Viddalba
(in gallurese Viddaecchja) è un comune di circa 1.700
abitanti della provincia di Sassari. Situato nella regione
storica della Gallura costituisce l'unico comune della stessa
a non essere incluso nella nuova Provincia di Olbia-Tempio,
con cui confina. Le frazioni che questo comune comprende
sono: Giùncana, Tungoni, Lu Razoni, Lavru, San Gavino,
Li Reni.
Il
paese sorge al centro della bassa valle del Coghinas, rigogliosa
e fertile tutto lanno attraversata dal fiume omonimo,
anticamente navigabile, requisiti che non furono trascurati
dalle popolazioni preistoriche e soprattutto da quelle di
età romana. Non mancano infatti importanti testimonianze
di quel periodo: domus de janas, nuraghi, un villaggio nuragico,
un insediamento abitativo, una necropoli e un ponte di età
romana oltre agli importanti manufatti ceramici, vitrei
ed oggetti preziosi custoditi nel Civico Museo archeologico.
Di età medievale è la Chiesa romanica di San
Giovanni (1100).
Il
museo
Il Museo è dedicato alle testimonianze archeologiche
del territorio di Viddalba dal Neolitico al Medioevo.
Nell'esposizione, corredata da pannelli didattici, trovano
spazio materiali ceramici e litici della cultura neolitica
di Ozieri, e di quella eneolitica di Bonnanaro a cui si
riferiscono i reperti da Monte San Giovanni.
La civiltà nuragica è rappresentata da recuperi
di superficie e dal villaggio di San Leonardo; notevole
un'ascia bronzea.
La necropoli romana di San Leonardo ha restituito corredi
funerari di età repubblicana e di età imperiale
(fino al IV sec. d.C.) con monili in oro, argento, pasta
vitrea e soprattutto le stele litiche, esposte nel fossato,
che costituivano il segnacolo di tombe ad incinerazione
datate tra la fine del I sec. a.C. e la prima età
imperiale.
Queste stele, rettangolari o trapezoidali, sono decorate
da un motivo a rami di palma che racchiude la figura principale
antropomorfa.
Da San Leonardo provengono anche contenitori di età
imperiale e tardoimperiale e frammenti medievali, mentre
monete puniche, romane, rinascimentali provengono dal territorio
e da Monte San Giovanni.
Nel fossato, un'area espositiva aperta, sono collocati oltre
alle stele, interessanti reperti pre e protostorici: macine,
grandi vasi e altri manufatti; ricostruzioni di tombe a
"enkytrismòs" e a cassa litica.