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Comiso
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Còmiso è un comune della provincia di Ragusa. In territorio comunale si trova l'aeroporto "Pio La Torre", attualmente in fase di riconversione da base militare, base "Magliocco", a moderno aeroporto civile. Nell'inizio del 2007 è stata indetta una gara per la gestione dell'aeroporto a cui hanno partecipato le società Sea Aeroporti Milano e Sac Aeroporto di Catania Spa con Interbanca spa. La gara di gestione è stata vinta dalla SAC, agenzia che gestiva già l'Aeroporto Internazionale di Catania - Fontanarossa, il più importante del Sud Italia. Il 30 aprile 2007 è atterrato il primo aereo all'aeroporto civile che per l'occasione ha assunto ufficialmente l'attuale denominazione. Tuttavia la piena operatività è prevista solo per il 2008. ORIGINI
E CENNI STORICI Cospicui sono i resti di costruzioni greche e romane: particolarmente significativo il resto di un mosaico pavimentale romano, trovato nei pressi della Fonte Diana. L'arrivo dei Bizantini, dopo le scorrerie barbariche, da' un nuovo impulso di risveglio quando si munisce la cittá di mura e i vari nuclei abitativi si riuniscono per formare il casale di Comicio, denominato poi Jhomiso. L'evoluzione dell'abitato in epoca bizantina è lenta ma costante, e prosegue, senza molti traumi, anche dopo la conquista araba. Sotto i Saraceni il casale di Jhomiso, che in arabo significa "sorgente di acqua", forse in attinenza con la Fonte Diana, non subi' enormi varianti. La vera storia della cittá comincia con gli Aragonesi, che cedono Comiso in feudo ad un certo Federico Speciario da Messina, nel 1296. Egli edificò nel nucleo urbano un palazzo-castello e altre fortificazioni, attorno alle quali si formò il futuro paese.
Con l'inizio del XVII secolo Comiso subisce degli avvenimenti che rallentano e fanno regredire questi fermenti di rinnovamento che hanno caratterizzato il secolo precedente: la fondazione del Casale di Vittoria nel 1607, voluto dalla contessa Vittoria Colonna, causò un notevole regresso demografico della popolazione di Comiso. Altri avvenimenti, purtroppo funesti, furono la terribile pestilenza del 1624 che si abbatté sulla cittadina, come in tutta la Sicilia causando un alto numero di decessi, e poi il tragico terremoto del 1693, che causó circa 90 morti ed enormi danni all'abitato. Da questi tristi eventi il popolo comisano seppe risorgere con forza, ricostruendo tutti gli edifici abbattuti e riproiettandosi con slancio verso un futuro migliore. Così nascono in questo clima di fervore costruttivo i palazzi pubblici e privati, nel caratteristico barocco siciliano, le chiese ed altre costruzioni che hanno resa famosa la città per la scenografia urbana. Grazie anche alla volontà ed alla munificenza dei Naselli nascono a Comiso i primi opifici industriali, che le danno un notevole impulso economico, come la cartiera, costruita nel 1729, che sfrutta le acque del fiume lppari, e i saponifici, costruiti nel 1742 da Filippo Sallemi e Biagio Guarino, che avevano imparato l'arte dai maestri saponari messinesi. É in questo periodo che per la famiglia Naselli comincia la fase declinante, tanto che nel 1754 i successori del conte don Baldassarre, per far fronte ai debiti sono costretti a vendere una buona parte delle immense proprietá, che vennero acquistate dagli stessi fittavoli e dai grandi proprietari terrieri divenuti "baroni" (mediante l'acquisto dei titoli per mezzo delle loro nuove ricchezze). Sono gli ultimi sintomi del feudalesimo e anche per Comiso si apre un periodo di profondo rinnovamento sociale, prima con l'avvento dei Borboni e poi col Regno d'ltalia. Nel periodo fascista fu inaugurato a Comiso l'aeroporto militare, che in questi ultimi anni era stato trasformato in base missilistica ormai demilitarizzata. ECONOMIA DA
VEDERE Piazza delle Erbe - Vi si affaccia la Chiesa Madre, S. Maria delle Stelle, caratterizzata, nella facciata, da tre ordini scanditi rispettivamente da paraste con capitelli dorici, ionici e corinzi. Sulla piazza si trova anche il mercato coperto, in stile neoclassico (1871), che ospita il Museo Civico Kasmeneo con una raccolta di cetacei e di tartarughe marine, ed anche la Biblioteca di Bufalino, donata dallo scrittore (morto nel 1996) al suo paese natio e suo rifugio. Chiesa dell'Annunziata - Scenograficamente posta in cima ad un'insolita scalinata che corre obliqua rispetto al prospetto, la chiesa possiede una bella facciata neoclassica che presenta un singolare elemento di raccordo tra i due ordini, un ramo di palma. L'interno, luminoso, è decorato a stucchi bianchi, blu ed oro e conserva due tele di Salvatore Fiume (nel Coro). Chiesa di S. Francesco (o dell'immacolata) - La chiesa, rinascimentale, racchiude la bella Cappella Naselli, dalla pianta quadrata che i pennacchi rendono ottagonale nella parte alta e che si chiude con una cupola costolonata. Qui si trova il monumento funebre di Baldassarre Naselli sormontato da un'edicola, entrambi di fattura gaginesca. Nella controfacciata si trova una cantoria secentesca ornata da cesti di frutta e fiori dipinti. Piazza S. Biagio - Sulla piazza si elevano la Chiesa di S. Biagio di origine bizantina (contrafforti), ma riedificata nel '700 ed il Castello Aragonese, trasformato in residenza baronale dai Naselli. Chiesa dei Cappuccini - Nella zona sud della cittadina. L'edificio risale al 1616. All'interno, si può ammirare un bell'altare ligneo a tarsie ed una piccola statua della Madonna dai tratti delicati (XVIII sec.). Nella chiesa si trova una cappella mortuaria con mummie di religiosi ed uomini illustri che ricalca in piccolo le Catacombe dei Cappuccini di Palermo. |
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