Muravera
(in sardo Murèra) è un comune della provincia
del Sud Sardegna. Muravera è il centro più
importante del Sarrabus, famoso per la produzione agrumicola.
Il territorio costiero si estende in prevalenza a sud del
centro abitato. Questo paese è conosciuto anche per
le sue grandi spiagge: della Foce Flumendosa, di San Giovanni,
delle Saline e di Colostrai; oltre questultima si
incontra Capo Ferrato, un promontorio di rocce trachitiche.
Ancora più a sud si stende per circa 8 Km la spiaggia
di Costa Rei, con lomonimo insediamento turistico.
Nei pressi si possono visitare anche vari siti archeologici
interessanti; in particolare i menhir di Piscina Rei e di
Cuili Piras. Questo importante centro, capoluogo della regione
storica detta Sarrabus è situato nell'area sud-orientale
della Sardegna, su una valle fluviale a ridosso di una cerchia
di colline che delimitano un sistema lagunare con gli stagni
di Feraxi, Colostrai, Salinas e San Giovanni.
ETIMOLOGIA
Le coste, dal profilo basso sono interrotte dalle strette
valli del Rio Picocca, l'antico Saeprus che potrebbe aver
dato il nome alla regione del Sarrabus. Secondo altri studiosi
la voce Sarrabus deriverebbe dalle frequenti incusioni dei
pirati saraceni da cui "Is-Arrabus", gli arabi
o anche deriverebbe (molto probabilmente) dalla più
antica città punica di Sarcopos, situata oggi nel
comune limitrofo di Villaputzu e che per ricchezza e influenza
controllava una vasta zona che comprendeva anche Muravera
e Quirra.
DA
VEDERE
Sono diversi i siti di interesse storico-archeologico. Al
centro del paese sorgono interessanti monumenti: la chiesa
di San Nicola di Bari; edificio eretto nel 1500. in stile
tardo-gotico. L'impianto della chiesa è ad unica
navata con cappelle laterali. La stessa è ripartita
da tre archi ogivali trasversi sui quali si imposta l'orditura
del tetto a due falde, secondo modalità costruttive
Gotiche. Tardo-gotiche sono inoltre le 4 cappelle coperte
con volte nervate a crociera ed i relativi archi d'accesso,
come pure la cappella presbiteriale con l'arco trionfale.
L'edificio nasconde nella zona presbiteriale importanti
ed integre testimonianze di una precedente fase costruttiva
d'epoca aragonese. Il campanile è gotico, merlato
con i marcapiani e pilastrini in pietra da taglio a vista.
Tra gli arredi preziosi: l'altare maggiore di marmo policromo
eseguito da G.B. Asqueri 1767; 2 retabili in legno dorato
di stile barocco; una croce d'argento cesellato ( dono di
uno schiavo che riacquistò la libertà dopo
essere stato prigioniero dei saraceni) e una bella statua
di San Sebastiano in legno policromo scolpita nel 1603 da
Scipione Aprile.
Attiguo
alla chiesa, l'ex palazzo comunale della fine del '800,
recentemente restaurato. Superata la Piazza Sant'Antonio,
si giunge al Portico Petretto, piccola costruzione in pietra
della fine dell'800, strutturata a forma di arco sostenente
un corridoio balconato che serviva a mettere in comunicazione
due case vicine ed evitava l'attraversamento della strada
durante i forti acquazzoni. Interessante è anche
la casa della Famiglia Zedda, in Via Roma, nella cui cantina
è stata trovata una cisterna romana perfettamente
conservata che veniva usata fino alla fine del settecento
per la raccolta delle acque piovane.
Uscendo
dal paese, in direzione sud-ovest, a 9 Km. circa dall'abitato,
si trova la foresta di Baccu Arrodas, un fitto bosco di
macchia mediterranea, luogo attrezzato per il ristoro nelle
lunghe passeggiate primaverili, un tempo la località
era percorsa da carri per il trasporto di minerali estratti
dalla vicina miniera d'antimonio e d'argento. L'antica carrettiera(carrareccia)
è tutt'ora percorribile almeno fino alla zona di
Cuili Paderi, dove è necessario guadare il Riu Baccu
Arrodas per poter accedere all'omonima foresta ricca di
lecci e corbezzoli. All'altezza della marina di San Giovanni
lungo uno dei canali del Flumendosa si trova la Torre dei
dieci cavalli (chiamata dagli spagnoli Torre de la Puerta,
storico edificio difensivo che rappresentava anche la via
di ingresso ai paesi del Sarrabus. Dalla Torre dei dieci
Cavalli partivano altrettanti cavalieri che avvisavano i
paesi e i nuclei abitati della zona dell'arrivo dei pirati
saraceni.
MANIFESTAZIONI
La Sagra degli agrumi è la più importante
manifestazione del paese. La prima edizione si ebbe nel
febbraio 1961 per volontà degli agrumicoltori e ideata
dalla Pro Loco con a capo il presidente Sig. Luciano Cacciabue.
L'iniziativa ha lo scopo di valorizzare il prodotto principale
del luogo, gli agrumi. La manifestazione consiste nella
mostra dei migliori prodotti locali ed in una sfilata per
la via principale del paese di numerosi gruppi folcloristici
provenienti da tutta la Sardegna, accompagnati dalle "etnotraccas"
(elemento fondamentale della sagra),cioè carri trainati
da trattori dove si ricostruiscono scene di vita agropastorale
e domestica e paesaggi del passato, nella serata esibizione
dei gruppi folcloristici accompagnati dalle "Launeddas".
Un'altra manifestazione di notevole interesse turistico
è il carnevale estivo , che si svolge nei primi giorni
del mese di agosto dove è possibile ammirare le più
importanti maschere della tradizione isolana.
ECONOMIA
Le coste sono pescosissime, quasi unite alle lagune rifornite
da fresche e limpide acque di antiche sorgenti filtrate
da banchi di finissima sabbia che alimentano i diversi stagni
di riproduzione. Per questo sono presenti nel territorio
di Muravera sono presenti tre peschiere: una nello stagno
in località Colostrai e l'altra a San Giovanni, entrambe
gestite dalla stessa cooperativa.la terza sorge a feraxi
ed è gestita da una cooperativa non di muravera.
Il pescato viene venduto dagli stessi soci della cooperativa,
senza intermediari.
Questo
centro turistico ha puntato anche su un radicato artigianato
popolare per la produzione di tappeti, e tessuti realizzati
con telai di quercia, manufatti ad intreccio che danno vita
a sorprendenti ed eleganti cestini di canne, vimini e giunchi
e nella costruzione di strumenti fonici di matrice remotissima,
le launeddas, considerate i più antichi strumenti
a fonici del mondo mediterraneo.La zona del Sarrabus ha
avuto grandi suonatori di Launeddas, specialmente Villaputzu
e San Vito. A Muravera bisogna segnalare un grande costruttore
che è Attilio Scroccu, personaggio schivo ma di grandissima
arte musicale.
Dopo
un avvio pionieristico da una quarantina di anni or sono,
oggi il territorio di Muravera possiede consolidate strutture
turistiche, spesso dotate di animazione, possibilità
di locazione di case private, un ospedale regionale. Inoltre,
nel 1979 è stata costruita la centrale agrumicola
nel paese, ma i soci sono agrumicoltori di tutti i comuni
del Sarrabus; nei primi anni ebbe solo la funzione di ricevere
e immettere sul mercato il raccolto degli associati. Da
qualche tempo si progetta la trasformazione del prodotto,
è già in corso la vendita di marmellate e
aranciate.
Muravera
è anche sede di istruzione del bacino del sarrabus.
Infatti ospita una scuola elementare, una media primaria
e varie scuole medie secondarie come l'istituto tecnico
per il commercio e il turismo, l'stituto tecnico per geometri
Luigi Einaudi, l'stituto agrario e il liceo scientifico
Giordano Bruno.
ORIGINI
Molto probabilmente il primo nucleo abitativo era a diretto
contatto con il mare da cui si era dovuto distanziare per
sfuggire ai frequenti attacchi degli invasori e dei corsari,
ma l'attuale borgata, che si presenta come una cittadina
e che si è sviluppata sullo spazio aperto della piana
libera da ostacoli naturali, è ancora legata al mare.
CENNI
STORICI
Gli insediamenti umani nel territorio muraverese si possono
far risalire al 5000 a.C. come testimoniano il complesso
megalitico di Piscina Rei, e quello di Nuraghe Scalas. Fu
soggetta a insediamenti Fenici e Punici. A causa della sua
posizione geografica, Muarvera, fu oggetto di continue incursioni
di pirati, che spesso veniano respinte dagli abitanti del
luogo. A questo scopo, nel 1600, vennero costruite le torri
costiere che ancora oggi si possono oservare dalle spiagge:
Torre delle saline, Torre dei dieci cavalli, Torre di Capo
Ferrato. Dominazione Pisana fino all'invasione Aragonese
nel 1324, passò sotto la protezione di varie famiglie,
tra le quali la potente famiglia nobiliare dei Cappai, fino
al 1839, quando vennero aboliti i feudi. La storia di Muravera
ebbe un Medioevo tormentato, con il passaggio al Giudicato
di Gallura, con le sanguinose interferenze della Repubblica
Marinara di Pisa, con la conquista Aragonese e con la superbia
dei Carroz (conti di Quirra), dei Cappai (conti di Villasalto)
e di altri famelici feudatari fino al secolo scorso. Alla
fine dell'Ottocento avvenne la chiusura delle terre comunali
da parte dei notabili del paese. La famiglia Sulis divenne
in questo frangente la più potente e influente del
paese.