Ozieri
(in sardo Othieri, Uttieri) è un comune della provincia
di Sassari. Del comune di Ozieri fanno parte il popoloso
quartiere di San Nicola e la frazione di Chilivani. Nel
quartiere di San Nicola sono presenti una ludoteca, una
vitale parrocchia e qualche impianto sportivo. I bambini
di questo rione frequentano la scuola dell'obbligo nel centro
di Ozieri o di Chilivani. Una vocazione di Ozieri non ancora
sviluppata è certamente quella turistica. L'intero
territorio è ricchissimo di testimonianze delle varie
epoche. Le radici più antiche sono la "cultura
di San Michele" che ha reso Ozieri famosa nel mondo.
lI Campo di Ozieri è una vasta e fertile piana. Vi
è in atto un processo di valorizzazione delle produzioni
agro alimentari e si pratica l'allevamento di ovini e bovini.
Nel settore dei servizi e del commercio Ozieri rappresenta
un punto di riferimento per i piccoli centri limitrofi.
Buono l'incremento di attività artigianali, legate
in particolare alle numerose imprese edili. Famosi i prodotti
dolciari e il pane. La popolazione di Ozieri, di circa 12.000
abitanti, è numericamente costante negli ultimi decenni.
Molte famiglie provenienti da altri centri si sono stabilite
in città per motivi di lavoro, anche se alcuni giovani
emigrano verso la penisola. In città esistono un
presidio ospedaliero e un consultorio pubblico. Svolgono
diverse attività numerosi gremii religiosi, associazioni
con fini di solidarietà, gruppi sportivi e culturali.
Tra questi ultimi ve ne sono di attivi nella tutela della
lingua e delle tradizioni del Logudoro, nel settore letterario
e musicale. Molti giovani praticano lo sport: atletica,
nuoto, calcio, pallavolo, ecc. Le strutture sportive sono
dunque numerose. Nel comune di Ozieri sono presenti istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado, dall'asilo nido ai diversi
istituti superiori. Fra queste la nostra scuola, il 2°
Circolo Didattico. Sono frequentati la ludoteca e il centro
culturale polivalente dotato di biblioteca, sala per conferenze,
mostre e proiezioni. Interessante il museo archeologico.
EDIFICI
RELIGIOSI
Grotte di S. Michele 3500-2700 a.C.
Pont'ezzu Ponte romano II secolo d.C.
Sant'Antioco di Bisarcio chiesa romanica XI secolo.
Cattedrale dell'Immacolata fondata nel XV secolo, trasformata
nel XIX secolo su progetto di Gaetano Cima
Convento delle Clarisse dove attualmente sono ospitati il
Museo Archeologico e la biblioteca comunale.
CHILIVANI
Frazione
di Ozieriì situata nell'omonima pianura, è
attraversata da un piccolo corso d'acqua: il Rio Mannu.
Per ciò che concerne l'aspetto climatico, durante
il periodo invernale si rileva la presenza pressoché
costante di nebbia che accresce notevolmente il tasso di
umidità. Al territorio di Chilivani fa capo l'agro
circostante storicamente il centro di Chilivani godeva di
rilevante importanza per la presenza della Stazione Ferroviaria,
tra le più importanti dell'isola. Negli ultimi anni
tale centralità è andata scemando con conseguente
diminuzione della popolazione del territorio. D'altra parte
nella piana si stanno sviluppando vari insediamenti industriali
e commerciali che acquistano sempre maggior importanza ed
offrono occasioni di lavoro. I collegamenti per mezzo pubblico
verso Ozieri sono scarsi. Il quartiere è provvisto
di una biblioteca comunale e gli unici centri di aggregazione
sociale sono la scuola e il salone parrocchiale. Da ciò
si evince che gli stimoli culturali sono scarsi ed affidati
quasi esclusivamente alle esperienze che i bambini compiono
a scuola.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Nel territorio vi sono tracce di insediamenti umani, già
dall'epoca della cultura prenuragica nel neolitico, presso
la Grotta di San Michele, nella parte alta della città.
Infatti all'interno delle grotte furono ritrovati diversi
reperti, in particolare ceramiche con decorazioni geometriche
che furono poi identificate come tipiche della Cultura di
S. Michele o Cultura di Ozieri, collocabile fra il 3500-2700
a.C. e che ha riscontri nellintero territorio regionale.
Reperti della cultura di Ozieri provenienti
dalle grotte ozieresi sono esposti nei musei di Sassari,
Cagliari, in molti musei nazionali ed anche nel museo del
Louvre a Parigi, nel British Museum a Londra. Afferenti
a questo periodo sono anche le numerose domus de janas (le
tombe individuali e collettive scavate nella roccia), presenti
a decine nel territorio comunale. Numerose sono anche i
nuraghi nel territorio. La Piana di Ozieri era attraversata
da importanti strade romane, di cui una si inoltrava nei
monti ozieresi dopo aver attraversato un ponte a 6 arcate
(detto Pont'ezzu, cioè "ponte vecchio",
lungo circa 100 metri, ancora esistente). Ozieri (denominata
Otier, Otieri e Otigeri) è citata nel condaghe di
San Michele di Salvennor (presso Ploaghe), in un documento
risalente al secolo XII. La villa de Ocier (da cui proveniva
il delegato per tutto il Monte Acuto, un certo Folcus De
Sii, ozierese) è citata il 24 gennaio 1388 nel trattato
di pace tra Arborea e Aragona stipulato a Oristano. Nel
1421 Alfonso dAragona attribuisce Ozieri ed il Monteacuto
al casato valenziano dei Centelles. Verso la fine del XV
secolo si registra un certo incrementi demografico che continuerà
fino al XVII secolo e nel contempo la graduale scomparsa
di piccoli villaggi attorno ad Ozieri. Fra questi Biddaezza,
Ossano, S. Maria Pianu, Pira Domestiga e Orvei, Bisarciu,
Butule e Bidove che tuttavia saranno completamente abbandonati
non prima del Seicento. Al principio del Cinquecento Ozieri
era il centro più popoloso dell'intera regione ed
al suo interno inizia ad ospitare strutture amministrative
territoriali di rilievo e numerose strutture religiose di
culto ed educative. Inoltre nel territorio vi è un
notevole sviluppo di grandi allevamenti di bestiame bovino,
che caraterizzarà l'economia locale fino all'epoca
contemporanea. Nel XVII secolo Ozieri è la terza
città più popolosa dellisola dopo Cagliari
e Sassari, con oltre 4000 abitanti, sorgono in Ozieri numerosi
conventi, chiese, la scuole gesuitica e nel 1621 la Collegiata.
Solo a seguito dellepidemia di peste della metà
del 600 Ozieri , come del resto tutto il nord Sardegna,
subirà una brusco arresto dello sviluppo demografico.
Nel 1720 la Sardegna viene ceduta al casato dei Savoia.
E dopo qualche decennio lo Stato Sabaudo istituisce
in città una serie di uffici pubblici e di strutture
amministrative. Nel corso del XIX secolo Ozieri conosce
una affermazione nel suo ruolo di capoluogo territoriale.
Nel 1803 viene ricostituita la Diocesi di Bisarcio, accorpata
ad Alghero nel 1503, stavolta con sede ad Ozieri. Nel 1807
diventa sede di Prefettura, per poi divenire capoluogo di
Provincia dal 1825 al 1860. Re Carlo Alberto il 10 settembre
del 1836 la eleva al rango di "Città",
insieme a Nuoro e Tempio Pausania.