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Furnari
Sicilia

Furnari è un comune in provincia di Messina. Si estende su una superfice di 1.300 ettari di territorio per una densità abitativa di 253 abitanti per chilometro quadrato. Sorge in una zona collinare dal Monte Croce (fa parte dei Monti Peloritani) arrivando al Mar Tirreno. Confina ad est con Mazzarrà Sant'Andrea, ad ovest con Falcone, a sud-est con Tripi, ed a sud-ovest con Terme Vigliatore. Dista 249 km da Agrigento, 215 km da Caltanissetta, 124 km da Catania, 174 km da Enna, 55 km da Messina, alla cui provincia appartiene, 214 km da Palermo, 228 km da Ragusa, 183 km da Siracusa, 313 km da Trapani.

ETIMOLOGIA
Deriva dal latino furnaris arx, ossia fortezza di Furnari (cognome siciliano). Il nome di famiglia Furnari deriva a sua volta dal greco phournares, fornaio,
oppure deriva dall'antica famiglia genovese dei Furnari. Verso la fine del XIV secolo, Filippo Furnari ottenne da Federico II, in cambio dei servizi a lui prestati, il titolo di barone di un territorio dove costruì un castello, che fu ben presto attorniato da piccole case, dando così origine ad un borgo feudale che, per oltre quattro secoli, fu governato dai suoi discendenti. Nel 1691 i Furnari vendettero la terra ai Marziano che ne conservarono il possesso fino al 1813 quando il Parlamento siciliano aboliva i diritti feudali e Furnari iniziava la sua vita di Comune. Lo stemma, adottato dal Comune all'atto della sua costituzione nel 1813, è l'unico legame tra storia e leggenda.

LA LEGGENDA NEI DETTAGLI
Si racconta che un certo Antonio Furnari abitasse, ai tempi di Ruggero II d'Altavilla, in una casupola di muri a secco (sorta sul luogo dove poi sorse il castello sulle cui rovine fu costruita l'attuale "Chiesa Madre"), e ivi condusse una povera vita da contadino.
Un giorno, Ruggero, che con alcuni compagni si trovava a caccia nella zona, ebbe un cane ferito da un arciere inesperto, e poiché egli era molto affezionato, faceva di tutto per soccorrerlo, ma invano; la ferita precariamente tamponata continuava a sanguinare.
Fu così che Ruggero II d'Altavilla incontrò il sentiero del bosco che conduceva alla casetta di Antonio Furnari.
Il contadino mise a disposizione delle bende, acqua, olio; lavò la ferita, vi applicò un impasto di "niputedda" (erba curativa) e la fasciò. Il cane, però, non poteva muoversi ed il padrone, non potendo far altro, lo dovette lasciare nelle mani del contadino, dicendogli che sarebbe un giorno passato a riprenderselo.
Antonio Furnari, nonostante vivesse in miseria, curò amorevolmente il cane che in breve tempo guarì.
Passarono mesi, il padrone non tornava ed il povero contadino, deriso dai conoscenti, per mantenere la parola data, si toglieva il pane dalla bocca per darlo al bellissimo levriero.
Ma, ecco un giorno arrivare, a suon di tromba, un drappello di soldati, preceduto da uno stendardo.
Fra questi c'era il padrone del cane: era il re Ruggero II, vide il cane guarito e con modo spontaneo si tolse la spada e, posandola sulla spada del Furnari, lo nominò barone assegnandogli in dono le terre che costituiscono, in atto, il territorio del Comune.
Il suo stemma sarebbe stato un cane in campo rosso, con la scritta "FINCHÈ VENGA", a simboleggiare la fedeltà dimostrata da Antonio Furnari.

DA VEDERE
Chiesa Madre (Maria madre di Gesù) dedicata alla Santa Croce.
L'interno della chiesa custodisce, fra l'altro, tre quadri della fine del XVII secolo, raffiguranti San Francesco di Paola, la Madonna della pietà con anime purganti, e la Vergine del Rosario, e un bellissimo crocifisso in legno del 1630, opera dello scultore Frate Innocenzo da Petralia, maestro di Frate Umile. Questa chiesa venne fatta costruire sulle ruderi del castello baronale intorno al XV secolo;

Chiesa di Gesù e Maria del XV secolo;
Chiesa della Madonna del Carmine del 1547, costruita accanto al convento dei Padri Carmelitani (dove adesso sorge la Sede del Comune di Furnari);
Chiesa Maria Santissima di Trapani ( collocata nella frazione di Tonnarella);
Chiesa di Sant'Antonio di Padova nel cui interno si ammirano due statue in legno della metà del XVII secolo. Raffigurano San Filippo di Agira, e l'Ecce Homo. L'altare maggiore, in marmo di San Marco è del 1792. Questa chiesa venne edificata nel 1600.

MANIFESTAZIONI
Festa patronale di S. Antonio da Padova il 13 giugno, l'8 settembre festa della Madonna Addolorata, e, la seconda domenica di agosto la festa nella frazione di Tonnarella di Maria Santissima di Trapani. Inoltre il Premio "Tindari" che si svolge a Portorosa.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 3.671 (M 1.815, F 1.856)
Densità per Kmq: 272,3
Superficie: 13,48 Kmq

CAP 98054
Prefisso Telefonico 0941
Codice Istat 083028
Codice Catastale D825

Denominazione Abitanti furnaresi
Santo Patrono Sant'Antonio
Festa Patronale 13 giugno

Il Comune di Furnari è:
Bandiera Blu Approdi Turistici 2007 (Marina di Portorosa)

Il Comune di Furnari fa parte di:
Regione Agraria n. 9 - Colline litoranee di Milazzo

Località e Frazioni di Furnari
Tonnarella

Comuni Confinanti
A est: Mazzarrà Sant'Andrea; a ovest: Falcone; a sud-est: Tripi; a sud-ovest: Terme Vigliatore

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