Capizzi
è un comune della provincia di Messina in Sicilia.
È un comune del Parco dei Nebrodi. È
raggiungibile per chi viene da Messina, tramite lo
svincolo A20 di Santo Stefano di Camastra (114 km
da Messina), dal quale dista 47 km; per chi viene
da Palermo, tramite lo svincolo A20 di Santo Stefano
di Camastra (93 km da Palermo), dal quale dista 47
km; per chi viene da Catania, tramite lo svincolo
A19 di Agira-Raddusa (50 km da Catania), dal quale
dista 57 km. Inoltre si può raggiungere anche
dalla S.P. 168 che da Caronia Marina, lasciando la
S.S. 113 settentrionale sicula, sale verso Caronia
Montagna proseguendo per altri 32 km circa, all'interno
del parco dei Nebrodi, si arriva a Capizzi. Non è
un comune particolarmente famoso e ricco di manifestazioni.
ETIMOLOGIA
Deriva dal greco Kapution, a sua volta da Capytium
che secondo alcuni potrebbe riferirsi al latino caput
(capo) e secondo altri al dialetto siculo.
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di San Sebastiano Martire
Chiesa di Sant'Antonio di Padova
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Chiesa di San Giacomo
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
Chiesa Madre
ORIGINI
E CENNI STORICI
L'origine di questa città fu sempre ignota,
e va smarrita nella notte dei secoli ": così
inizia il Cap. II° della "Monografia della
Città di Capizzi - Antica e moderna in Sicilia"
relativo ai "Cenni sulla fondazione e vicende
su Capizzi" di Nicolò Russo, insigne letterato
capitino, del 1847. L'autore e insieme a lui tanti
altri, concordano nel far risalire l'origine della
civiltà capitina al tempo dei Siculi o dei
Sicani. Altri, infatti, si sono occupati di questa
città nel passato: il Fazzello e l'Arezzo che
si rifecero a Tolomeo ed a Filippo Cluverio, ma solo
il Caruso avanza l'ipotesi che Capizzi come Modica
a Bidi sarebbe stata costruita dai Siculi che, insediati
in una prima fase lungo la costa orientale della Sicilia,
si spostarono ad ovest nell'interno per sfuggire alle
continue scorribande dei pirati greci.
Studi del Brea, del Cavallaro e del Pace concordano
nell'ipotesi che sia il centro che il territorio capitino
rientrassero, nella seconda metà del IV secolo
a.C., in una serie di insediamenti tra il Simeto ed
il Salso. Solamente scavi archeologici potranno confermare
tali tesi che ad oggi sono tutte di riscontri oggettivi
e prove materiali. La citazione di Cicerone nelle
Verrine, ove attesta che "L'Aurea Urbs Capitina"
era tra quelle "vessate dalla sete dei Decumani
sotto Verre", ci dà prova inconfutabile
che almeno nel periodo romano l'esistenza di un centro
abitato è certo.
PERSONAGGI
ILLUSTRI
Compositore Nunzio La Farina (1896-1961) musicista
e professore di musica; nel 1943 ha composto una nota
marcia intitolata "Madre Patria".
Pittore naïf Antonino Mancuso Fuoco (1921-1996)
Dottore in teologia abate Giuseppe Ganguzza nato a
Capizzi il 23 settembre 1620, morto il 7 luglio 1663
a Capizzi. Rinomato Abate di Santa Maria del Piano,
fu lodato dal Pirri e dall'Amico.
Pittore Benedetto Berna dipinse la tela di San Michele
Arcangelo e il Cristo spirato in Croce con ai piedi
San Francesco che si conservano a Capizzi. Dipinse
una Madonna del Rosario a Frazzanò e la Genealogia
dei Santi a Mistretta.
Chimico e fotografo Giuseppe Bruno nato a Capizzi
nel 1836, fu membro della commissione delle belle
arti di Taormina.
Scrittore e storico Salvatore Pagliaro Bordone nato
a Capizzi il 18 aprile 1843, morì nel 1925
sempre a Capizzi.
Personaggio del luogo conosciuto da tutti Alessio
Gioacchino Capizzi nato a Palermo il 29 giugno 1995,
ancora vivo.