Orosei
(in sardo Orosèi) è un comune della provincia
di Nuoro, posto lungo la costa orientale della Sardegna,
a circa 2 km dal mare (Marina di Orosei). Di economia essenzialmente
agricola fino a qualche decennio fa, successivamente ha
avuto un grande crescita economica con il maggior sfruttamento
delle cave di marmo e del turismo balneare (Marina, Cala
Liberotto con le spiagge di Sas Linnas Siccas, Cala Ginepro,
Mattanosa, Bidderosa, Sa Curcurica). A circa 2 chilometri
dalla costa, Orosei è posizionato nella valle del
fiume Cedrino. Nei 15 km di costa del suo territorio si
alternano immense spiagge (Marina di Orosei, Su Barone,
Osala, Cala Ginepro, Sas Linnas Siccas, Sa Curcurica) e
spioventi alture rocciose, da cui potersi tuffare (Cala
Liberotto). Orosei si affaccia su un golfo che prende il
suo nome.
ETIMOLOGIA
La provenienza etimologica del vocabolo Orosei è
da attribuire agli Aesaronenses (Esaronensi), una delle
principali tribù nuragiche - così come vengono
tramandate dagli scritti romani - che popolavano la Sardegna
e la Corsica. Tolomeo in uno dei suoi scritti nel menzionare
una stazione romana la chiamò col nome di Fanum Orisi
che poi, sotto il giudicato di Gallura, divenne Urisè.
MANIFESTAZIONI
Orosei ha una storia ricca e le manifestazioni seguono spesso
un profilo in cui il carattere religioso viene integrato
dagli aspetti profani della festa, senza mai distaccarsi
dalle profonde radici immerse nella tradizione. 16 gennaio.
"Su ocu de Sant'Antoni"(Antonio Abate) Pasqua.
I riti della settimana Santa: Sos Sepurcros, Via Crucis
e S'Incontru, il giorno di Pasqua. Metà maggio. Sant'Isidru
(Isidoro),festa con processione di carri adobbati a festa
e dei cavalli agghindati per l'occasione, celebra la tradizione
contadina. Ultima domenica di maggio. Santa Maria 'e Mare.
Processione delle barche della Madonna dei pescatori, che
dal Ponte sul fiume Cedrino partono addobate dai migliori
fiorai della provincia di Nuoro con la Madonna, sino alla
chiesa, di origine pisana posta alla foce del suddetto fiume.
25 luglio. San Giacomo Apostolo, è la festa del patrono
di Orosei, data la sua naturale collocazione estiva è
una delle feste più grandi, una tre giorni in cui
il paese vive appieno l'estate e respira l'aria festosa.
Settembre. Le due Novene al Santuario Mariano della Madonna
del Rimedio. Novembre.San Gavino, nell'omonima chiesetta,
posta nel rione che guarda dall'alto il centro di Orosei,
si festeggia il suddetto santo nella suggestiva visuale
della costa orientale.
ECONOMIA
L'economia è basata soprattutto sulle aziende agricole
o vinicole . Inoltre è fiorente l'industria dell'estrazione
del marmo, noto ed esportato in tutto il mondo. Il turismo
è diventato tuttavia negli ultimi anni l'attività
principale dell'economia oroseina, grazie al fascino della
sua meravigliosa costa.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Lattuale centro urbano di origine romana, fu fondato
verso il II d. C. per mano di un generale romano che lo
scelse per la posizione strategica. Tuttavia si hanno testimonianze
di uninsistente insediamento nuragico nella zona Nurache,
distante un centinaio di metri dal nucleo cittadino originario.
Nei vari secoli il paese ha avuto varie epidemie di peste
gialla. Orosei è stato più volte soggetto
ad attacchi pirateschi, principalmente da parte di Saraceni.
Una figura semi-leggendaria nella lotta contro le invasioni
dal mare è Tomasu Mojolu, che nel 1806 guidò
la resistenza contro un attacco turco.
DA
VEDERE
Ad Orosei non sono presenti monumenti a valore civile, ma
ne sono presenti numerosi di valore storico e culturale.
Come il Museo Comunale Don Nanni Guiso, dedicato alla famiglia
Guiso (feudatari del paese, durante i giudicati, e possessori
di molti terreni, oggi in minima parte acquistati da alberghi)
e in particolare a Don Giovanni 'Nanni' Guiso, deceduto
nel novembre 2006.
Sono presenti 17 chiese consacrate, di cui 7 hanno dimensioni
relativamente grandi: San Giacomo Apostolo (dedicata al
patrono del paese, è una delle più belle chiese
della Sardegna), Sas Animas, Il Rosario, Santa Madonna del
Rimedio, San Giovanni Battista, Sant'Antonio abate, Sant'Antonio
di Padova, e poi altre piccole chiesette, sparse per il
vasto centro storico.