Ficarra
è un comune in provincia di Messina. Ficarra
sorge sui monti Nebrodi, a 450 m s.l.m., in mezzo
a boschi di ulivi e noccioli. Il territorio è
diviso su tre colline: in quella sud-occidentale vi
è il centro (che a sua volta è sormontato
dalla collina del convento, da quella della chiesa
madre e da quella della fortezza carceraria). In quella
a centrale le contrade di Serro, Crocevia e Pietra
della Zita, in quella nord-orientale Matini. A nord,
in pianura, vi sono Rinella, San Noto, Sauro. Le tre
colline sono divise da due valli in cui scorrevano
il torrente di Brolo e un suo affluente. La valle
sud-occidentale, che divide il territorio di Ficarra
da quello di Naso e Sinagra, è invece solcata
dal torrente Naso (o Timeto). Dista 85 chilometri
da Messina e 150 da Palermo.
ETIMOLOGIA
Probabilmente si riferisce al termine dialettale ficu.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La nascita di Ficarra mischia storia e leggenda. Secondo
Diodoro Siculo furono i fenici a fondare Pallisa (che
deriverebbe dalla dea Pallade), primo villaggio nel
territorio ficarrese. I greci avrebbero ricostruito
il villaggio su una collina oggi chiamata Strummuli
(forse sede di una necropoli scomparsa). Il primo
documento ufficiale è del 1082: un diploma
del conte Ruggero II di Sicilia in cui veniva citato
il nome di Ficarra. Il paese attuale nacque attorno
ad una fortezza saracena, citata nel 1198 dai registri
di Messina. Sotto i Normanni, il centro nebroideo
era un feudo che fungeva da riserva di caccia per
i baroni. Sotto gli Svevi il territorio venne attribuito
a Guglielmo Amico, che rimase in carica fino a quando
Federico II non morì e Ficarra gli venne tolta.
Macalda Scaletta e Alaimo da Lentini furono i nuovi
proprietari. Caduti in disgrazia persero il feudo,
che fu conquistato da Ruggero di Lauria, erede di
Guglielmo Amico. Ruggero era il comandante in capo
della flotta aragonese e vinse alcune battaglie contro
gli angioini. Ciò non impedì al re di
confiscargli i beni, tra cui Ficarra, che venne assegnata
di nobili Lancia o Lanza di Brolo, che rimarrano in
carica fino alla prima metà del Settecento.
Il capostipite sarebbe stato Manfredi di Sicilia,
figlio di Federico II. I Lancia governarono il paese
fino al 1738, quando Girolamo III dovette mettere
all'asta la baronia. Ficarra fu venduta per 38600
onze. Da quel momento, vari nobili hanno costruito
dei palazzi nel centro del paese, tra cui il Palazzo
Baronale, in cui tutt'ora si svolgono varie mostre
stagionali. L'ultimo barone di Ficarra è morto
agli inizi del Novecento.
DA
VEDERE
Ficarra è un tipico paese medievale, che ha
comunque subito molti rimaneggiamenti nel tempo. Il
centro abitato è pieno di vicoli che si intrecciano
con strade asfaltate, palazzi depoca si alternano
a edifici di recente costruzione, senza tuttavia compromettere
il fascino antico che avvolge il paese. Fu sotto i
Lancia che il paese ebbe il periodo di massimo sviluppo.
Di quell'epoca, rimangono tutt'ora i tre principali
luoghi d'interesse del pese: il convento, la chiesa
madre e la fortezza carceraria.
Convento
Il Convento dei Frati Minori Osservanti di San Francesco
risale al 1522. Utilizzato come biblioteca, poi, caduto
in rovina, abbandonato nel 1885. Il chiostro venne
utilizzato nel XX secolo per l'edificazione di un
monumento ai caduti. Di esso rimane intatto un arco
a pieno sesto.
Santuario
dell'Annunziata
Il Santuario dell'Annunziata è la chiesa madre,
costruita nel XV secolo. Ospita la statua dell'Annunziata,
probabilmente opera di Antonello Gagini. Più
volte nella storia la chiesa ha indicato la statua
come miracolosa, in quanto più volte è
stata vista piangere sangue.
Fortezza
carceraria
La fortezza carceraria è caratteritzzata da
una pianta quadrata con basi a scarpa, possenti mura
in pietra arenaria con merli a coda di rondine e aperta
solo dal portale dingresso. È un imponente
e austero edificio, situato sul colle più a
sud. Le stanze sono in successione attorno al cortile.
Di fronte all'ingresso vi è la cappella privata.
Al centro del cortile, il pozzo è collegrato
ad una cisterna in cui arriva l'acqua piovana. Nacque
probabilmente come torre di avvistamento e nel 1500
fu ampliata e dotata di celle per adibirla a carcere.
Distrutta per l'incuria e dalle bombe del 1943, dei
due piani originari oggi ne rimane solo uno, recentemente
ristrutturato, mentre il secondo è ridotto
ad una terrazza panoramica. Vi si organizzano moste
d'arte.
Palazzi
nobiliari
Sotto i baroni Lancia, vennero costruiti molti palazzi
baronali. HAnno tutti una pianta regolare, con balconi
barocchi e portali con blasoni di famiglia per sottolineare
lo status sociale. Il palazzo principale è
il Milio-Ficarra. Artefici di così
splendide realizzazioni furono gli intagliatori della
pietra arenaria, i maestri scalpellini la cui attività
nel rinascimento era assai diffusa su tutto il territorio
dei Nebrodi.
GASTRONOMIA
Tra i prodotti tipici della cucina di Ficarra, si
ricordano: il rosolio I Pasti i Mennula - I Nuciddi
e i mennula nghiazzati, I Biscotta Livitati o Biscotta
duri.