Chiaramonte
Gulfi è un comune della provincia di Ragusa. Chiaramonte Gulfi
dista 15 chilometri da Ragusa, si posizione nella collina a nord rispetto
al capoluogo. L'altezza massima è sul monte Arcibessi a 906 m
s.l.m. Chiaramonte Gulfi è definito il balcone di Sicilia per
la posizione panoramica. Si ha uno dei panorami più ampi della
Sicilia, da Gela all'Etna, con tutta la valle dell'Ippari e i suoi paesi:
Comiso, VIttoria, Acate e le dorsali degli Erei fino a Caltagirone,
oltre ad una bella fetta del mare d'Africa e degli lblei.
ORIGINI
E STORICI
Nel territorio sono diffusamente presenti insediamenti fortificati ("castellieri")
dell'età del Bronzo e dell'età del Ferro. Non mancano
oltre agli abitati preistorici, resti di insediamenti abitati greci
arcaici, testimonianze di epoca ellenistico-romana e resti bizantini
e medievali. Il sito di maggiore importanza è a Scornavacche,
un insediamento in cui si sono alternati momenti di splendore e due
fasi di distruzione. L'abitato, nato lungo il fiume Dirillo, venne distrutto
una prima volta dai Punici nel 406 a.C.. Successivamente ricostruito
sulla piana più orientale grazie all'intervento di Timoleonte,
dopo due secoli fu nuovamente e definitivamente distrutto. I reperti
sono conservati nel museo archeologico di Ragusa. Una caratteristica
dell'abitato era la presenza di forni per la cottura d'argilla e dunque
la presenza di un quartiere artigianale. È stato inoltre ipotizzato
che nel territorio di Chiaramonte Gulfi sorgesse l'antica città
greca di Akrillai (scoperta dall'archeologo Corrado Melfi e identificata
dall'archeologo Antonino Di Vita). La città sarebbe stata distrutta
dagli Arabi del califfo Ibn Al Furat nell'827 nella conquista della
parte orientale dell'isola. Gli abitanti fondarono un nuovo abitato
alle pendici del monte Arcibessi, che prese il nome di Gulfi, con il
significato in arabo di terra amena. Ruggero di Lauria durante i Vespri
Siciliani assediò e prese Gulfi per gli Angioini nel 1299: la
città fu completamente distrutta e non si salvò nulla
(come riporta il Fazello). Manfredi Chiaramonte, che era stato nominato
conte della contea di Modica da re Federico III nel 1296, fece spostare
i superstiti in un luogo più elevato, detto Baglio, attorno a
cui sorsero le prime case che fece circondare da mura e costruì
il castello all'interno del Baglio. Il paese prese il nome dal suo casato.
Secondo il ricercatore Gianni Morando, Chiaramonte nel 1366 contava
200 famiglie ed il paese si estendeva entro le mura di cui resta un'interessante
porta, che era detta Porta di la Chaza (oggi porta dell'Annunziata)
perché sorgeva accanto alla prima piazza del paese (oggi quasi
scomparsa). Nel 1593 il paese si era esteso oltre le mura, principalmente
con il grande quartiere Burgo (297 case) ed il quartiere Salvatore (258
case). All'interno delle mura (sempre secondo il Morando) il quartiere
più antico (Baglio) era costituito da 278 case e Chiaramonte
contava 5.711 abitanti. Nel 1693 un terremoto, esteso da Catania fino
a Malta, distrusse quasi interamente il paese ed il suo castello. La
ricostruzione avvenne, sempre sul medesimo impianto medioevale. Nel
XVIII secolo gli antichi quartieri di Chiaramonte scomparvero per il
fenomeno della sacralizzazione ed il paese fu suddiviso in 4 quartieri
con nomi di santi.
Il nome dell'antico centro di Gulfi verrà aggiunto a quello ufficiale
del comune solo nel 1881, come memoria dell'antica origine del paese.
Tra i personaggi importanti dell'antica Chiaramonte emerge la figura
di Corrado Melfi storico ed archeologo di grande spessore. Scrisse un
centinaio di libri ed opuscoli e scoprì siti antichissimi come
Scornavacche ed Acrille. Parte dell'imponente materiale ritrovato si
trova oggi presso il museo archeologico di Siracusa.
Padre Samuele Nicosia fu il primo storico di Chiaramonte. Nel libro
Notizie storiche su Chiaramonte Gulfi (1882) appare di particolare rilievo
il periodo ottocentesco.
Tra gli scrittori chiaramontani si distingue sicuramente lo scrittore,
in lingua dialettale, Serafino Amabile Guastella. Uno dei suoi scritti
appare infatti nel libro che vale il premio Nobel a Dario Fo: "Mistero
Buffo". Lo scritto venne consegnato breve mano a Dario Fo, agli
inizi degli anni '70, da alcuni militanti del circolo ARCI ragusano.
Il titolo della novella è: "La nascita del giullare".
MONUMENTI
Quello che oggi è detto Arco dell'Annunziata era una delle porte
della cinta muraria di Chiaramonte. Secondo il Morando, fino al XVIII
secolo era chiamata Porta dila Chaza perché confinava con la
prima piazza del paese, oggi in parte scomparsa. Un'altro importantissimo
ingresso al paese era costituito dalla Porta di Ragusa, oggi completamente
distrutta. Da quest'ultima porta si accedeva alle strade per Ragusa,
Gulfi ed all'antichissimo percorso romano Terranova-Siracusa.
Santuario
della Madonna delle Grazie: si trova poco fuori il paese, all'interno
di una pineta. La costruzione, ad una sola navata, risale al XVI secolo.
All'interno, in una cappella in calcare e pietra nera è ospitata
una statua marmorea della Madonna dello scultore Luca Maldotto.
Chiesa Madre S.Maria La Nova: si trova nel centro del paese, in piazza
Duomo, costruita in stile gotico.
Chiesa di San Filippo, con la Cappella del Rosario
Chiesa di San Giovanni Battista, Protettore della città. Costruita
nel XIV secolo dai Cavalieri di Malta, e annessa alla Commenda Gerosolimitana
di Modica e Randazzo. In essa vi è una Confraternita laicale
già esistente nel 1586 dedicata al titolare. La Chiesa è
a tre navate e in origine era tutta affrescata a "Stile Bizzarro",
(sono presenti in alcune colonne diverse testimonianze), il soffitto
era di tavole, La presente struttura risale agli ultimi rifacimenti
dopo il terremoto del 1693, gli stucchi sono opera del Gianforma,mentre
gli ovali delle colonne rappresentanti la vita del precursore sono del
1550; la monumentale facciata risale al XIX sec. Di grande pregio è
la cripta della confraternita, un quadro dedicato alla Madre della Misericordia,
co-titolare della Confraternita, attribuito al Durer, il quadro del
titolare di scuola diretta del caravaggio fatto dipingere a Malta nel
XVIII sec. e donato dall'allora Commendatore Tomasi poi Gran Maestro
del'Ordine, un'altro quadro della natività di Vito D'Anna e altri
di pregevoli artisti locali.Bella la statua del Cristo alla Colonna
della i metà dell800, opera di carmelo Distefano, posta sul fercolo
settecentesco già usato per il taumaturgo simulacro del Battista.
L'altare del sacramento con tronetto opera in legno di Bonaventura Puccio
datato 1915. Una lapide in marmo intarsiato del '700 rappresentante
la morte che vince sul tempo. L'altare maggiore in Marmo, la balaustra
in pece del 1600 e la statua del titolare in legno,di cui si sconosce
la provenienza e la fattura, posta all'interno di un'artistico fercolo
in legno indorato opera di mariano e Rosario Distefano su disegno dello
zio Sac. Gaetano Distefano risalente al 1869.
Santuario della Madonna di Gulfi, patrona principale, incoronata dal
capitolo Vaticano il 06/05/1954, : situato nel luogo dove sorgeva Gulfi,
fu costruito in stile gotico. All'interno vi si conserva una Madonna
con Bambino che la leggenda vuole sia scampata alla furia iconoclasta
di Leone III detto l'Isaurico, messa in una cassa, insieme alla Statua
del SS Salvatore e buttata in mare. Le due casse sarebbero state ritrovate
nella spiaggia di kamarina, dagli abitanti di Gela in Territorio di
Gulfi. Sarebbe stato deciso quindi di mettere le statue in due carri
trainati da buoi e così la madonna sarebbe giunta a Gulfi ed
il SS Salvatore un po' più in alto nei pressi del vicino colle,
dove ora sorge l'omonima chiesa.
Gli esperti hanno appurato invece che la statua della Madonna di Gulfi
appartiene alla scuola del Gaggini e fu acquistata nel '500. D'altra
parte dai dati certi del Morando si evince che nel 1310 non esisteva
alcuna chiesa funzionante in tutto il territorio di Chiaramonte.
EVENTI
Sagra della salciccia nell'ultimo lunedì di carnevale. La salsiccia
è prodotto tipico del paese, va consumata fresca ed è
senza additivi, fatta con ritagli di prima scelta con una miscela che
ha leggermente più carni magre che grasse, è insaporita
con sale, pepe macinato, peperoncino, semi di finocchio.
Sagra dei prodotti ittici in agosto
Sagra del gallo ai sapori chiaramontani", ogni 17 agosto. Si svolge
nella vallata sottostante, in contrada Muti, con giochi balli campestri
e degustazione di prodotti tipici conditi col noto olio chiaramontano.
Festa di San Vito Compatrono della Città nell'ultima domenica
di agosto,
Festa della Madonna di Gulfi Patrona Principale della città la
domenica in Albis. La statua della Madonna, del peso di oltre una tonnellata,
viene portata in processione, con un cammino della durata di un'ora,
dalla Chiesa Madre del paese al Santuario. Nel XIII sec. Gulfi fu rasa
al suolo dagli Angioini costringendo gli abitanti a spostarsi nel vicino
Castello dei Conti di Chiaramonte. Nel 1500 circa la Sicilia fu invasa
dalla peste e i Chiaramontani invocarono San Vito che liberò
la cittadina dalla peste e fù Proclamato per voce di popolo Patrono
della Città, infatti negli anni a seguire fu istituita sia la
Fiera che la Confraternita a Lui Dedicata, però nel 1550, per
dispaccio Diocesano fu RI-ELETTA PATRONA PRINCIPALE la Beata Vergine
di Gulfi che per diritto secolare gli spettava questo titolo, i documenti
di questa elezione si conservano al Santuario, poi riconfermata nel
1664 dal Re Filippo IV di Spagna, e riconfermata il 06/05/1954 con L'incoronazione
del Capitolo Vaticano,La festa fu istituita nel 1644 dal re di Spagna
Filippo IV, anche se vi si celebrava da tempo immemorabile il 15 agosto,
giorno dell'assunzione. Sull'arma del comune infatti è posto
sopra 5 monti inquartati su sfondo rosso il monogramma mariano, il tutto
posto sul petto di un'aquila.
Festa di San Giovanni Battista, Compatrono e Protettore della città.
La festa si celebra dal 21 al 24 giugno,ed è organizzata dalla
Confraternita di Maria SS della Misericordia e San Giovanni Battista
del S.M.O.di Malta. Nei primi due giorni oltre alle manifestazioni di
fede del popolo devoto al suo celeste protettore non mancheranno concerti
e spettacoli in piazza duomo. Il 23 Giugno, vigilia della Festa la chiesa
è meta di pellegrinaggi da parte dei devoti,alcuni di loro scalzi
con i loro ex voto,portando grossi ceri in offerta al Santo, caratteristiche
le preghiere tradizionali in dialetto, in tarda serata si ha la SVELATA
del Simulacro del Santo Precursore, seguita dalla SACRA RAPPRESENTAZIONE
della vita del Santo nel magico scenario di Piazza Duomo. La chiesa
per tutta la notte rimarrà aperta per il continuo afflusso dei
pellegrini. Il 24 Giugno giorno della Festa sin dalle prime ore dell'alba
si susseguiranno le Sante Messe, nel primo pomeriggio la Statua del
Battista verrà portata a spalla dai devoti al centro della Chiesa,
gremita di Fedeli, per la venerazione, e l'offerta dei Bambini al Santo
Taumaturgo. In tarda serata la Confraternita di San Vito portera trionfalmente
un grande cero ornato di fiori al Santo. Subito dopo vi è la
caratteristica "SCIUTA" del Santo che verrà accolto
in piazza da un lancio di migliaia di nastrini di carta colorati detti
"'nzareddi" lanciati dai piani alti della Facciata e dall'incessante
Bombardio dei mortai, quindi si avvierà la solenne processione
alla quale parteciperanno tutte le Confraternite con i caratteristici
Stendardi portati abilmente dai confrati in abito tradizionale, visita
atutte le chiese del comune e in fine non manchera il tradizionale spettacolo
pirotecnico.
Settimana Santa, di cui le protagoniste principali sono le Confraternite
dedicate rispettivamente a Maria SS della Misericordia e San Giovanni
Battista, a San Vito, a San Filippo, al SS Salvatore e infine al SS
Sacramento.