Niscemi
è un comune di circa 26.000 abitanti della
provincia di Caltanissetta, situato nella Sicilia
centromeridionale. Il centro abitato è situato
su un altipiano, posto a 332 metri dal livello del
mare. Il comune ha una superficie di 9.654 ettari
per una densità abitativa di 282 abitanti per
chilometro quadrato. Niscemi è situata su una
collina rientrata nella parte dei Monti Erei e alle
pendici degli Iblei, con un fantastico panorama occidentale
sulla vallata del fiume Maroglio e la Piana di Gela.
Niscemi dista 98 km da Caltanissetta, 90 km da Catania,
89 km da Enna, 195 km da Messina, 227 km da Palermo,
59 km da Ragusa, 127 km da Siracusa e 326 km da Trapani.
Il nome Niscemi deriva dall'arabo nasciam che significa
"olmo".
ORIGINI
E CENNI STORICI
Niscemi è un paese ricco di storia e di tradizioni.
Il passato storico della cittadina niscemese si può
ricostruire grazie ai resti dei primi insediamenti
che fanno riferimento alla cultura sicula e sicana
ed alle necropoli con le tombe a tholos e a forno,
risalenti al XIII secolo. Si racconta che nel 1499,
Andrea Armao, un pastore del bosco di "Santa
Maria" (vecchio nome della città) avesse
smarrito un bue, Portagioia, e dopo averlo cercato
invano nella boscaglia lo trovò chino (si disse
in ginocchio, davanti a una fonte di acqua dove vi
era l'immagine di una Madonna, secondo la leggenda
dipinta da mani angeliche su una tela di seta). Lì
venne costruita una chiesa che rappresentò
il centro del piccolo nucleo di abitazioni; anche
nei tempi attuali, nonostante la posizione in periferia,
la chiesa ricopre una notevole importanza simbolica
per gli abitanti di Niscemi. L'origine di Niscemi
risale al 1629, grazie alla fondazione da parte del
principe di Butera, Giuseppe Branciforte, che nel
1627 ottenne dal sovrano Filippo IV la nomina di principe
di Niscemi. L'attuale centro abitato fu ricostruito
dopo il 1693, anno in cui si verificò il terribile
terremoto che annientò buona parte della Sicilia
Orientale e rase al suolo l'antico borgo feudale.
Il 13 ottobre 1997 si verificò a Niscemi una
frana di vaste proporzioni che rese senza casa centinaia
di persone, la chiesetta delle Sante Croci subì
gravi danni e in seguito fu abbattuta assieme ai fabbricati
più pericolanti. Attualmente questa zona è
disabitata, le case abbandonate sono state distrutte
da vandali. Nell'ultimo decennio, inoltre, il paese
ha avuto gravi problemi di legalità. Dal 2003,
successivamente alla sfiducia del sindaco Totò
Liardo, il comune è stato commissariato per
condizionamento mafioso all'interno della giunta comunale.
ECONOMIA
L'economia del paese è prevalentemente di tipo
agricolo; più del 60% della popolazione è
occupata in agricoltura. Fra i prodotti più
coltivati vi sono carciofi (di cui niscemi è
la capitale italiana, producendo circa il 40% dei
carciofi consumati nel Paese), pomodori e uva. Il
carciofo nella città di Niscemi fa parte di
una cultura radicata nella tradizione, tanto da essere
ricordato annualmente nella sagra che si tiene nel
mese di Aprile. Un appuntamento fieristico di grande
spessore che promuove e rilancia l'agricoltura della
città, con stand espositivi con la degustazione
di vari piatti pregiati a base del prodotto locale.