.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Barrafranca
Sicilia

Barrafranca è un comune italiano di 13.000 abitanti della provincia di Enna in Sicilia. Barrafranca dista 39 chilometri da Enna, 25 km da Piazza Armerina,10 km da Pietraperzia, e 11 km da Mazzarino. È situata su un territorio collinare a Sud-Ovest del capoluogo, sul versante sud-ovest dei monti Erei, fra i fiumi Tardara e Braemi (37°23' di latitudine e 1°45' di longitudine dal meridiano di Roma). Ha un'estensione di circa 53,64 km² e un'elevazione dal livello marino di 448 mt. Nella carta topografica edita dall'I.G.M. ricade tra le tavolette Barrafranca 268 III SE e Monte Navone 268 II SO. L'economia è prevalentemente agricola (con produzione di ortaggi, frumento, mandorle, olio d'oliva, uva, agrumi) con allevamenti. Sono presenti cinque frantoi. È sviluppato anche l'artigianato (lavorazione del marmo e consimili, ceramica, ferro e alluminio, legno, cornici in gesso, statue in cementizio ecc.) e il commercio. Sono presenti miniere di zolfo e farine fossili. Molti sono gli emigrati all'estero.

ETIMOLOGIA
Potrebbe essere un unione del termine "barriera" e dell'aggettivo "franca", intendendo il posto di blocco dei dazi.

MUSEO BELLICO BELLI INSTRUMENTUM
Il Museo Bellico "Belli Instrumentum" (il materiale di guerra) fondato nel novembre del 2004 è un museo militare di Barrafranca realizzato da appartenenti alla locale sezione dell'Associazione Nazionale Carabinieri. Il progetto di realizzare un museo storico di armi e cimeli d'epoca, in particolare dei Carabinieri, venne da un'idea del Maresciallo Giuseppe D'Auria e del Carabiniere Giovanni Collura. Entrambi soci fondatori della locale sezione ANC. Direttore del museo: Carabiniere Francesco D'Auria. Il museo conserva numerosi pezzi di interesse storico-culturale che documentano due secoli di storia militare italiana e non solo. Il Museo è ubicato nel quartiere più antico di Barrafranca denominata "Batia" in Piazza Fratelli Messina, nello storico palazzo "Putieddi" (portali di epoca tardo-medievale), risalente al XVIII secolo, con una superficie storica espositiva di ben 268 m². Sulla piazza prospetta, inoltre, il complesso settecentesco del Monastero delle Benedettine con l'annessa Chiesa. Sono riconoscibili all'interno del Museo cinque grandi sezioni:
- Equipaggiamento (operativo e leggero);
- Uniformi e Onorificenze;
- Sala delle Armi;
- Copricapo e Accessori da campo;
- Documentazione Storica.

Il Museo comprende:
archivio fotografico; archivio storico; videoteca; aula didattica. Sono in progetto servizi di biblioteca specializzata, emeroteca ed emerografia.

Il Museo contribuisce alla Valorizzazione e alla Conoscenza anche attraverso:
Mostre itineranti nelle scuole;
Gallerie;
Pacchetti turistici "Storia, Cultura e Natura".
Vi sono custodite uniformi di varie epoche, accessori e militaria dell'Arma e di altri corpi, quadri, stampe, fotografie, nonché generica oggettistica tematica. Vi è inoltre una nutrita raccolta di armi bianche e da sparo. E ospita una completa documentazione sugli eventi bellici del giugno-agosto 1943.

Nel febbraio del 2005 (con Protocollo n. 205 del 15.02.2005) l'Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della P.I. - Dipartimento Regionale BB.CC.AA. ed E.P. di Enna, Servizio per i beni storico-artistici ed etnoantropologici, a seguito della nota 375/19.1.05, dopo vari sopralluoghi effettuati in diverse occasioni, ultimo in data 25/11/2004, accertano che gli oggetti ivi contenuti risultano avere più di cinquant'anni e comprovano la loro utilizzazione nel recente passato. Ad oggi la Collezione di oggetti militari pervenuti da diverse roccaforti e distretti d'Italia ed esteri possiedono Valenze Culturali e Didattiche sotto l'aspetto Storico-Documentario ed Etnoantropologico.

Fra i cimeli di maggiore rilievo e curiosità, ritroviamo:

la "Pastura", introdotta dai Saraceni in Sicilia. Utilizzata dai Carabinieri Reali nel primi decenni del secolo scorso per il trasporto dei detenuti durante il periodo del brigantaggio, per raggiungere le carceri;
Copricapo Fascista (FEZ), indossato dai G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio);
Cassetta per investigazioni scientifiche, utilizzata dai carabinieri fino agli anni '60.
Il museo ospita inoltre il gonfalone dell'ANC di Barrafranca.


ALTRI MUSEI
Museo della Passione.

EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa Madre del 1728. Edificata sulla preesistente chiesa di San Sebastiano, ha stucchi dei fratelli Signorelli. Importante la statuetta del Santissimo Crocefisso, una acquasantiera con lo stemma dei Barresi. Tele: la Madonna della Purificazione di Filippo Paladino, la Mercede e la Consolata.
Chiesa di Santa Maria dell'Itria del XV secolo. All'interno è custodita l'Annunziata di Mattia Preti.
Chiesa Sacro Cuore, in stile moderno.
Chiesa San Giovanni
Chiesa Madre della Divina Grazia. Costruita intorno al 1650, vanta un portale in pietra intagliata e un quadro di vaste proporzioni raffigurante Maria Santissima delle Grazie.
Convento delle Benedettine e chiesa di San Benedetto del tardo barocco siciliano. Ha un altare ligneo scolpito, incorniciato da colonne a tortiglione.
Chiesa di Maria SS. della Stella. Antecedente al 1598, è la chiesa più antica di Barrafranca. All'interno sono custoditi i quadri raffiguranti San Isidoro agricola di Pietro d'Asaro e Sant'Alessandro di Francesco Vaccaro. Bello anche il Cristo Deposto ovvero il "Signore dell'Urna", realizzato in legno. La figura di Cristo è in scala naturale, con il collo e gli arti inferiori piegati, di lunghezza pari a 1,40m. Il corpo è posto in posizione tale da essere facilmente adagiato all’interno dell’urna per un allestimento in Chiesa, e per essere trasportato in processione.
Chiesa di San Francesco. Anteriore al 1694, all'interno ospita le statue dell'Immacolata e di San Pasquale Baylon. L'altare maggiore è realizzato in legno scolpito e intarsiato.
Chiesa Santa Famiglia di Nazareth, in stile moderno, ristrutturata nel 2007.

ORIGINI E CENNI STORICI
Barrafranca risale probabilmente all'antica Hibla Heraia (o Galeota o Galatina), poi romanizzata con il nome di Callonania. In epoca normanna l'abitato si chiamò Convicino e divenne feudo della famiglia Barresi, intorno al 1330. Duecento anni dopo, nel 1529, Convicino assunse l'attuale nome di Barrafranca. Il nome del comune, molto probabilmente, deriva da Francesco Barresi che, nel XIII Sec., propiziò la costruzione delle prime case del comune. Secondo altri, invece, da "barriera franca" in quanto, per far incrementare la popolazione e i commerci, Matteo III Barresi, marchese di Barrafranca, aveva esentato dalle franchigie che si dovevano pagare per attraversare il paese ai nuovi arrivati ed ai commercianti di passaggio. In seguito, grazie a un clima di pace e di libertà garantita ai cittadini, Barrafranca iniziò un periodo di costante aumento della popolazione residente, sia per l'ottima accessibilità del paese, sia per l'ampia possibilità di trovare un lavoro nelle miniere di sale. Il paese cominciò ad espandersi attorno al castello dei Barresi, estendendosi prima ad ovest verso il quartiere Sopra Canale poi verso le terre del Convento a est e successivamente a nord.
DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 13.053 (M 6.172, F 6.881)
Densità per Kmq: 243,3
Superficie: 53,64 Kmq

CAP 94012
Prefisso Telefonico 0934
Codice Istat 086004
Codice Catastale A676

Denominazione Abitanti barresi
Santo Patrono Sant'Alessandro
Festa Patronale 3 maggio
Compatrono Maria Santissima della Stella
Festa del Compatrono 8 settembre

Il Comune di Barrafranca fa parte di:
Regione Agraria n. 4 - Colline di Piazza Armerina

Comuni Confinanti
A nord-est: Piazza Armerina; a nord-ovest: Pietraperzia; a sud: Mazzarino (CL); a sud-est: Riesi (CL)