario Sacro Cuore
Fontana dei Tritoni
Madonnina Seicentesca
Basilica Ipogeica
Castello Platamone
Eremo di Croce Santa

MANIFESTAZIONI
San Luigi - Festa del Santo Patrono, la prima Domenica di Agosto;
San Giuseppe. La festa di S. Giuseppe viene festeggiata la prima domenica successiva al 19 Marzo. Una delle caratteristiche della festa è la classica Cavalcata votiva che si effettua da qualche anno in Via Sipione;
La Pace - Storico corteo religioso della Domenica di Pasqua;
Festa della Croce Santa;
"Festa della Misericordia" - prima settimana di giugno
"Palio del Grano" - maggio;
"Estate Rosolinese" - agosto, ultimamente rimpiazzata dal "Settembre in città";
"Sikula Reggae Festival" - Agosto;
"Settembre Elorino" - settembre;
"Sagra del Carrubo" - settembre
"Sagra del Mosto" - ottobre

GASTRONOMIA
Dal "maccu ri favi" che mangiarono gli antichi greci, alla "capunatina" di origine araba, al "tummali" di origine spagnola le specialita' alimentari tipiche rosolinesi denotano le origini della popolazione che ha formazione composita e rivelano pure la fondamentale base da cui proviene.
Ricorderemo brevemente alcune tipiche specialita' molte delle quali i giovani di oggi non conoscono, spesso piatti che si ritrovano in altre parti dell'Isola, ma che in ogni zona hanno un "quid" che li caratterizza, come per esempio l'aglio, la cipolla, l'aceto, il limone, l'origano, la noce moscata, l'acquavite, e che ne fa un prodotto culinario tipico del paese stesso.
Ancora nei ricordi d'infanzia di molte persone vi sono alcune donne, le cosidette "monache di casa", che preparavano i pranzi nuziali, i pranzi di lutto, "cunsuli", o i dolci per i periodi festivi, i cosidetti dolci di Riposto che erano di squisita ed inimitabile fattura.
Alcune loro ricette continuano ad essere preparate per cui gli antichi sapori si ritrovano ancora intatti in pietanze di cui diamo gli ingredienti base. Minestre pietanze di carne contorni, focacce, e dolciumi integrano cosi' la cucina moderna del luogo. Tra le minestre ricordiamo: "u 'ncucciatieddu" costituito da frustoletti di pasta di grano duro cucinati in una amalgama di ricotta, acqua e pezzetti di zucca gialla previamente bollita; "a pasta ca muddica", pasta condita con mollica di pane brustolita, olio, aglio, pormaggio pecorino; "i ravioli", pasta di grano a formelle quadrate con ripieno di ricotta, uova e maggiorana, conditi con sugo di carne di maiale o vitello ed infine, "i maccarruna e i cavatieddi", pasta a pezzettini vuota all'interno perche' lavorata con un filo secco di grano ("usu"), o con un ago da calza "cavati" con le dita, conditi poi con sugo di carne di maiale, cosparsi di ricotta salata ed infornati.
Tra le minestre di legumi ricordiamo: "i favi a 'nzincaredda", fave sbucciate e cotte in acqua di cisterna condite con olio e sale e che si accompagnavano con cipolla cruda; "u maccu lurdu", sempre fave cotte insieme a ceci, fagioli, lenticchie e lardo di maiale. Quest'ultimo era il piatto popolare tipico del giovedi' grasso e, infine, "i lolli no maccu", rollini di pasta amalgamati con il "maccu" a base di fave sbucciate ridotte a crema.
Tra le pietanze di carne oltre "o farsumauru" e "o iaddu a gna minicoria", particolarmente saporito e' "a gnieddu e u ciaurieddu 'nfurnatu". Questo continua ad essere uno dei piatti piu' comuni dato che tutto il territorio di Rosolini e la sua zona di influenza, seppur non piu' prevalentemente adibiti alla pastorizia come nel passato, consentono ancora allevamenti ovini e caprini. Da ricordare poi "u pisciruovu a rosalinara", sorta di omelette formata da uovo, copolletta soffritta, prezzemolo, pepe ed asparagi selvatici, gia' cotti ed amalgamati con ricotta.
La tradizione della preparazione delle focacce non ha subito interruzione alcuna ed occupa ancora un posto di rilievo nella cucina locale: cosi' abbiamo "a 'mpanata", pasta a dischi sovrapposti ripiena di broccoli, di baccala', o di anguille nel periodo natalizio, di carne di agnello nel periodo pasquale ed infornata; poi ancora "a nfigghiulata", disco di pasta stirata con mattarello ("lasagnaturi"), farcita con ricotta amalgamata ad uova, sale, e pezzetti di salsiccia, ripiegata in tre parti ed infornata dopo averne accostato i bordi; infine "a cucca", striscia di pasta stirata con mattarello, farcita con pezzetti di formaggio e salsiccia ed infornata, dopo averla arrotolata.
Tra i dolci ricordiamo "i gravazzati", striscia di pasta stirata con mattarello e farcita con una amalgama di ricotta, pezzetti di cioccolato e zucchero a velo; "i pasti fuorti", amalgama di farina, zucchero e albume; "i ramuzzi", dolce preparato con impasto di farina e miele di "satra"; "i mustazzola", amalgama di farina e vino cotto; "i ricci ri miennila", dolci di mandorla, i cui semi sbucciati e triturati finemente si amalgamano ad albume e zucchero, offrono un motivo in piu' per i buongustai a venire a Rosolini ove li potranno assaporare nelle diverse pasticcerie che li producono.