Castelbuono
è un comune della provincia di Palermo, che
fa parte del Parco delle Madonie. Castelbuono sorge
a circa 423 m s.l.m., sulle pendici del colle Milocca,
tra i centri di Pollina a nord, San Mauro ad est,
Geraci Siculo a sud-est, il massiccio delle Madonie
a sud ed Isnello e Gibilmanna ad ovest. Curioso è
il rapporto che Castelbuono ha con la data del tre
Maggio. In questo giorno si solennizza il ritrovamento
della vera Croce. è opinione diffusa che sia
un giorno molto particolare in cui bisogna pregare
molto intensamente. infatti si crede ( un tempo era
una credenza più viva di oggi) che in questo
giorno il diavolo combini disgrazie in gran misura.
la ricorrenza è detta "milli voti Gesù"
per la particolarissima preghiera che si accompagna
al Santo Rosario, in cui con fede viva, si "chiama"
il Santo Nome del Salvatore. una processione con i
confratelli e le consorelle della congregazione del
Crocifisso si snoda fino ad una cappella in alto del
centro abitato portando in processione una reliquia
della Croce.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le prime tracce di stanziamento si riferiscono all'epoca
neolitica (utensili di uso domestico ed armi di pietra
levigata), e sono probabilmente attribuibili a popolazioni
di stirpe sicana, cacciate dalla costa per lincalzare
di altri popoli, tra i quali i Siculi.
All'epoca della colonizzazione greca risale la figura
poetica del pastore Dafni, nato sulle Madonie fra
le delizie del Ninpharum Locus, nel boschetto di Lauro
irrorato dalle fresche acque sorgive. Etimologicamente
a Lauro si fa corrispondere Dafni. Inoltre reperti
archeologici (soprattutto materiale fittile nelle
tombe) della civiltà greco-romana sono stati
rinvenuti nella necropoli di Bergi.
All'epoca della dominazione bizantina, e successivamente
arabo-normanna, in Sicilia è documentato il
"casale dYpsigro", citato come zona
fresca in media altitudine. Documentano inoltre
tali dominazioni i vari ruderi di fabbricati in contrada
San Guglielmo (forse il castello del Kadì,)
le tracce di necropoli, la tradizione che la Vecchia
Matrice fosse originariamente una moschea, e infine
labside della chiesa di Santa Venera e il portale
dellex-abbazia di SantAnastasia.
Poiché il casale Ypsigro era giuridicamente
incluso nella contea di Geraci, possedimento dei signori
Ventimiglia, ne seguì le sorti durante il periodo
svevo-angioino. L'abitato sorto presso il casale,
nel 1282 contava circa trecento abitanti e agli inizi
del XIV secolo possedeva già tre chiese e costituiva
un centro di una certa importanza.
La famiglia Ventimiglia, da cui vennero importanti
guerrieri e diplomatici e il cui dominio si estendeva
su vari paesi delle Madonie, imparentata con limperatore
Federico II, proveniva dalla Contea di Ventimiglia
in Liguria, e arrivò in Sicilia nel 1242.
Nel 1316 i signori di Ventimiglia fecero costruire
un castello che dominava l'abitato riutilizzando una
struttura precedente, secondo il modello del maschio
(torrione centrale) cui si affianca la residenza del
signore. Da unepigrafe tuttora murata sotto
larco dingresso al piazzale del castello,
si apprende che il castello sorse per opera di Francesco
Ventimiglia in funzione di "belvedere" dellantico
casale bizantino. Sembra che lo stesso conte, innamorato
della mitezza del clima in confronto del rigido clima
del castello di Geraci, chiamasse il nuovo castello
Castellum Bonum, ovvero Castrum
Bonum. L'abitato di Ypsigro nel periodo aragonese
è in decadenza e cede il posto nella toponomastica
della Sicilia medievale alla nascente Castelbuono.
Il castello assisterà a fastosi splendori,
ma anche a luttuosi avvenimenti a causa della rivalità
tra le famiglie Ventimiglia e Chiaramonte.
Alla morte di Francesco Ventimiglia, avvenuta nel
1338, la contea di Geraci e Castelbuono venne confiscata
da Pietro dAragona, passando nel dominio regio,
fino alla restituzione a Enrico Ventimiglia nel 1394.
Nel 1454, Giovanni I Ventimiglia vi si trasferì
con la sua corte, e Castelbuono divenne
il centro più vivace nel vasto patrimonio della
famiglia. Con il trasferimento viene spostata anche
la sacra Reliquia del teschio di SantAnna, dono
del Duca di Lorena e trasportata in Sicilia dal conte
Guglielmo nel 1242, che era stata fino ad allora venerata
nel castello di Geraci.
Nel corso del XV e del XVI secolo, la corte nobiliare,
potente e colta, accolse diversi artisti, come Francesco
Laurana che lavorerà al mausoleo della famiglia.
Al conte Filippo Ventimiglia si deve lampliamento
della Chiesa Madre, con la costruzione di una quarta
navata. Fuori e dentro le mura nascono chiese e conventi
con lintervento di maestri lombardi e toscani
che cureranno anche lespansione urbanistica
di un abitato che, da città feudale, tenderà
ad assumere le caratteristiche di città capitale.
Nel 1520 Simone Ventimiglia donò alla Chiesa
Madre lo spettacolare polittico, raffigurante il Poema
della Redenzione.
Nel 1595 Giovanni III Ventimiglia, Giovanni de Candia
e Aragona, ottenne il titolo di principe di Castelbuono,
e il paese divenne contemporaneamente capitale
dello Stato di Geraci. Il principe organizzò
il plotone donore dei "Cavalieri della
Stella", giovani che si addestravano nellesercizio
delle armi e dellequitazione. Il campo daddestramento,
recinto da mura, corrispondeva alla spianata orientale
del castello, chiamato poi il Piano del Marchese.
Notevole fu lo sviluppo religioso, culturale ed artistico
grazie a questo personaggio, il quale chiamò
a Castelbuono i padri Cappuccini e i padri Domenicani
(ai quali venne affidata l'istruzione pubblica) per
cui furono eretti i conventi con le chiese annesse.
Egli iniziò anche la costruzione della Matrice
Nuova nel 1602 e nel 1614 fece trasportare la fontana
di Venere Ciprea nel corso principale.
Nel 1632 la terra ottenne lo status di
città. In quest'epoca possedeva
i tratti duna città giardino realizzata
secondo modelli probabilmente ispirati a Francesco
Maurolico. Nella nuova trama urbana, per tutta la
seconda metà del secolo, sincastrarono
chiese, conventi e fontane, mentre la Nuova Matrice
si aprirà al culto nel 1701. Particolarmente
vivace fu la vita culturale: i Serpotta lavorarono
alla cappella di SantAnna, il castello viene
ristrutturato e i Ventimiglia dotarono la città
di un teatro. Molto attive furono alcune accademie
letterarie e Torquato Tasso fu per un periodo tra
gli artisti di corte. Negli ultimi decenni del Settecento
la città era divenuta centro dattrazione
per le famiglie nobili delle Madonie, mentre la popolazione
subiva il gravoso dispotismo del principe.
Nel 1812, infine, la costituzione siciliana abolisce
i privilegi feudali; ma pur scomparendo la grande
nobiltà, Castelbuono scoprì la presenza
attiva di famiglie che ne tennero alto il prestigio
con eminenti figure quali Francesco Minà Palumbo.
Tra il 1828 e il 1820, diverse scosse sismiche danneggiarono
il castello, e la Matrice Nuova perse i campanili
e la cupola. Nel castello fu demolito lultimo
piano e, ingrandita la Cappella, si crearono lingresso
attuale e la sacrestia.
La città partecipò alle rivolte contro
i Borboni nel 1848 e nel 1860, ricevendo encomi da
Giuseppe Garibaldi. Aderì alla rivolta sociale
dei Fasci Siciliani nel 1893, e subì lo stato
dassedio.
MUSEI
Nel Museo Minà Palumbo una sezione archeologica
documenta lesistenza di alcuni insediamenti
neolitici e del passaggio di diverse culture, testimoniate
da alcuni indizi: corredi funerari poveri, un cippo
votivo, i capitelli riutilizzati nella Matrice Vecchia.
Il museo comprende inoltre collezioni di minerali
e fossili, lerbario con la flora spontanea delle
Madonie e le piante dinteresse agrario e patologico,
uccelli e insetti, e infine una ricca biblioteca.
Il Museo Civico, con sede presso il Castello dei Ventimiglia,
è l'istituzione culturale responsabile della
salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio
culturale e artistico locale. Al suo interno si configura
come un moderno Museo d'arte, con sale adibite a mostre
temporanee e sezioni permanenti (archeologica, pinacoteca,
arte sacra), espone una selezione degli arredi della
Cappella di SantAnna ed opere di arte moderna
e contemporanea provenienti principalmente dalla donazione
Luigi Di Piazza. Cura inoltre lo studio del patrimonio
artistico locale fino alla pubblicazione e affianca,
alla normale gestione museale, un programma di eventi
culturali che coinvolgono anche la musica e le attività
formative quali i laboratori didattici.
CASTELLO
DEI VENTIMIGLIA
In seguito al restauro del 1997 sono emerse le strutture
di un edificio precedente al Castello dei Ventimiglia,
voluto nel 1316 dal conte Francesco I Ventimiglia.
L'edificio attuale è il risultato di numerosi
rifacimenti, che rendono difficile la ricostruzione
del suo originario aspetto. A semplice pianta quadrangolare,
mostra all'esterno un misto di stili che in quel periodo
influenzavano tutta larchitettura siciliana.
Il volume a cubo richiama lo stile arabo; le torri
angolari quadrate riecheggiano quello normanno; la
torre rotonda si rifà invece alle costruzioni
militari sveve. Nel terremoto degli inizi del XIX
secolo scomparvero i merli, della forma ghibellina,
a coda di rondine, ed inoltre mura di cinta, torri
ed archi, oggi andati in rovina. Alcune strutture
difensive del XIII secolo e alcuni ambienti del XIV
secolo sono invece rimasti intatti.
All'interno le ricche sale hanno i soffitti a cassettoni
scolpiti e decorati, e finestre e portali di stile
gotico (soffitto ligneo quattrocentesco della Sala
Magna decorato e poggiante su mensole scolpite).
Esistevano inoltre scuderie, sale darmi, le
carceri per i condannati comuni e la fossa della tortura
per i condannati a morte. Non mancano trabocchetti
e segrete, fra cui una galleria sotterranea, che dal
castello conduceva alla cappella di SantAntonio
e, forse, fino alla rocca di Geraci. Al XV secolo
risalgono inoltre le prime ristrutturazioni, in conseguenza
del trasferimento al castello della reliquia di SantAnna,
poi proclamata patrona della città.
La primitiva cappella di Corte fu più tardi
trasformata in magazzino e quindi in teatro. Nell'attuale
"Cappella Palatina" si conserva l'urna del
1521 della reliquia, a forma di busto e ornata di
rilievi, con scene della vita di SantAnna e
San Gioacchino e la nascita di Maria. Nei due altari
laterali si osservano due tele, una "Discesa
di Cristo", copia di un'opera del Rubens del
1460, e l"Estasi di San Liborio",
opera del pittore castelbuonese Mariano Galbo (XIX
secolo).
L'interno è interamente rivestito di stucchi,
opera dei fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta (1663)
ordinati da Francesco Rodrigo Ventimiglia. Vi sono
raffigurate figure umane virili, putti, angeli, elementi
floreali sacri e mitologici, con una varietà
di stile che va dal quello più arcaico pesante
di Giuseppe, a quello più agile e realistico
di Giacomo. Si riporta che gli artisti lasciassero
la propria firma raffigurando dei rettili marini nelle
fasce dellaltare della Deposizione. L'apparato
figurativo si compone di quattro allegorie che ben
si adattano alla Santa: la Presentazione di Maria
al Tempio: in cima alla scala sta il patriarca Zaccaria
con le braccia aperte, genuflessa davanti a lui Maria,
vigilata da un angelo, San Gioacchino prega il patriarca
mentre SantAnna pare uscire dall'edificio ed
è presente la figura di un uomo implorante.
Segue lo sposalizio di Giuseppe con Maria: il sommo
sacerdote, assistito da Gioacchino e da Anna, benedice
le nozze; sullo sfondo risalta il Golgota dominato
dalla Croce, in cielo Dio con i cherubini. Sotto le
nicchie lallegoria del Paganesimo e del Cristianesimo,
raffigurate in due figure di lottatori.
Pregevoli le sculture settecentesche in legno degli
stalli del coro, con i mezzibusti dei Signori Ventimiglia
e i personaggi del Vecchio Testamento.
Nel 1920 il castello, che intanto era venuto in possesso
del barone Fraccia, passò al comune di Castelbuono.
Adesso è sede del Museo Civico.
In Cappella è celebrata la festa Patronale
di Sant'Anna che ha luogo dal 17 al 27 Luglio di ogni
anno. inoltre in Cappella è celebrato parte
del rito dell'8 settembre in onore di Maria Santissima
Bambina. durante questa festa sono offerti in segno
di gaudio sacchetti di ceci. ogni martedì ospita
la celebrazione mattutina.
MANIFESTAZIONI
La festa di Sant'Anna, patrona della città,
si svolge nei giorni che vanno dal 17 al 27 luglio
anche se i giorni più intensi di eventi sono
il 25,il 26 e il 27. l'antichissima devozione Castelbuonese
alla Santa ha iin questi giorni la sua massima espressione.
già dal 17 con l'inizio del novenario (nuvena),
durante il quale ogni sera (eccetto il 25) si snoda
per le vie del paese una processione recante una statua
della Santa. questa processione della novena ha la
caratteristica di essere affollata di bambini con
le caratteristiche luminarie detti "coppi".
giorno 25 la devozione alla Santa è espressa
dalle copiose lacrime dei castelbuonesi commossi,
che recatisi in cappella assistono all'apertura della
pesante grata e del portoncino che custodiscono l'urna
Reliquiaria. l'apertura è preceduta da un corteo
storico in cui con una complessa simbologia avviene
la consegna delle chiavi che aprono la grata al popolo.L'ultimo
giorno ha luogo la solenne processione della Reliquia
a cui partecipano le venti Confraternite castelbuonesi,e
a cui prendono parte anche l'Urna contenente le Reliquie
di San Guglielmo e il grande gruppo scultoreo della
Madonna del Rosario. Al termine della processione
molto particolare ed emozionante è la benedizione
del paese e della cittadinanza, affollata in piazza,
impartita facendo affacciare la Sacra Reliquia dal
balcone dell'ultimo piano del Castello.Legato alla
festa patronale è il Giro podistico internazionale
di Castelbuono (prima edizione 1912).
Durante
il Carnevale, si hanno sfilate con carri e maschere.
Ma il Carnevale castelbuonese ha la sua nota princilpale
nella satira locale che si presuppone tramite rappresentazioni
teatrali molto curate di far ridere il pubblico ricordando
eventi particolari successi durante l'anno o prendendo
di mira i personaggi più in vista. lo scopo
principale e sì fare ridere ma cercando sempre
di non offendere. Alla stesura dei complessi copioni
lavorano sempre più gruppi che con diligenzano...notano
e annotano. a Castelbuono è uso comune, durante
il periodo di Carnevale, riunirsi in sale dove ballare
e divertirsi insieme. per Castelbuono non vale il
detto secondo cui l'Epifania porta via le feste infatti
è la data in cui si inizia a ballare per finire
il sabato dopo Carnevale.
Per
il Corpus Domini si snoda per le vie cittadine una
solenne processione che vede interessate tutte le
confraternite e le associazioni. per la strada in
cui passerà il Santissimo è uso spargere
petali di fiori e carte colorate (cart rizz) formando
a volte anche disegni semplificati.
Durante
la festa di San Giovanni Battista, ha luogo per le
vie del paese la tradizionale bollitura nelle quarare
(fave e patate), che vengono offerte ai passanti.
la festa ha origini antichissime ed è la festa
con durante la quale si dovrebbe stringere il comparatico.
Nella
seconda settimana di agosto ha luogo la grande kermesse
musicale dell' Ypsigrock festival con ospiti di fama
internazionale e nuovi talenti della musica.
La
seconda metà del mese è invece consacrata
alla musica jazz -e dintorni-. La rassegna "Castelbuono
Jazz Festival", che riesce a riunire un pubblico
sempre più sorprendentemente eterogeneo, ospita
da più di un decennio artisti di fama indiscussa,
rimandendo sempre attenta ai talenti emergenti.
La
prima domenica di settembre ha luogo la festa di Santa
Lucia di campagna durante la quale è uso distribuire
la cuccia preparata pazientemente con una procedura
di alcuni giorni. prende il nome di Santa Lucia di
campagna perché celebrata in una chiesetta
campestre poco distante dall'abitato, dove si conserva
il quadro miracoloso della Santa.
Il
14 e 15 settembre ha luogo la festa del Crocifisso.
particolare la solenne processione con il bellissimo
Crocifisso ligneo della chiesa di Sant'Antonino martire.
I
riti della Settimana Santa hanno inizio con la benedizione
dei rami d'ulivo e delle palme che verranno poi bruciate
la Domenica di Pasqua nelle case. il pomeriggio della
Domenica delle palme hanno inizio le Santissime Quarantore
durante le quali tutte le confraternite e le associazioni
fanno visita al Santissimo Sacramento solennemente
Intronizzato sull'Altare Maggiore dellla Madrice Nuova.
il Giovedì Santo la Confraternita del Santissimo
Sacramento festeggia il proprio Titolare. con distribuzione
dei tradizionali cucciddrati,l'addobbo delle mense
e uan piccola processione a suon di truoccula (stumento
che sostituirà le campane nei giorni del silenzio).
durante la sera del Giovedì e la mattina del
Venerdì la gente compie la tradizionale "furriata
i Sepolcra" (giro per i Sepolcri addobbati e
preparati nelle chiese) con particolare sosta nella
cripta della Madrice Vecchia. suggestiva ed emozionante
è la processione del Venerdì Santo chiamata
anticamente Circata perché fa rivivere la ricercache
compie l'Addolorata del Figlio morto. durante la processione
a lutto, le tre confraternite dedicate a Maria Addolorata
(2 femminili e una maschile) scortano mesti l'urna
del Cristo morto e una statua dell'Addolorata. in
diverse soste un coro intona uno straziante e commovente
Stabat Mater con accompagnamento della Banda Musicale.
alcuni anni escono i processione anche alcuni quadri
inerenti alla Passione.
Ogni
anno a Castelbuono si corre il celebre Giro Podistico
Internazionale. La gara è considerata la corsa
su strada più antica d'Europa tra quelle che
non hanno interrotto lo svolgimento durante la Seconda
Guerra Mondiale. La gara, sempre ben organizzata,
si svolge in concomitanza con i festeggiamenti della
patrona del paese, la Madre Sant'Anna. Nel 2007, dopo
anni di predominio keniota, è stata vinta dal
corridore spagnolo Josè Manuel Martinez, campione
europeo dei 10.000 metri a Monaco di Baviera nel 2002.