Randazzo
è un comune della provincia di Catania. Il Comune è stato
insignito della Medaglia dargento al merito civile per per atti
di abnegazione durante il secondo conflitto mondiale. Sorge sul versante
nord occidentale dell'Etna, a 754 mt. sul livello del mare, sull'ultimo
ciglione lavico di una colata preistorica, erosa dalle acque dell'Alcantara,
che scorre ai piedi del suddetto ciglione, il clima di montagna,ma anche
per l'importante nodostrategico che con le sue strade rende facilmente
raggiungibili i centri di Catania (61 km), Messina (73 km), e Enna (105
km). Randazzo si collega con la costa jonica attraverso lo sbocco sulla
litoranea di Fiumefreddo di Sicilia, da cui dista 30 Km.; e con la costa
tirrenica attraverso lo sbocco sulla litoranea di Capo d'Orlando, da
cui dista 60 Km. Presenta due frazioni principali: Montelaguardia (a
est del paese) e Murazzo Rotto (a ovest dell'abitato). Il territorio
presenta una vasta exclave sita al confine con la provincia di Enna.
ETIMOLOGIA
Le origini del suo nome sono tuttora un mistero legato alla sua fondazione.
Le antiche mura e i resti di un bagno che ancora oggi rimangono a Randazzo,
ci attestano che qui cera un centro di abitazione sin dal tempo
dei Romani in Sicilia, anzi lArezzo, Filoteo degli Omodei, il
Riccioli ed altri vogliono che Randazzo fosse abitata prima delle colonie
greche.
Le interpretazioni accreditate sono le seguenti:
- Il toponimo deriverebbe, secondo l'Amari (Storia dei Musulmani di
Sicilia), da un patrizio bizantino governatore di Taormina degli anni
714-745 (VIII secolo). di nome Randàches (o Randag). Esso compare
per la prima volta in un diploma di Ruggero II del 1144, al quale segue,
alla metà del XII secolo, un privilegio dello stesso Ruggero
concernente gli abitanti di S. Lucia in territorio di Milazzo, i quali
sono equiparati ai "lombardi Randacii". Esso proverebbe il
precedente insediamento di una colonia di "lombardi" nel territorio
randazzese, che si aggiunse ai preesistenti nuclei greco e latino. Attorno
al 1154 il geografo arabo del re Ruggero II El-Edrisi descrive Randazzo
come un villaggio "del tutto simile ad una cittadina con un mercato
che pullula di mercanti ed artigiani", testimoniandone il particolare
periodo di prosperità economica.
- Lo storico Arezzo crede invece che Randazzo sia sorta sulle rovine
di quella Trinacium (da Tiracia, città fondata da
coloni greci) che fu distrutta dagli arabi nel IX secolo, il cui nome,
corrompendosi, sarebbe divenuto Rinacium, da cui Randadum.
- E opinione del geografo Filippo Cluverio che lodierna
Randazzo sorgesse nel luogo già occupato dallantica "Tissa",
questa ipotesi è suffragata da reperti archeologici rinvenuti
nella zona e risalenti al periodo greco e attraverso Tissa si sarebbe
sviluppata la civiltà ellenica lungo la Valle dell'Alcantara,
l'antico "Akenises"). Anche Cicerone nomina lantica
Tissa nelle sue orazioni contro Verre, come soggiorno di laboriosi agricoltori
che non poterono opporsi alle vessazioni di quel rapace pretore inviato
dai romani in Sicilia.
MANIFESTAZIONI
Vara dell'Assunta (15 agosto)
ORIGINI
Di origine prettamente medioevale, giace però su un territorio
in cui si sono incontrate le più disparate civiltà: greci,
romani, bizantini, arabi, normanni, aragonesi hanno lasciato tracce
di alto valore documentario ed artistico in essa.
STORIA
Della cittadina, che si trova a 754 m. s/m, sembra accertata, tuttavia,
la presenza di insediamenti umani nel territorio dell'attuale Randazzo
a partire dal VI secolo a.c., come testimoniano i numerosi reperti archeologici
risalenti a quell'epoca rinvenuti nelle contrade S. Anastasia e Mischi.
Gli esiti di ulteriori campagne di scavo attesterebbero la persistenza
di agglomerati abitati nelle epoche successive fino all'epoca della
dominazione araba dell'isola, durante la quale Randazzo pare abbia assunto
un rilevante ruolo strategico, mantenuto, in seguito, durante il periodo
normanno, al quale risale l'edificazione del presidio munito e della
cinta muraria. E fu proprio alla sua particolare posizione strategica
nell'itinerario che, dall'interno dell'isola, portava da Palermo a Nicosia
per poi diramarsi nelle due direzioni di Catania o Messina che Randazzo
dovette la sua configurazione di città possesso del demanio regio
e sottratta, per questo, alle infeudazioni. Infatti Randazzo diviene
città demaniale della Vallo di Demone e gli viene dato lappellativo
di Plaena da Federico II nel Parlamento di Messina dellanno
1233, e il santo patrono della città è San Giuseppe. Ma
l'attuale città è di origine bizantina e infatti a pochi
chilometri da Randazzo si possono visitare i ruderi dì antiche
chiese bizantine chiamate Cube. Sino al sec. XVI vi si parlavano tre
lingue: il greco nel quartiere San Nicola, il latino nel quartiere Santa
Maria e il lombardo nel quartiere San Martino, essendosi la città
formata dall'unione di tre differenti gruppi etnici; ad opera dei lombardi
divenne una roccaforte dei re Normanni in lotta contro gli arabi. Randazzo
ha conservato quasi interamente il suo aspetto medievale essendo stata
sempre risparmiata dal vulcano pur essendo il comune più vicino
al cratere centrale dell'Etna (15 km circa).
PALAZZO
REALE
Costruito sotto gli ultimi re normanni. In questo palazzo vi soggiornarono:
Giovanna
Plantageneto figlia di Enrico II d'Inghilterra e moglie di Guglielmo
II di Sicilia;
Costanza d'Altavilla moglie dellImperatore Enrico VI lo svevo;
Enrico VI del Sacro Romano Impero;
Federico II del Sacro Romano Impero;
tutta la corte aragonese, fra cui Giovanni e Federico III;
nel 1535 il grande imperatore Carlo V del Sacro Romano Impero, di passaggio
per Randazzo.
E
senzaltro il più famoso, tra i tanti posseduti da questa
nobile ed illustre famiglia Scala. Anticamente il comune lo vendette
alla famiglia Chillia e poi passo alla famiglia Scala e ancora oggi
è segnalato, nei libri dinteresse artistico e turistico,
come Casa Scala o Palazzo Scala, ed è sito nel quartiere di San
Martino, prospiciente in via Umberto I° e confinante da levante
con via Vagliasindi e da ponente via Mercurio. Esso palazzo, in stile
gotico, a tre piani fuori terra, composto di un piano terreno con tre
arcate di essi ne esiste solo una (Via Volta Scala), di un primo piano
pericolante, in seguito al terremoto del 2 Gennaio 1693. ..Fu
abbassato del pari il terzo Piano Superiore ove albergò lImperatore
Carlo V, piccola porzione del quale oggi serve di Casa Comunale, sotto
alla quale vi è lOfficina Postale, e la stanza della Guardia
Urbana, per il Buon Ordine in questa Città
Esso fabbricato
aveva dalla parte di prospetto (Via Umberto) sette finestre bifore al
primo piano, ed altrettante al secondo piano. Dopo la demolizione del
secondo piano, in seguito a modifiche subite da detto palazzo, le finestre
del primo piano in parte furono convertiti in finestroni moderni, e
solo rimangono delle antiche costruzioni due finestre a colonnine allangolo
sud-ovest di esso fabbricato e la finestra murata (Via Lombardo) da
cui si affacciò Carlo V che in suo onore fu chiusa affinché
nessuno mai più potesse servirsene.
LA
GROTTA DEL GELO
La Grotta del gelo è una grotta dell'Etna, caratterizzata dall'avere
all'interno del ghiaccio perenne, per tal motivo è ritenuta essere
il ghiacciaio più meridionale d'Europa.
Ubicata
a 2030 metri d'altitudine si trova nel territorio del comune di Randazzo.
La sua apertura e forma conica rappresentano una meta che attrae curiosi,
escursioni ed esperti dall'inizi degli anni '70. Precedentemente veniva
usata dai pastori per abbeverare le loro greggi.
La
Grotta del Gelo è una galleria di scorrimento, originata dal
raffreddamento di una colata lavica. Il fenomeno che porta alla creazione
di questo tipo di strutture è molto comune: le pareti e la superfice
della colata, a contatto con l'atmosfera, raffreddano più velocemente
della parte interna della colata lavica. Viene a crearsi quindi una
sorta di "contenitore" di lava solidificata, all'interno del
quale scorre il flusso lavico ancora incandescente. Quando l'alimentazione
della colata diminuisce, il livello del flusso lavico all'interno si
abbassa sempre più, lasciando una struttura cava definita appunto
galleria di scorrimento. Non sempre queste strutture sono di facile
individuazione, in quanto solo crolli della volta possono rivelarne
la presenza.
In
estate è facilmente accessibile, nonostante le 5 ore di cammino
necessarie per raggiungerla. In inverno il suo ingresso è spesso
nascosto dalla neve, che lo copre totalmente. Anche nei periodi più
caldi al suo interno la temperatura non sale mai sopra i -6°C nella
parte interna della grotta, mentre quella più prossima all'imboccatura
viene influenzata dagli agenti atmosferici esterni. Si è venuto
a notare che la grotta negli ultimi anni ha subito delle mutazioni e
una perdita di ghiaccio al suo interno. La cosa è da attribuire
in parte al passaggio nei pressi dell'eruzione del 1981, ma qualcuno
l'attribuisce ad altri fenomeni. Negli anni '90 si è messo sotto
controllo queste temperature al suo interno tramite sensori computerizzati
che costantemente monitorano la situazione, oltre numerosi controlli
in loco da parte di esperti del centro vulcanologico di Catania.
MUSEI
Museo Civico di Scienze Naturali
Museo Archeologico "P. Vagliasindi"
EDIFICI
STORICI
Palazzo Reale
Palazzo Clarentano
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di Santa Maria
Chiesa di San Nicola
Chiesa di San Martino
DATI RIEPILOGATIVI
Popolazione
Residente 11.223 (M 5.328, F 5.895)
Densità per Kmq: 54,8
CAP 95036
Prefisso Telefonico 095
Codice Istat 087038
Codice Catastale H175
Denominazione
Abitanti randazzesi
Santo Patrono Maria SS. Assunta
Festa Patronale 15 agosto
Numero
Famiglie 4.300
Numero Abitazioni 5.884
Fa
parte del territorio comunale l'isola amministrativa di Spanò,
che confina con i Comuni di Bronte, Centuripe, Regalbuto e Troina.
Il Comune di Randazzo fa parte di:
Regione Agraria n. 1 - Versante Occidentale dell'Etna
Parco Fluviale dell'Alcantara
Parco dei Nebrodi
Parco dell'Etna
Associazione Nazionale Città del Vino
Patto Territoriale Area Jonica Etnea
Località e Frazioni di Randazzo
Montelaguardia, Murazzorrotto, Flascio
Comuni Confinanti
Bronte, Castiglione di Sicilia, Floresta (ME), Roccella Valdemone (ME),
Santa Domenica Vittoria (ME), Tortorici (ME).