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Petralia Sottana
Sicilia

Petralia Sottana è un comune italiano di circa 3.000 abitanti della provincia di Palermo in Sicilia. Fa parte del Parco delle Madonie. L'abitato è collocato sul versante meridionale della catena delle Madonie e nell'omonimo parco, in una posizione strategica sull'alta valle del fiume Imera Meridionale, sviluppandosi su un pendio fra i 900 e i 1100 m s.l.m. Il territorio comunale, vasto ben 178 km² (quasi tutti in zona montana), si estende soprattutto in latitudine, indicativamente dallo spartiacque della catena delle Madonie a Nord fino a raggiungere la provincia di Caltanissetta a Sud. Nella parte settentrionale, ricompresa quasi per intero nel Parco delle Madonie, si trovano estese formazioni boschive di latifoglie (con prevalenza di faggi, querce e castagni) e di conifere (in gran parte frutto di rimboschimenti), nonché ampie zone destinate al pascolo. Nella parte meridionale prevalgono le coltivazioni seminative di tipo estensivo. Il comune è classificato come zona sismica di tipo "2" (sismicità medio-alta). Molti sono i terremoti che hanno colpito la località nel tempo, arrecando a volte danni e vittime, pur senza raggiungere mai livelli di grande catastrofe. Il clima, tipicamente mediterraneo-montano, presenta inverni abbastanza rigidi e piovosi, con abbondanti nevicate ed estati calde e secche. Attualmente l'economia del paese, che mantiene un'importante posizione di centralità nel comprensorio madonita, si regge su un forte apporto dell'impiego pubblico, su modeste attività agricole e commerciali con un settore turistico in crescita, anche grazie alla stazione turistica di Piano Battaglia. Dal punto di vista sociale vi è una forte incidenza della popolazione anziana, nonostante ciò i tassi di scolarizzazione e d'istruzione superiore sono al di sopra della media nazionale. La forte emigrazione dovuta alla pesante incidenza della disoccupazione, unita a bassi tassi di natalità, sta provocando un progressivo spopolamento dell'abitato, similmente a quanto accade nei comuni limitrofi.

ETIMOLOGIA
Chiamata anche Petralia Inferiore, deriva dal greco petra leia, ossia pietra liscia. La specifica si riferisce alla sua posizione "più bassa" rispetto a Petralia Soprana.

Tradizionalmente l'abitato è diviso in cinque quartieri:

Pusterna, l'area più antica intorno al castello;
Carmine, collocato più in alto, è stato per secoli il quartiere degli artigiani come testimonia la toponomastica;
San Salvatore, accanto al Carmine, sembra sia sorto intorno al '400, oggi pressoché disabitato;
Provvidenza, quartiere medioevale contadino, caratterizzato da stradine strettissime sotto la Chiesa Madre;
Casale, sorto fra il '600 ed il '700 sulla base di una razionale programmazione, in parte sull'area che, probabilmente, ospitava il quartiere ebraico;
Negli anni sessanta sorge il quartiere, di edilizia popolare, di San Giuseppe, separato dal resto dell'abitato e realizzato, in scala evidentemente ridotta, sul modello allora in voga, delle new towns.

Negli anni ottanta e novanta, a dispetto del continuo calo demografico, si sono sviluppati gli insediamenti residenziali nelle aree di Pirilla e Petragrossa.

FRAZIONI
Numerose, nel grande territorio comunale, sono le frazioni agricole: borghi rurali costruiti intorno alla residenza del feudatario, dotati di una relativa autonomia dal centro abitato. Ad oggi hanno assunto l'aspetto di città fantasma: solo qualche attività agrituristica utilizza gli antichi fabbricati in disuso.

PIANO BATTAGLIA
Completamente diversa è l'origine della frazione di Piano Battaglia. Collocata a circa 1600 metri sul livello del mare in un'ampia conca carsica nel cuore della catena montuosa delle Madonie, è inserita in una pregevole cornice naturalistica, circondata da un'antica faggeta. Il suo sviluppo risale agli anni sessanta, quando assunse l'aspetto di vivace e frequentata località turistica invernale, ospitando sia strutture per la pratica degli sport invernali (piste da sci ed impianti di risalita) sia numerose strutture ricettive e case vacanza.

MANIFESTAZIONI

Ballo della Cordella
E' la rievocazione di antichissime tradizioni contadine, di origine pre-cristiana. Si fondono infatti il ringraziamento per il raccolto e l'augurio di fecondità rivolto alla terra e agli sposi. In antico il ballo doveva essere dedicato alla dea pagana Cerere, protettrice delle messi e dei raccolti, poi sostituita dopo l'avvento del cristianesimo dalla Madonna dell'Alto (venerata nel vicino Santuario). Il ballo è preceduto da un corteo nuziale e da uno sposalizio simbolico. Le dodici coppie di ballerini, simboleggianti i mesi dell'anno, ballano intorno ad un palo sormontato da spighe di grano reggendo dei nastri di vari colori, che vengono intrecciati a simboleggiare le stagioni. Canti ed invocazioni accompagnano il tutto. La manifestazione, rievocata fin dagli anni trenta, si tiene la terza domenica d'agosto di ogni anno.

Festa della Castagna
Si tiene, di solito, nell'ultima settimana del mese di ottobre di ogni anno. La manifestazione, che prende il via negli anni '70, più che una sagra legata ad un prodotto tipico (la castagna, che pure abbonda nei boschi intorno alla località) è espressione dell' "essere pungenti" come il riccio che accoglie la castagna. Sfilata di carri allegorici, distribuzione di prodotti tipici e spettacoli di satira locale. Negli ultimi anni ha assunto la denominazione di Festa dei sapori madoniti dell'autunno.

Riti della Settimana Santa
Tutt'ora molto sentiti e partecipati sono i riti della Settimana Santa. La processione del Venerdì Santo vede la partecipazione di alcuni figuranti in costume e di tutte le confraternite e congregazioni religiose, coi loro membri che indossano gli antichi abiti penitenziali. La Veglia Pasquale tra il Sabato e la domenica di Pasqua trova il suo culmine, alla Mezzanotte, con la Caduta d'u Tiluni: un'immensa tela dipinta, che viene posta verticalmente a chiusura dell'abside della Chiesa Madre durante tutto il periodo quaresimale, viene fatta cadere scoprendo l'altare ed il Cristo Trionfante. Nella mattinata della domenica di Pasqua si svolge una processione, anche questa con la partecipazione delle confraternite cittadine, nella quale vengono separatamente portate (a spalla) per le strade del paese, le statue della Madonna e di Gesù. Le effigi, a Mezzogiorno, s'incontrano (in dialetto locale si parla di U N'cuontru) simbolicamente, con la statua mariana che corre ad abbracciare quella del figlio, lasciando cadere il manto nero che simboleggia il lutto.

CHIESA MADRE
La principale chiesa del paese, comunemente definita come "Madrice", sorge, probabilmente già nel IX secolo. Dell'antico tempio sopravvive solo il portale secondario trecentesco in stile gotico-catalano. L'attuale struttura, a tre navate ed impianto basilicale, venne realizzata fra il 1632 ed il 1790, assieme all'attiguo campanile in pietra bianca con sottopasso a sesto acuto. Ospita opere dello Zoppo di Gangi e dei Gagini, nonché un pregevole trittico attribuito a Gaspare da Pesaro, allievo del più famoso Gentile da Fabriano. Nella stessa Chiesa Madre si trova la statua di San Calogero, patrono del paese, opera di frate Umile da Petralia e numerose statue e tele di un arco temporale che va dal '600 all''800. La Chiesa conserva un notevolissimo "tesoro", comprendente opere di oreficeria ed argenteria barocche e neoclassiche, ed un interessante ed antico archivio, recentemente riordinato e reso fruibile.

CHIESA DI S. FRANCESCO D'ASSISI
Sorta, assieme all'annesso Convento (oggi sede del Museo Civico), nel '400, la sua attuale configurazione risale al XVII secolo. Adornata da pregiati affreschi barocchi, ospita tele dello Zoppo di Gangi e della scuola del Novelli, oltre ad un pregevolissimo pulpito barocco in legno dorato.

CHIESA DELLA SS. TRINITA' (BADIA)
Sorge a partire dal 1531 assieme all'attiguo Convento delle Suore Domenicane di Clausura (oggi Istituto Magistrale). Ospita una grande icona marmorea di Giandomenico Gagini, tele del Visalli e del D'Antona ed un rarissimo organo barocco.

CHIESA DI SANTA MARIA LA FONTANA
Sorta nel '600 sul luogo che un tempo, probabilmente, era occupato dalla sinagoga, alle spalle della rocca che attraversa il paese. Ospita pregevoli sculture seicentesche e tele di scuola siciliana.

MUSEO CIVICO
Ospitato nei locali dell'ex-convento dei Minori francescani, al centro del paese, è costituito da una collezione geologica. Il 26 aprile 2008 è stata inaugurata la sezione archeologica, che accoglie i reperti della preziosa collezione Collisani.

PALAZZO DEL GIGLIO (MUNICIPIO)
Sorge nel XIX secolo sul luogo dell'antico Ospedale. Custodisce affreschi ottocenteschi, tele dello Zoppo di Gangi ed un notevole archivio storico.

EX CONVENTO DEI FRATI MINORI RIFORMATI
La sua notevole struttura, posta nella parte più alta del paese, viene realizzata nel XVII secolo. Passato dal XIX secolo nel patrimonio del Comune, è diventato per lunghi decenni caserma militare. Ospita oggi una sede dell'Università di Palermo.

ORIGINI E CENNI STORICI
Le prime tracce di insediamento umano risalgono al IV/III millennio a.C. (periodi del neolitico e dell'eneolitico) come testimoniato dai reperti archeologici della vicina Grotta del Vecchiuzzo. In tempi assai più vicini dovette esistere un insediamento indigeno, fortemente influenzato dalla vicina colonia greca di Himera, nei cui scavi è stata rinvenuta una moneta bronzea, il Petrinon che reca appunto il nome della città di Petra. Nel III secolo a.C., con la conquista romana, Petra divenne città "decumana" e centro di un qualche rilievo come presidio militare e mercato agricolo, come testimoniato da diversi scritti dell'epoca (tra gli altri Cicerone nelle "Verrine" e Diodoro Siculo) e da pochi ritrovamenti archeologici. Il paese seguì poi le sorti del resto dell'isola subendo le invasioni barbariche prima e la successiva riconquista bizantina. Con la conquista araba, nel IX secolo, venne ribattezzata "Batarliah" o "Batraliah" e divenne importante piazzaforte militare strategica e mercato. Gli storici Edrisi ed al-Muqaddasi raccontano di una città murata collocata sotto una rocca, con grande abbondanza di risorse idriche e che ospitava un mercato, un castello, una chiesa ed una moschea, segno della presenza di una pluralità di comunità etnico-religiose. Della presenza araba sono sopravvissute talune espressioni dialettali o denominazioni di contrade ed un prezioso candelabro bronzeo, parte del ricco tesoro della Chiesa Madre. I normanni conquistarono Petralia intorno al 1062, fondandovi un Castello. Il centro, dapprima infeudato a tale Maimun Gaito, forse già emiro arabo, fu poi terra demaniale per finire a Gilberto di Monforte (1201) e, durante il periodo svevo, ai Ventimiglia di Geraci. Dopo vennero i Moncada, i Cardona e gli Alvarez de Toledo, fino all'abolizione della feudalità nel 1817. Fino alla fine del XV secolo (prima dell'Editto di espulsione del 1492) vi era insediata una comunità ebraica. In un documento del 1258 appaiono per la prima volta distinte Petra "inferior" (Petralia Sottana) e Petra "superior" (Petralia Soprana) in origine quasi certamente un'unica comunità. Su quale delle due sia la più antica esiste un'antica contesa, a tutt'oggi di difficile soluzione, che s'innesta su una storica rivalità di campanile, superata solo in tempi recenti. Il centro, a partire dalla conquista normanna, acquisì progressivamente i caratteri della "città rurale" con un'economia piuttosto chiusa fondata sull'agricoltura (soprattutto latifondo cerealicolo) e la pastorizia, con una forte stratificazione sociale che divideva la grande massa di contadini ed allevatori da artigiani, aristocrazia e clero. La Controriforma portò con sé oltre a numerosi insediamenti monastici (alcuni di notevole pregio artistico e architettonico) anche un discreto numero di condanne emanate dall'Inquisizione. Il XIX secolo portò una notevole vivacità economica, sociale e culturale: dopo l'impresa garibaldina (cui il paese partecipò con un gruppo di volontari) vi s'insediarono gli uffici pubblici a servizio del comprensorio delle Alte Madonie ed opifici vari, facendola diventare un po' il capoluogo (era sede anche del collegio elettorale) ed "il centro più progredito" della zona (come ricorda lo scrittore polizzano Giuseppe Antonio Borgese). Sulle sue strade passava il percorso della Targa Florio. Pur essendo rimasta ai margini dell'esperienza dei Fasci siciliani, negli anni dieci si svilupparono le presenze politiche e sociali (cooperative) socialiste e repubblicane, affiancate da un attivo ruolo della Chiesa in favore delle organizzazioni cattolico-democratiche. Dopo la I Guerra Mondiale e prima dell'avvento del Fascismo, infatti, venne eletta la prima amministrazione cittadina di carattere democratico e popolare (ne fece parte, tra gli altri, Francesco Musotto, futuro deputato socialista alla Camera ed Alto Commissario per la Sicilia), destituita successivamente dal regime. Già prima della Grande Guerra iniziò un consistente flusso di emigrazione diretta dapprima verso le Americhe, poi (secondo dopoguerra) verso l'Europa centro-settentrionale ed il Nord Italia e, per altri versi, verso Palermo e le città della fascia costiera, che hanno ridotto gli abitanti dagli oltre 10.000 dei primi del '900 (comprendendo allora anche l'attuale comune di Castellana Sicula) ai numeri odierni. Dopo la Liberazione, avvenuta ad opera degli anglo-americani nel 1943 e con la fine della seconda guerra mondiale esplose il conflitto sociale: la battaglia per la riforma agraria, con l'occupazione delle terre, costò la vita al sindacalista Epifanio Li Puma, nella vicina Raffo, ucciso dalla mafia al soldo dei baroni.
DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 2.980 (M 1.396, F 1.584)
Densità per Kmq: 16,7
Superficie: 178,04 Kmq

CAP 90027
Prefisso Telefonico 0921
Codice Istat 082056
Codice Catastale G511

Denominazione Abitanti petralesi o sottani
Santo Patrono San Calogero
Festa Patronale 18 giugno

Il Comune di Petralia Sottana fa parte di:
Regione Agraria n. 3 - Montagna interna - Madonie Orientali
Parco Naturale delle Madonie
Rete dei Comuni Solidali: Comuni della Terra per il Mondo (Recosol)
Patto Territoriale Madonie

Località e Frazioni di Petralia Sottana
Casale, San Salvatore, Pusterna, Provvidenza, San Giovanni, Carminello, Spartenza

Comuni Confinanti
Alimena, Blufi, Caltanissetta (CL), Castelbuono, Castellana Sicula, Geraci Siculo, Isnello, Marianopoli (CL), Petralia Soprana, Polizzi Generosa, Resuttano (CL), Santa Caterina Villarmosa (CL), Villalba (CL)