Milena
è un comune della provincia di Caltanissetta nella
Sicilia centrale. Milena sorge in una zona collinare a 423
metri sul livello del mare. Si trova nella parte occidentale
della provincia a est del fiume Platani, nella Sicilia centrale.
Confina con i comuni di Bompensiere, Campofranco, Grotte,
Racalmuto e Sutera. Dista 36 km da Agrigento, 45 km da Caltanissetta
e 86 km da Enna. Negli anni 50 la popolazione ha raggiunto
5.000 abitanti ed il lavoro non bastava più, la situazione
economica comincia a peggiorare, le famiglie cercano di
organizzarsi e chi può emigra. Ha inizio l'emigrazione
sia nel nord Italia che all'estero. Una grossa fetta della
popolazione si stabilisce ad Asti e nei comuni limitrofi,
un'altra grossa fetta ad Aix-les-Bains (Francia), in seguito
nascono altre piccole conunità a Basilea (Svizzera)
e in numero minore in Inghilterra, Belgio, Venezuela, Stati
Uniti d'America. Negli anni '60 infatti inizia un calo democrafico
elevato che continuirà fino ai giorni nostri, sia
per la diminuzione dei nati (una famiglia media in quegli
anni aveva dai 3 ai 5 figli) sia per la continua emigrazione.
Milena è un paese prettamente agricolo, i campi vengono
coltivati per la quasi totalità 90% a grano, e per
il resto vigneti, mandorle, fave, pomodori. La quasi totalità
della popolazione è composta da agricoltori, il loro
reddito è un prodotto diretto o indiretto dell'agricoltura.
Vi è una piccola produzione artigianale dei derivati
del ferro e del legno.
ETIMOLOGIA
In passato era chiamato Milocca, derivando dal termine arabo
maluk, ossia ciliegio. Il nome attuale risale al 1933 ed
è dedicato a Milena, la suocera di Vittorio Emanuele
III, regina del Montenegro.
DA
VEDERE
Chiesa Madre, intitolata all'Immacolata Concezione, si trova
in Piazza Garibaldi, risale al 1881 e fu portata a compimento
nel 1877, per l'esigenza di avere una chiesa più
grande di quella di San Martino, piccola e pericolante,
che accogliesse tutta la popolazione. L'architettura dalle
linee semplici ed eleganti, proprie del neocIassicismo siciliano,
è arricchita all'interno con quadri e sculture di
Francesco Biangardi, mentre successiva è la costruzione
della torre dell'orologio; un recente restauro ha messo
in luce la muratura a faccia vista.
"Fattoria di San Martino", risalente al XVII secolo.
a Cruci", sita in via Nazionale, è un
capitello votivo realizzato nella prima metà del
novecento, in sostituzione di una vecchia cappella in gesso
a forma di "cubuluni, che era stata realizzata
per contenere lo croce in legno donata e portata a spalla
a Milena da Padre Gioacchino La Lomia, frate cappuccino
proveniente da Canicattì, al quale la popolazione,
riconosce grazie e miracoli.
MANIFESTAZIONI
La prima festa dell'anno coincide con il Carnevale, che
intercorre tra febbraio e marzo; la festa è caratterizzata
da ricchi carri allegorici, che sfilano attorno ad una cornice
di maschere, ammirati dai turisti che sempre più
numerosi arrivano per questa occasione. Il martedì,
del periodo carnevalesco, è divenuta consuetudine
l'allegra sfilata di tutte le scolaresche, mentre il giovedì
grasso è animato dall'evento culinario dedicato alla
sagra de 'li purpetta cu lu sucu', polpette al sugo condite
con pane grattugiato, formaggio e aromi tra cui un particolare
tipo di mentuccia detta "sambriglia', accompagnate
dalla degustazione gratuita di altri prodotti tipici locali
tra cui il pane detto 'scanatu' condito con olio e formaggio
e il buon vino locale.
Durante
l'estate per circa trenta giorni, spettacoli teatrali, proiezioni
di film, cabaret, giochi ed animazioni per bambini si svolgono
in Piazza e nel Parco Urbano, allietando le vacanze milenesi,
in una splendida cornice naturalistica, con un meraviglioso
panorama sulla città, e immersi tra essenze e piante
rare e tra innumerevoli specie di fiori.
Festa
di San Giuseppe
Per la festa di San Giuseppe, patrono del paese, il 19 marzo,
viene imbandita la 'tavulata di li vecchiariddi' in occasione
della quale, diverse famiglie per ex voto, preparano un
ricco pranzo una volta per tutti i poveri del paese, adesso
si invitano i conoscenti, di solito una 'tavulata a 13 persone
che raffigurano tutti gli apostoli, Giuseppe, Maria e Gesù.
Il pranzo è allestito con diversi piatti e con prodotti
di stagione; a fine pranzo a tutti è offerta la cosiddetta
"truscitedda' o 'rizzimedda' composta di pane benedetto,
finocchi, arance, dolci, mandorle e ceci tostati. Dopo la
'tavulata nel pomeriggio vi è la messa seguita dalla
processione.
Venerdì
Santo
In occasione del Venerdì Santo, in processione per
le vie del paese, vengono portati dalle donne i simulacri
di Cristo Morto e dell'Addolorata, accompagnati da un gruppo
canoro 'i lamentatori' che cantano antichi canti popolari
in forma di lamenti che raccontano la Passione nelle 15
stazioni effettuate durante il percorso.
Festa
di Sant'Antonio
Il giorno successivo, la seconda domenica di agosto, è
dedicato alla festa religiosa di Sant'Antonio Abate; la
giornata è scandita dalla celebrazione di solenni
liturgie ed è conclusa dalla processione del simulacro
del Santo che attraversa le vie della città.
Seconda
Domenica di Maggio
La seconda domenica di maggio, in occasione della festa
di San Giuseppe, nel Villaggio Vittorio Veneto, per tradizione
si organizza l'albero della cuccagna detto 'presa della
'ntinna', caratteristico gioco consistente nel salire in
cima ad un palo di circa otto metri trattato con sapone,
per raggiungere il premio, aiutandosi solo con una particolare
corda 'pastura', realizzata con peli di criniera e coda
di cavallo.
Il
secondo sabato di agosto è il giorno dedicato alla
sagra della "mbriulata', piatto tipico locale, che
anticamente le massaie preparavano come pasto unico per
i contadini da mangiare in campagna durante il lavoro nei
campi, preparato con pasta sfoglia arrotolata, olive, patate,
formaggio e tritato di maiale, che attualmente sostituisce
la 'frittola'.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Con il nome storico già accennato di Milocca (dall'arabo
Mulok che significa ciliegio o grande proprietà),
il comune nasce nel 1924, con il decreto regio n°3032[1],
per volontà di Vittorio Emanuele III di Savoia. A
dare impulso all'attività cooperativistica dell'unica
Cassa Rurale della provincia nissena, fu Salvatore Angilella.
Egli riempirà la storia di Milocca e delle sue istituzioni
adoperandosi alla sua rinascita sociale, politica ed economica
per quasi un sessantennio e cioè fino al suo decesso
avvenuto nel 1966. A partire dal 1933, in omaggio alla regina
Milena del Montenegro, madre della regina Elena, sposa di
Vittorio Emanuele III, la città fu rinominata "Milena".
Dal 1924 al 1946, a Milena si sono succeduti ben 13 Commissari
prefettizi e potestà e 10 sindaci di cui i primi
due di nomina prefettizia. In seguito, nel 1946, si fecero
le prime elezioni amministrative, e si ebbe finalmente la
prima amministrazione comunale eletta democraticamente.
Dal 1954, il Dott. Luparelli Giuseppe prende le redini del
paese per circa 40 anni. Uomo influente e capace cambia
radicalmente il paese, infatti essendo Milena suddiviso
in villaggi molto distanti tra loro, cerca di accentrare
la popolazione con lottizzazione di terreni per i più
degenti e con la costruzione di case popolari.