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Lampedusa
Sicilia

L'isola di Lampedusa è la più estesa dell'arcipelago delle Pelagie nel Mar Mediterraneo. Conta circa 5.800 abitanti. Con una superficie è di 20,2 km², è la sesta per estensione delle isole siciliane. Amministrativamente appartiene al comune di Lampedusa e Linosa (provincia di Agrigento). L'isola ha forma particolarmente allungata (circa 9,5 km, contro i soli 1,5 di larghezza). La vegetazione è quella tipica mediterranea, ovvero molto brulla. Geologicamente appartiene all'Africa, in effetti dista solamente 113 km dalle coste tunisine (la profondità massima che si osserva tra le due coste è di appena 120 m). La Sicilia (Porto Empedocle) dista invece 205 km. Il punto più alto dell'isola è l'albero del sole, situato a 133 m di altitudine. Lampedusa è il punto più meridionale dello Stato italiano, infatti è situata alla Latitudine di 35°30' N; più a sud di Tunisi, Algeri e Ceuta ma non di Melilla (35° 17' N), tuttavia non è ancora il luogo più meridionale del Continente Europeo. Il primato spetta all'isoletta di Gavdos situata a sud dell'isola di Creta (Grecia) a 34° 48' N. Se si considera invece l'intera Unione Europea il primato, nel mediterraneo, spetta a Cipro la cui punta più meridionale è situata a 34° 33' N circa.

Da Porto Empedocle si può prendere il traghetto della SIREMAR per le Pelagie imbarcando anche l'auto e raggiungere Lampedusa in 8 ore. È previsto un solo collegamento giornaliero da Porto Empedocle (7 km. da Agrigento) per Lampedusa, via Linosa. Per la tratta di andata, la traversata è notturna, la nave parte infatti ogni sera alle 24:00, salvo maltempo o giornata di riposo, ed arriva, dopo una sosta di 30/40 minuti per operazioni di scarico a Linosa, alle 8:15 a Lampedusa. Vi è la possibilita di prenotatre il pernottamento in cabina. Per il ritorno invece la traversata è diurna, la nave parte da Lampedusa ogni mattina alle 10:30 ed arriva a Porto Empedocle alle 18:00. Il collegamento con Linosa e la Sicilia è assicurato, da luglio a settembre, anche dagli aliscafi due volte al giorno. A causa dei forti venti e del mare mosso, nei mesi invernali i collegamenti con Lampedusa sono assicurati quasi esclusivamente dall'aeroporto. Da Palermo e Catania il servizio aereo è garantito tutto l'anno, inoltre da luglio a settembre vengono istituiti voli diretti da Trapani, Roma, Milano, Bergamo, Verona e Bologna.

La spiaggia dei Conigli è oggi uno dei pochi siti del Mediterraneo in cui le tartarughe marine Caretta caretta depongono le uova. Sull'isola è presente una riserva naturale, che comprende proprio la spiaggia dei Conigli oltre alla limitrofa isola dei Conigli, la costa e la macchia mediterranea. La flora e la fauna sono simili a quelle nord-africane. Il 21 ottobre 2002, con decreto del Ministro dell'Ambiente, è stata istituita l'Area Marina Protetta "Isole Pelagie". Lampedusa e Lampione fanno parte della placca continentale africana, e si sono sollevate due milioni di anni fa, mentre Linosa è di origine vulcanica. Il paesaggio di Lampedusa annovera 3 ambienti:
- la steppa: copre tutta la parte pianeggiante dell’isola.
- la prateria: nei valloni più distanti dall’abitato.
- la gariga: in alcuni valloni e cale del versante nord.

CLIMA
Il clima prevalente è caldo per tutti i dodici mesi dell'anno, con elevata umidità atmosferica nei mesi estivi. Il colore biancastro del suolo e il persistente spirare dei venti, a causa della bassa elevazione dell'isola di Lampedusa sul livello del mare (da un minimo di m 2-10 nella parte SE a un massimo dì circa m 130 nella parte NW), concorrono a rendere sopportabile specialmente nelle ore notturne, anche il caldo clima estivo che risulta cosí temperato. In febbraio la temperatura media non scende mai sotto gli 11° C e in agosto non supera i 27-28° C. Comunque nell'isola la temperatura è fresca nella zona nord-occidentale (Monte Albero Sole, m 133 s.l.m.) e più calda nella zona sud-orientale (cittadella e zona portuale) perché più bassa e meno ventilata. L'isola è stata imbiancata dalla neve nel febbraio 1942 e un'altra leggera nevicata è avvenuta nel febbraio 1956. Il fenomeno non si è più ripetuto da allora.

ORIGINI
L'origine geologica di Lampedusa e Lampione si fa risalire all'Era Cenozoica, periodo Terziario, sul finire del Pliocene. Fu questa un'era di forti movimenti della crosta terrestre, accompagnati dal risveglio di attività vulcaniche. Lo studio geopaleontologico redatto da G. Trabucco (Firenze, 1890), ci conferma che «... le due isole appartengono geograficamente e geologicamente all'Africa. La loro emersione coincide con l'emersione della vicina costa africana sul finire del Pliocene». Tale ipotesi è suffragata dall'uguaglianza di flora, fauna e clima delle Pelagie con quelli africani, nonché dalla vicinanza alla costa nordafricana, dalle modeste profondità marine (da 50 a 80 metri) fra le Pelagie e le coste della Tunisia e della Libia, la natura del terreno. L'isola di Lampedusa e l'isolotto di Lampione appartengono geologicamente al continente Africa, sulla cui piattaforma continentale le due isole si trovano. Il tipo di terreno di Lampedusa è prevalentemente caratterizzato dalla presenza di due tipi di roccia: il calcare (carbonato di calcio) e la dolomite (carbonato di calcio e magnesio). Tuttavia il suolo calcareo non è uniforme: in alcuni punti si presenta friabile, in altri compatto e misto a roccia silicea (calscisto) tanto da richiedere l'uso di esplosivi per lo sbancamento. Sono presenti notevoli strati di pietra arenaria di durezza inferiore alla pietra di calce che, esposta agli agenti atmosferici, diviene porosa e facile allo sfaldamento. Questi strati, ben visibili specialmente lungo la costa settentrionale dell'isola (da Capo Ponente a Capo Grecale), formano il letto su cui poggiano gli strati più duri di dolomite. Ciò determina il fenomeno delle falesie, cioè delle ripide scarpate e delle «mensole» formate da lancio continuo di sabbie e ciottoli che scavano un « solco di battente» nella roccia a livello del mare, scalzando alla base la parete rocciosa che finisce per crollare e trasformarsi in «ripa a strapiombo». Più vistose testimonianze dell'erosione profonda della costa, soprattutto a livello del mare, sono le stupende grotte, talvolta maestosamente paurose, che costituiscono il fascino maggiore dell'intera fascia costiera, specialmente di quella settentrionale. Un centinaio di metri prima di aggirare Capo Ponente, venendo da Capo Grecale, si ammira un'enorme grotta semicircolare che termina in basso in un'angusta strettoia a pelo d'acqua oltre la quale si raggiunge a nuoto un'imprevedibile spiaggetta di sabbia sottile. Volgendo lo sguardo verso il cielo si ha l'impressione di sentirsi calati al centro di un cratere di vulcano la cui parete, tondeggiante e protesa verso il mare, supera i 100 metri di altezza. Più oltre, verso Capo Ponente, si scopre una profonda ansa dominata, a circa 50 metri sul livello del mare, da due massi di roccia biancastra e compatta che sono, tra l'altro, punto di riferimento per i pescatori. Con un pizzico di fantasia si può vedere un gruppo statuario collocato in incredibile equilibrio statico sull'abisso sottostante. L'immagine di una Madonna con Bambino richiama il gusto iconografico del grande maestro della scultura moderna Henry Moore. A ltri e numerosi sono gli incontri con sculture opere degli agenti naturali. Sono immagini fantastiche, ma precise, di animali preistorici giganteschi, di teschi umani, di un baffuto dio Nettuno che scruta severo il mare verso oriente. Il «faraglione» dopo Punta di Muro Vecchio; lo Scoglio di Sacramento; la deserta Isola dei Conigli; la Punta Sottile, aguzza come la punta di una matita che scompare sott'acqua in una zona irta di punte taglienti e il ponte aereo naturale che sovrasta una bellissima grotta inaccessibile da terra, completano la fantastica galleria della costa. È presente anche del terreno pianeggiante, cioè del suolo composto di fertile humus, adatto alla vegetazione spontanea e alle coltivazioni.

CENNI STORICI
Lampedusa è stata luogo di sosta per Fenici, Greci, Romani e Arabi che hanno lasciato tracce ben evidenti del loro passaggio. I Romani sfruttarono Lampedusa per impiantarvi uno stabilimento per la lavorazione del pesce e per la produzione del garum, una salsa di pesce molto diffusa in età imperiale. Gli Arabi sono coloro che lasciarono più impronte su quest'isola perché, dediti come erano alla pirateria, la utilizzarono come approdo anche molto tempo dopo la cacciata ufficiale dalla Sicilia. Successivamente, per un lungo periodo, l'isola rimase in tranquilla attesa di nuovi abitanti. Nel 1630 Giulio Tomasi, avo dell'autore del Gattopardo, fu insignito da Carlo II di Spagna del titolo di principe di Lampedusa e Linosa. Nel 1760 fu colonizzata da sei francesi seguiti , dopo sedici anni, da un nucleo familiare maltese. E poi, mentre l’occidente consolidava i suoi primati, fu un susseguirsi di piccoli gruppi di agricoltori capeggiati ora da maltesi ora da inglesi. Anche i Russi, con il principe Grigori Alexandrovich Potemkin tentarono l’acquisto dell’Isola per poter insediarvi una colonia di sudditi della zarina. Un secolo dopo, la famiglia Tomasi chiese ai Borbone un congruo finanziamento per poter condurre sulle isole dell'arcipelago le opere necessarie al ripopolamento. Nell'800 i Tomasi cedettero le Pelagie a Ferdinando II di Borbone. Il sovrano non fece un acquisto avventato e riuscì a rendere attivo e produttivo l'arcipelago insediandovi circa 150 panteschi che utilizzarono anche a Lampedusa i Dammusi tipiche costruzioni in pietra. Nel 1860 gli isolani si ritrovarono sudditi del Regno d'Italia che si disinteressò totalmente dell'isola se non per impiantarvi nel 1872 una colonia penale, poi soppressa soltanto nel secolo successivo. Dopo decenni di attesa, negli anni '60 del XX secolo Lampedusa è stata collegata dalla linea telefonica con la terraferma, ed è stata costruita una centrale elettrica e l'aeroporto; nella parte occidentale, è presente una base NATO. Negli ultimi anni, a parte l'attenzione missilistica del colonnello Gheddafi per Lampedusa, che il 15 aprile 1986 lanciò a scopo provocatorio due missili SCUD diretti contro obbiettivi americani che caddero ad appena 2 km dalle coste lampedusane, le Pelagie sono state finalmente rivalutate, grazie alla bellezza del mare ed alla loro selvaggia ed affascinante natura. Attualmente l'isola di Lampedusa è balzata alla cronaca perché primo approdo di migliaia di clandestini nord-africani diretti verso l'Europa. Nel 2002 sull'isola è stato girato il film Respiro, con l'attrice Valeria Golino e la regia di Emanuele Crialese.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 5.725 (M 2.953, F 2.772)
Densità per Kmq: 224,7

CAP 92010
Prefisso Telefonico 0922
Codice Istat 084020
Codice Catastale E431

Numero Famiglie 1.912
Numero Abitazioni 4.639

Denominazione Abitanti: lampedusani e linosani
Santo Patrono Maria SS. di Porto Salvo
Festa Patronale 22 settembre

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