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Palau
Sardegna

Palau (in gallurese Lu Palau) è un comune della provincia di Sassari. Si trova sulla costa settentrionale della Sardegna, nelle vicinanze della famosa Costa Smeralda, in Gallura, e costituisce il porto di accesso per l'arcipelago di La Maddalena. Sulla costa, da un'estremità all'altra del paese, si susseguono le spiagge alternate a tratti di costa granitica: in corrispondenza del paese, nell'entrata principale venendo da Olbia si trovano rispettivamente le spiagge: la "Sciumara", seguita subito dopo da una grande costa rocciosa di "Acapulco" ed a seguire le spiaggette di Porto faro, attaccate alla pineta ed alla spiagga di "Palau Vecchio". Dopo il porto, e quindi nell'altra metà del paese, troviamo la spiaggia dell'"Isolotto" spezzata per metà da un'altra grande pineta. Partendo dalla penisola di Coluccia, si trova la spiaggia enorme dell'Isola dei Gabbiani, un lembo di terra sabbiosa spezzato dalla foce del fiume liscia, di circa 2 chilometri seguito dalla penisoletta ononima. Tutte le spiagge sono folte di vegetazione tipica della macchia mediterranea come L'olivastro, il pino marittimo, il finocchio marino, il mirto, la ginestra, il rosmarino, il finocchietto selvatico, la lavanda selvatica, il corbezzolo, il lentischio, il cisto marino, l'elicriso, etc. Le coste sono frastagliate e rocciose, una grande pineta si trova nella spiaggia di Palau Vecchio e un'altra di uguale misura situata nelle colline sovrastanti il paese. Poco fuori dal paese è situata la Fortezza di Monte Altura, una fortezza militare sopraelevata che serviva come punto di vista panoramica dell'intera zona marina circostante, costruita in 2 anni tra il 1887-1889 e visitabile dai turisti. Sempre in zona Punta Sardegna si trova Porto Raphael, ampia zona fitta di macchia mediterranea dove si trova un importante porto per yacht e numerose ville blindate di personaggi importanti. Nei pressi del paese si trova la roccia dell'Orso, una collina granitica di 122 metri modellata dagli agenti atmosferici, famosa per la sua forma di orso e visitata ogni anno da migliaia di persone; l'orso è raffigurato come stemma comunale del paese. Tolomeo, nelle sue cartografie denominava il sito della roccia "Arcti Promontoria" tradotto "Il promontorio dell'Orso".

FRAZIONI
Barrabisa, Capannaccia, Capo d'Orso.

MANIFESTAZIONI
La più grande festa religiosa del Paese è quella devota a Santa Maria Delle Grazie svolta nella prima settimana di settembre, momento particolare e finale è la processione in mare.

Rinomata festa campestre è quella di San Giorgio (1° maggio), una meta importante per i devoti dove si festeggia con spuntini all'aperto in grandi bancate e fisarmonica in onore del Santo, famoso per la sua raffigurazione con la lancia conficcata nel corpo di un drago durante un combattimento a cavallo.

Menzione si può fare del Carnevale Palaese, meta di moltissimi turisti da tutta la sardegna.

Nella penisoletta dell'Isola dei gabbiani ogni anno avvengono importanti competizioni di Windsurf e Kitesurf con partecipanti da tutto il mondo. A Porto Raphael, lo Yacht Club Punta Sardegna, assieme allo Yacht Club Costa Smeralda organizzando la redìgata: Trofeo Formenton sempre più importante a livello internazionale.

ARCHEOLOGIA
Palau è un importante sito archeologico della Sardegna, le zone archeologiche sono le Tombe dei giganti di Li Mizzani e quelle di Sajacciu nei pressi della chiesa di San Giorgio. La zona di Li Mizzani è una roccaforte di tombe preistoriche, iniziate da una stele alta 2,8 e larga 1,5 metri, tutta la parte superiore è costituita da sette lastre ortostatiche, un lungo corridoio coperto con numerosi loculi laterali costituiva la tomba vera e propria, all'interno delle quali sono stati ritrovati vasi, contenitori per cibo ed acqua che inducono a pensare che i nuragici avessero credenze ultraterrene. La formazione ha una particolare forma planimetrica simile ad una testa di toro (di cui se ne venerava il culto) seguita da delle tombe sotterranee dove si sotterravano i resti (precedentemente scarnificati e scomposti) di personaggi importanti, stregoni, sciamani, a cui si dedicava una cerimonia funeraria del moribondo atta a fargli perdere la coscienza del tempo, questi riti avevano la durata di 5 giorni, dove gli stregoni rimanevano vicino al moribondo assorbendo le energie magnetiche curative e purificatrici emanate dalla tomba. Già da Aristotele a Simplicio, da Tertulliano a Filipono nei loro scritti menzionavano questi antichi riti sardi. Nei pressi di Li Mizzani si trova il Nuraghe Luchìa di cui si possono ancora vedere le basi e i resti del villaggio preistorico, (di dui si pensa sia stata un'antica città romana di scambio) situato in una zona strategia di grande vista di tutto il territorio e delle bocche di Bonifacio. Le sue rovine furono come nel caso del sito Li Mizzani, depredate negli anni '40 da alcuni tombaroli in cerca di tesori. Le tombe Si Sajacciu sono meno conosciute per via del loro cattivo stato di conservazione. Dell'intero corpo tombale restano solo due grandi corna e la parte superiore della stele ornata di tre scanalature di origine rituale. Purtroppo la zona fu depredata nel 1918 per ricavare materia da costruzione per un'aia vicina.

DA VEDERE
Palau è un importante sito archeologico della Sardegna, le zone archeologiche sono le Tombe dei giganti di Li Mizzani e quelle di Sajacciu nei pressi della chiesa di San Giorgio. La zona di Li Mizzani è una roccaforte di tombe preistoriche, iniziate da una stele alta 2,8 e larga 1,5 metri, tutta la parte superiore è costituita da sette lastre ortostatiche, un lungo corridoio coperto con numerosi loculi laterali costituiva la tomba vera e propria, all'interno delle quali sono stati ritrovati vasi, contenitori per cibo ed acqua che inducono a pensare che i nuragici avessero credenze ultraterrene. La formazione ha una particolare forma planimetrica simile ad una testa di toro (di cui se ne venerava il culto) seguita da delle tombe sotterranee dove si sotterravano i resti (precedentemente scarnificati e scomposti) di personaggi importanti, stregoni, sciamani, a cui si dedicava una cerimonia funeraria del moribondo atta a fargli perdere la coscienza del tempo, questi riti avevano la durata di 5 giorni, dove gli stregoni rimanevano vicino al moribondo assorbendo le energie magnetiche curative e purificatrici emanate dalla tomba. Già da Aristotele a Simplicio, da Tertulliano a Filipono nei loro scritti menzionavano questi antichi riti sardi. Nei pressi di Li Mizzani si trova il Nuraghe Luchìa di cui si possono ancora vedere le basi e i resti del villaggio preistorico, (di dui si pensa sia stata un'antica città romana di scambio) situato in una zona strategia di grande vista di tutto il territorio e delle bocche di Bonifacio. Le sue rovine furono come nel caso del sito Li Mizzani, depredate negli anni '40 da alcuni tombaroli in cerca di tesori. Le tombe Si Sajacciu sono meno conosciute per via del loro cattivo stato di conservazione. Dell'intero corpo tombale restano solo due grandi corna e la parte superiore della stele ornata di tre scanalature di origine rituale. Purtroppo la zona fu depredata nel 1918 per ricavare materia da costruzione per un'aia vicina.

CENNI STORICI
La prima citazione di "Palau" ricorre nelle prime carte catastali piemontesi; il primo nucleo cittadino risale alla prima metà del XIX secolo, quando i pastori di origini tempiesi (tra cui il famoso "Zecchinu"), che abitavano le campagne circostanti, (dove solitamente avevano la casa al mare, per fuggire al caldo torrido del paese dell'interno durante l'estate), costituirono le prime famiglie del paese, soprattutto per controllare i loro terreni da un punto strategico. Secondo L'Odissea Ulisse arrivò a Palau con la sua flotta e ci trovò nei pressi un popolo chiamato I Lestrigoni, dalla fama di essere un popolo di cannibali, che diede a lungo un sospetto su queste genti. Famosissima nell'antichità la roccia dell'orso , utilizzata dagli antichi navigatori come punto di riferimento naturale. Nel 1793 ci fu un attacco francese, nel corso della guerra combattuta tra la nuova Repubblica e il Regno di Sardegna. Il giovanissimo luogotenente Bonaparte, che tentava di occupare l'Isola di La Maddalena, venne respinto con la sua flotta e costretto alla fuga dai marinai locali, guidati dal maddalenino Domenico Millelire, che aveva posto i cannoni sulla costa palaese, e dai pastori sardi, che appostati lungo le coste bersagliarono con armi leggere le navi francesi. Si ricorda il bombardamento della nave Trieste (incrociatore) avvenuta per via di un bombardamento Anglo/Americano nella baia di mezzoschifo (la spiaggia della sciumara) distrutta per metà nel 10 aprile 1943 con circa un centinaio di morti, affondò sul fondo di 17 metri. Il relitto fu recuperato e venduto successivamente alla Spagna . Palau rimase frazione di Tempio Pausania fino al 1959, anno di costituzione del comune autonomo. Palau dal settembre 2005 è gemellata con Saint Genest-Lerpt (dipartimento della Loira, regione Alpi-Rodano, Francia).

ECONOMIA
La risorsa principale è data dal turismo estivo, prevalentemente tramite locali, alberghi e turismo annesso. Palau è dotata di un porto turistico, con collegamenti marittimi con Genova e Napoli e traghetti ogni 15 minuti per l'arcipelago della Maddalena. Il Paese è dotato di una biblioteca situata nel Palazzo Fresi, sulla omonima piazza.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 3.468 (M 1.730, F 1.738)
Densità per Kmq: 78,1

CAP 07020
Prefisso Telefonico 0789
Codice Istat 104020
Codice Catastale G258

Denominazione abitanti: palaesi

Il Comune di Palau è:
Località balneare segnalata con due vele nella Guida Blu di Legambiente
Bandiera Blu Approdi Turistici 2007 (Porto Turistico)
Il Comune di Palau fa parte di:
Comunità Montana Riviera di Gallura
Regione Agraria n. 9 - Colline litoranee della Gallura Occidentale

Località e Frazioni di Palau
Barrabisa, Capannaccia, Capo d'Orso

Comuni Confinanti
Arzachena, Luogosanto, Santa Teresa Gallura

Luoghi di Interesse
Roccia di Capo d'Orso
Tombe dei Giganti Li Mizzani e Sajacciu

Il comune è gemellato con
Saint Genest-Lerpt (dipartimento della Loira, regione Alpi-Rodano, Francia), dal settembre 2005.