Serramanna
è un comune della provincia del Sud Sardegna. Serramanna
è situata nella zona centroccidentale della pianura
del Campidano all'affluenza tra il fiume Flumini Mannu e
il Rio Leni. Il paese confina a nord col comune di Samassi
e col comune di Sanluri, a sud col comune di Villasor, a
ovest troviamo il comune di Villacidro con i suoi monti
mentre a nord-est troviamo il comune di Serrenti e a est
quello di Nuraminis.
DA
VEDERE
Museo delle memorie e delle tradizioni religiose di Serramanna
- Il museo è allestito all'interno della chiesa Sant'Angelo,
e vanta varie sezioni tematiche che comprendono una serie
di arredi preziosi, non più utilizzati nelle funzioni
liturgiche, sculture, statue, suppellettili, arredi sacri,
oggetti d'argento di arte sacra ed ex-voto.
San
Leonardo - La chiesa parrocchiale di San Leonardo, patrono
del comune, fu costruita in due epoche differenti e perciò
presenta una fusione di forme gotico-catalane, aragonesi
e tardo-barocche; la navata longitudinale e il campanile
furono costruiti tra il XV e XVI secolo, mentre la cupola
e l'abside tra il XVII e XVIII. È caratterizzata
dalla pianta a croce latina e dal campanile a canna ottagonale
di notevole altezza, opera dellarchitetto Antonio
Calabrès. Linterno della Chiesa si presenta
numerose decorazioni (realizzate tra il 1954 e il 1956)
dal pittore serramannese Giuseppe Carcangiu.
SantIgnazio La parrocchia di Sant'Ignazio fu
fondata dal parroco Don Bruno Pittau nel 1971 in onore di
Sant'Ignazio da Laconi.
Santa Maria - La chiesetta campestre di Santa Maria risale
all'anno 1000 d.C.; risulta citata già nel 1089 in
una donazione fatta dal Giudice Costantino ai monaci benedettini
dell'Ordine di San Vittore. È stata restaurata negli
anni successivi alla seconda guerra mondiale e nel 1999
è stata dichiarata santuario da Monsignor Ottorino
Pietro Alberti, divenendo meta di pellegrinaggio per il
Giubileo del 2000.
SantAngelo La chiesetta di SantAngelo
risale al XVI secolo d. C. ed è dedicata allAngelo
Custode di cui conserva una statua lignea del XVII d.C.
San Sebastiano - La chiesa di San Sebastiano venne eretta
per un voto dopo una pestilenza. Dal 1631 ospitò
i frati domenicani fino al 1854, anno in cui per effetto
del regio decreto che imponeva la riduzione di tutti gli
ordini religiosi minori e la conseguente confisca dei loro
beni, fu abbandonata e in seguito sconsacrata. Il caseggiato
attiguo, che ospitava il convento divenne sede del municipio,
mentre la chiesetta che rimase sotto la giurisdizione della
parrocchia di San Leonardo passò alla Confraternita
del Rosario (frati bianchi). Per alcuni anni dopo un primo
restauro ha ospitato rappresentazioni teatrali, musicali
e mostre di pittura.
ORIGINI
E CENNI STORICI
I primi insediamenti nel territorio, documentati soprattutto
grazie alla scoperta del villaggio di Cuccuru Ambudu (Coordinate
Gauss-Boaga fuso Ovest: E=1495032 N=4367798), risalgono
ad un periodo individuabile tra l'epoca della Cultura di
Ozieri e della Cultura di Monte Claro. Di notevole importanza
storica è il menhir Perda Fitta, un masso in granito
rappresentante la Dea Madre (h. m. 1,45; appena sbozzato
con 10 coppole realizzate in rilievo negativo a rappresentare
le mammelle), rinvenuto nella zona omonima. Il ritrovamento
più significativo risalente all'età nuragica
è il nuraghe rinvenuto durante gli scavi per la ristrutturazione
della sagrestia della Chiesa campestre di Santa Maria. Di
minore interesse i nuraghi individuati nelle zone di Santa
Luxeria. Durante la dominazione romana anche il territorio
di Serramanna fu intensamente abitato, numerosi erano i
villaggi e testimonianze dei loro insediamenti sono sparse
ovunque nel territorio. Tutti i reperti rinvenuti, sono
al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Intorno al
1000 d.C. la Sardegna fu divisa in 4 Giudicati a loro volta
divisi in Curatorie; Serramanna faceva parte della Curatoria
di Gippi (o Parte Ippis) del Giudicato di Cagliari. Nel
periodo medioevale Serramanna non aveva un unico nucleo
abitato ma era diviso in numerose ville; le principali erano
Bangiuludu, Saboddus - San Pietro, Saboddus - Santa Giuliana,
Saboddus - Santu Deus, Santa Maria di Monserrato (già
nel 1584 questi villaggi erano ormai da tempo spopolati
e si andava verso un unico centro abitato). Nel 1257 Serramanna
venne annessa al Regno di Arborea al quale rimase sino al
1297, anno in cui venne ceduta alla Repubblica Pisana. Nel
1323 con lo sbarco delle truppe dell'Infante Alfonso a Palma
del Sulcis anche Serramanna passò sotto il dominio
catalano. Nel 1363 Pietro IV di Aragona (detto il
Cerimonioso) la diede in feudo a Giovanni Civiller.
Più tardi passò alla famiglia dei De Besora
e nel 1405 Aldonsa De Besora riconobbe al paese libertà
e franchigie. Fu un atto di eccezionale importanza che anticipò
di molto le concessioni che solo nel 18° secolo i signori
concedettero ai loro sudditi nel resto dellItalia
e della Francia. Per la prima volta i rurali erano definiti
popolo o abitante e non vassallo. Alla fine del 1500 Joan
Brondo dopo aver ottenuto il titolo di cavaliere, acquistò
dalla Corona i villaggi di Villacidro e Serramanna, che
alla sua morte passarono al figlio Lluis Tòmas, e
poi al nipote Antoni Brondo de Ruecas, che nel 1616 ottenne
il titolo di Conte di Serramanna (il suo emblema a strisce
argento-nere, è ora riportato nello stemma del Comune
di Serramanna). Nel XIX secolo l'economia fu concentrata
quasi esclusivamente sull'attività agricola, eccezion
fatta per il tentativo di industrializzare il paese con
la costruzione della Cantina Sociale del Campidano di Serramanna
(che fino al 1988, anno in cui è stata chiusa, produceva
degli ottimi vini ed era una delle Cantine più grandi
dEuropa) e della CASAR (industria conserviera), ancora
attiva nonostante in passato abbia avuto notevoli problemi.
PERSONAGGI
FAMOSI
Gianfranco Dettori, (Serramanna, 25 aprile 1941) ex fantino.