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Ribera
è un comune di circa 20.000 abitanti della
provincia di Agrigento, città natale di Francesco
Crispi.
ORIGINI E CENNI STORICI
Sin dall'epoca medievale, numerosi erano gli abitanti
della vicina e antica città di Caltabellotta,
dediti alla coltivazione dei campi, che, a piedi,
o con muli e carretti, scendevano a lavorare oltre
le sponde del fiume Sosio-Verdura. La
freschezza, la purezza e la bontà delle sue
acque, che sgorgavano da una copiosa sorgente nei
pressi di Prizzi, in provincia di Palermo, unitamente
al clima, alquanto favorevole e mite, avevano fatto
di quelle terre, una delle oasi più feconde
e produttive dell'intera Sicilia. Vi si produceva
di tutto, dal riso al cotone, dal grano agli agrumi,
dalle mandorle alle olive, dalle numerose varietà
di uva ad ogni tipo di frutta di stagione ed ogni
genere di ortaggi. Tante primizie, rinomate per sapore
e fragranza, trovavano nel territorio di Ribera, anticamente
detto "Allava", l'ambiente più adatto,
facendo sì, che in breve tempo, l'agricoltura
diventasse la principale fonte di reddito. Le
origini di Ribera, secondo recenti studi effettuati
dallo storico locale Raimondo Lentini, si fanno risalire
all'anno 1635, quando alcuni abitanti di Caltabellotta,
stanchi delle immani fatiche, durante i tortuosi e
impervi percorsi, che erano costretti ad affrontare,
hanno deciso di costruire in sito le proprie case,
scegliendo il Piano di San Nicola, l'attuale quartiere
di Sant'Antonino. Una moderna cittadina, concepita
con criteri urbanistici d'avanguardia per quei tempi,
ha così cominciato a delinearsi, per volere
supremo dell'allora Principe di Paternò Don
Luigi Moncada, padrone e signore di immensi feudi.
In pochissimi anni il nuovo paese si è notevolmente
ampliato, fino a costituire un grosso agglomerato
di case prospettanti in vie larghe e bene allineate,
al quale è stato dato il nome di Ribera, forse
in omaggio alla bellissima moglie del Principe, Maria
Afan de Ribera, figlia del Duca di Alcalà.
Col
passare del tempo, le case aumentavano e così
anche gli abitanti e pertanto cominciavano a sorgere
le prime Chiese, una delle quali è stata dedicata
a San Nicola di Bari, che successivamente è
stato eletto Patrono del nuovo paese. La
parola Ribera indica una riviera, una costa, un lido,
ovvero un tratto di territorio lambito dalle acque.
Pertanto, considerato che il nostro territorio è
bagnato per 11 km. dal Mare Mediterraneo ed è
attraversato dai tre fiumi: Verdura, Magazzolo e Platani,
il nome che è stato dato alla città
è risultato meravigliosamente appropriato.
Ben
presto, il clima, la posizione geografica, oltre,
naturalmente la grande genialità ed operosità
dei nostri agricoltori, hanno contribuito a creare
un territorio di circa 12 mila ettari, che per prosperità
e produzione agricola è considerato una perla
per la Sicilia intera. Nei primi anni, le case sorte
a Ribera, sono rimaste di pertinenza del Comune di
Caltabellotta, ma col passare del tempo è venuta
fuori, prepotentemente, una nuova realtà, che
ha determinato la nascita ufficiale di Ribera e col
tempo anche di due popolose frazioni: Borgo Bonsignore
e la località balneare di Seccagrande, meta
nei periodi estivi di numerosi gitanti, molti dei
quali provenienti dallestero. Posizionato
su una vasta pianura a 230 m. sul livello del mare
e distante da questo circa 7 km., Ribera si trova
sul percorso della S.S. 115, denominata Sud-Occidentale
Sicula, che va da Trapani a Siracusa. È posizionata
tra i due fiumi Verdura e Magazzolo, a 46 km. da Agrigento,
a 20 Km. da Sciacca e a 130 km. da Palermo. A circa
3 Km. a Sud-Ovest di Ribera, sopra un colle dal quale
è possibile ammirare il mare, i lussureggianti
giardini della Valle di Verdura e il panorama del
paese, si trova il diroccato, ma ancora imponente
Castello di Poggiodiana, con la sua maestosa Torre
merlata che, sullo stemma ufficiale, rappresenta la
nostra cittadina.
ECONOMIA
L'agricoltura è il settore trainante dell'economia
riberese. Negli ultimi trent'anni sono state operate
profonde trasformazioni che hanno permesso di far diventare
fertili terreni un tempo incolti e scarsamente produttivi.
Sono nati così i lussureggianti giardini che
producono arance, frutta, olive, ortaggi ed altro. Molta
importanza in questo processo di trasformazione ha avuto
la presenza di due fiumi, il Verdura e il Magazzolo.
Per quanto riguarda la produzione, il fiore all'occhiello
dell'agricoltura riberese sono le arance della qualità
Washington Navel, oggi conosciute con il nuovo marchio
Riberella. Molto apprezzati i mandarini Clementine e
Marzuddi, i limoni e a giugno, pesche, pere ed albicocche.
Altro prodotto tipico sono le fragoline. Molto apprezzato
è lolio extra vergine doliva. L'arancia
amara venne introdotta in Sicilia dagli Arabi durante
la loro dominazione; Ribera è oggi il territorio
dove si riscontra una coltivazione intensiva delle arance
dolci bionde. La cultivar prevalente nel comprensorio
riberese è la Washington Navel che da sola copre
l'80% dell'intera superficie agrumentata che si aggira
intorno ai quattromila ettari. I frutti, di pezzatura
medio-grossa (150-250 grammi) presentano all'estremità
inferiore un ombelico (navel) da cui prende la denominazione.
La raccolta inizia a novembre e si protrae fino ad aprile.
Il frutto, privo di semi, presenta tessitura media,
gusto gradevolissimo e bassissima acidità. In
cucina viene impiegata per la preparazione di dolci
e insalate da servire come antipasto o contorno per
arrosti. La buccia secca o candita è utilizzata
in pasticceria.
TURISMO
Dal punto di vista culturale e paesaggistico, Ribera
ha molto da offrire ai possibili turisti interessati
ad una visita della città I principali monumenti
sono gli edifici sacri e civili fra cui: la casa natale
dello statista Francesco Crispi e la settecentesca Chiesa
Madre. A pochi chilometri dal centro abitato sorgono
le rovine del trecentesco Castello di Poggio Diana costituite
da una torre cilindrica merlata e da una torre quadrata.
Il castello era stato edificato per volere di Guglielmo
Peralta e successivamente fu di proprietà dei
Conti di Luna. Grazie alla sua favorevole posizione,
esso domina le gole scavate dal fiume Verdura.
Seccagrande
È la località preferita dai riberesi,
si trova a 9 km dal paese e d'estate si riempie di persone
che affollano le spiagge, il lungomare e i locali notturni.
Interessanti le gare di pesca a traina costiera con
moltissimi appassionati provenienti da tutta la provincia.
Da vedere i giochi pirotecnici musicali in spiaggia
del 15 agosto, e la notte dei falò (14 agosto),
quando il litorale si riempie di giovani, fuochi e musica.
Borgo
Bonsignore
Costruito durante il periodo fascista, la località
è diventata a carattere turistico. Dista da
Ribera circa 12 km. La bellezza delle spiagge, la
riserva naturale protetta che costeggia il mare, i
luoghi incantevoli e incontaminati come "Pietre
Cadute", hanno contribuito a renderlo una rinomata
località balneare.
Piana
Grande
È la località contigua a Seccagrande,
la quale, fra alcuni anni potrebbe diventare mira
di molti turisti, in quanto ancora poco contaminata
dall'arrivo dell'uomo.Negli ultimi anni sono stati
costruiti dei chioschetti sulla spiaggia che hanno
dato un tocco di fascino a questo meraviglioso pezzo
di terra bagnata dal mediterraneo.Il picco massimo
di gente si registra per il falò del 14 agosto
notte.
MANIFESTAZIONI
A Ribera, per la domenica di Pasqua vengono preparate
le statue dell'incontro: Cristo risorto, la Madonna
e l'Arcangelo Michele. L'incontro ha una grande partecipazione
di pubblico ed è particolarmente suggestivo
e commovente. L'incontro tra Madre e Figlio avviene
a mezzogiorno, dopo che l'Arcangelo ha corso tra le
due statue per portare la notizia. Nel momento dell'incontro,
la Madonna si libera del manto del lutto, mentre l'arcangelo
s'allontana. Il tutto accompagnato dalla banda musicale,
da tamburini e scoppio di mortaretti. La Festa Di
S. Giuseppe, che ricorre il 19 marzo, è molto
suggestiva. Nelloccasione viene allestita la
"Stragula", un carro trainato da un asino,
su cui è costruita una torre rivestita di rami
d'alloro e varie forme di pane ; al centro di questa
torre è collocato un quadro raffigurante S.
Giuseppe. Ogni quartiere di Ribera cerca di preparare
altari in onore del Santo dove i fedeli si riuniscono
per pregare.I festeggiamenti sono arricchiti dalle
tavolate di S. Giuseppe, dove sono presenti piatti
tipici che vengono offerti ai Santi, rappresentati
in quel contesto dai tre figuranti che compongono
la Sacra Famiglia. Inoltre, il 6 di Dicembre ricorrono
i festeggiamenti in onore del Santo Patrono S. Nicola.
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