Teulada
è un comune della provincia del Sud Sardegna, nella
regione del Sulcis-Iglesiente.
DA
VEDERE
Fra gli edifici più rappresentativi della cittadina
va segnalata la chiesa campestre di S. Isidoro e l'omonima
torre, a pianta quadrata, del 1600 che sorge dov'm era anticamente
situato il paese. Di rilievo anche la chiesetta di S. Francesco,
nel centro urbano, risalente alla prima metà del
XVIII secolo, e la chiesa costruita a metà del 1600
della Beata Vergine del Carmelo ( "su Crammu"
in sardo) patrona del paese. Infine l'ex Casa Baronale Sanjust,
risalente ai primi anni del 1600.
LE
SPIAGGE
Le principali spiagge del territorio di Teulada sono: Malfatano,
Tuerredda, Perdalonga, Pixinni. Per la precisione la spiaggia
di Piscinnì, pur trovandosi all'interno del comune
di Teulada non fa parte di esso, bensì del comune
di Domus de Maria, fa parte infatti di un'isola amministrativa.
Altre spiagge importanti per Teulada sono quella di Porto
Tramatzu, suddivisa tra un'area pubblica e una riservata
ai Militari, e l'ultimo tratto della spiaggia di Porto Pino
che è compreso nella base militare di Capo Teulada
con le bellissime dune di Is Arenas Biancas (sabbie bianche),
dal 2007 visitabili durante il periodo estivo attraverso
una strada realizzata all'interno del poligono militare
o percorrendo la spiaggia di Porto Pino che appartiene nelle
restanti parti al comune di Sant'Anna Arresi.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La sua fondazione si perde nella notte dei tempi, probabilmente
agli inizi dell'epoca nuragica, come sembrano testimoniare
i molti nuraghi sparsi un pò in tutto il territorio
comunale, ed i resti di una fortificazione sull'Isola Rossa.
La prima ubicazione dell'abitato va ipotizzata alle spalle
dell'antico Kersonesus, ovvero l'istmo dell'odierno Capo
Teulada, dove sembra sia esistito un insediamento militare
romano a presidio delle due baie di Cala Piombo e Porto
Zafferano. È probabile che tale ubicazione sia resistita
fino all'epoca romana, quando il paese prende il nome di
Tegula. Poi, secoli dopo, probabilmente a causa delle incursioni
dal mare, il paese è raccolto attorno alla chiesa
di Sant'Isidoro, nella piana di Tuerra, in una zona più
interna. Alcuni ritrovamenti archeologici confermano la
frequentazione della pianura. Questa ubicazione però
durerà poco, visto che a causa delle continue incursioni
dei Saraceni, i teuladini saranno costretti nel tardo Seicento
a spostarsi di nuovo in una zona ancora più interna,
dove esistevano alcune case nate intorno alla chiesa campestre
di San Francesco, e dove attualmente si trova ilpaese. Proprio
a causa delle scorrerie dei pirati vengono costruite lungo
tutta la costa della baia di Teulada, così come in
tutta la Sardegna, delle torri di avvistamento, ancora oggi
esistenti ma non visitabili (tranne in piccola parte quella
del Budello) queste torri sono quella di Malfatano, Piscinnì,
Porto Budello, Porto Scudo e Cala Piombo. Nell'Ottocento
e nel primo Novecento l'economia del paese è essenzialmente
agricola, e molta è la manodopera che servirà
le miniere del Sulcis. Dopo le guerre mondiali, il paese
raggiunge il picco massimo degli abitanti, ma poi la fortissima
emigrazione lo spopola fino agli attuali 4.000. Negli anni
cinquanta 7500 ettari del comune vengono venduti alla base
militare Nato che impedisce al paese di sfruttare economicamente
la parte migliore dell costa. Oggi Teulada è un paese
che cerca non senza difficoltà di uscire dalla crisi
e lo fa attraverso il turismo, che non vuole essere di massa
ma puntare alla qualità, al binomio mare-montagna
e alla splendida costa del sud, e in questo senso va la
definitiva risistemazione del porto turistico. Costruito
a partire dal 1956, doveva servire nelle intenzioni dei
costruttori a proseguire l'attività di cabotaggio
costiero dei prodotti agricoli che invece presero la via
dei trasporti di terra, rendendo inutile la rovina di spiagge
e scogliere nonché l'apertura di cave di granito
per estrazione di massi. Il porto torna ad essere utile
oggi, con nuovi finanziamenti, come utile approdo per il
diporto nautico, ultima base verso la Tunisia.