Marrubiu
è un comune della provincia di Oristano. Marrubiu
si trova in una delle zone più fertili della Sardegna,
in un'area temperata dalla vicinanza del mare. Centro agricolo
della regione del Campidano di Oristano, il territorio comprende
anche una parte del Monte Arci fino alle sue pendici meridionali.
Prima della grande opera di Bonifica che ha determinato
la nascita di Arborea divideva col vicino comune di Terralba
la più grande laguna della regione oristanese, il
Sassu, oggi totalmente prosciugato. Rispetto alla conformazione
attuale del territorio e della viabilità locale il
paese si trova in una collocazione molto favorevole, adiacente
alla SS. 131 e prima tappa per coloro che da questa percorrono
la strada SS. 126 verso Guspini. Marrubiu è inoltre
servita dalla stazione ferroviaria di Marrubiu-Terralba-Arborea.
DA
VEDERE
Alle pendici del vicino Monte Arci sorge la chiesetta campestre
di Santa Maria Zuarbara o Zuradili. La piccola chiesa, costruita
nel XVII secolo d.C. insieme al villaggio omonimo, è
stata ricostruita nei primi decenni del secolo scorso e
inaugurata nel 1938, quando ritornò ad essere la
sede dei festeggiamenti della Madonna di Zuradili, molto
sentita dagli abitanti del paese. A nord-est del paese,
alle pendici del Monte Arci, vicino al confine col territorio
comunale di Morgongiori, si trova il complesso nuragico
di Sa Domu 'e S'Orku. Si tratta di un nuraghe complesso
in gran parte interrato e circondato da un grande villaggio
di capanne circolari, di cui si possono cogliere le tracce
sul terreno. Alle spalle di questo complesso, all'estremità
del pianoro chiamato Pranu Pira, si trova il nuraghe Spignau
risalente all'Età del Bronzo antico, con struttura
a corridoio, tipica dei protonuraghi. In località
Ceddus, immerse nei boschi, si possono ammirare le spoglie
di un altro nuraghe complesso, anch'esso in gran parte interrato
e circondato da un imponente antemurale in parte crollato.
Il sito archeologico più importante, che rappresenta
un unicum in Sardegna, è il Praetorium di Muru Is
Bangius. Si tratta di una struttura residenziale sorta in
età imperiale, nel II secolo d.C., come luogo di
sosta per il governatore della provincia che necessitava
di spostarsi dalla sua residenza ufficiale di Karalis verso
le lontane colonie e municipia della Sardegna settentrionale.
La struttura era dotata di un impianto termale fornito di
bellissimi mosaici e rivestimenti marmorei, mentre la villa
vera e propria era decorata con intonaci dipinti con motivi
molto vari e colorati di grande suggestione. Nelle campagne
intorno al paese si trovano i resti di alcuni insediamenti
archeologici del periodo punico e romano, interpretabili
come fattorie rurali.
MANIFESTAZIONI
A Marrubiu si svolge una delle più importanti manifestazioni
carnevalesche della regione. Si chiama "Su Marrulleri"
e ogni anno ospita numerosi carri allegorici e gruppi mascherati
non solo del paese, ma provenienti anche da tanti altri
centri dell'isola, che la prima domenica di Quaresima si
radunano a Marrubiu per sfilare insieme creando un'atmosfera
molto suggestiva. Lo spettaccolo è costituito da
coloratissime maschere a piedi, mentre i carri allegorici
ripropongono tematiche di attualità, vivacizzate
ed enfatizzate dalla grande sensibilità artistica
dei loro autori. "Su Marrulleri" nasce nel 1979
come manifestazione locale a cui partecipa tutto il paese.
L'organizzazione attuale prevede l'apertura della festa
con la sfilata di cui sono protagonisti i bambini, seguita
da altre due giornate dedicate alle sfilate dei gruppi e
carri allegorici; dal 1995 la seconda giornata ospita il
grande raduno interprovinciale. Il simbolo della festa,
conteso tra i marriubiesi come premio per il miglior carro
allestito, è una testa di legno scolpita da un artigiano
locale, Franco Spiga, che rappresenta proprio "Su Marrulleri",
che letteralmente significa il marrubiese contento e scherzoso.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La storia di Marrubiu è imprescindibilmente legata
a una delle più importanti ricchezze del suo territorio,
l'ossidiana del Monte Arci. Questa roccia vulcanica, di
cui si possono osservare tuttora alcuni importanti affioramenti,
venne sfruttata sin dal Neolitico per la fabbricazione di
armi e strumenti e commerciata dai preistorici sardi in
buona parte del bacino del Mediterraneo. Nello specifico
l'ossidiana del Monte Arci raggiunse le coste del midi francese,
la Corsica e alcuni insediamenti dell'Italia settentrionale,
dalla Toscana alla Liguria e fino all'Emilia Romagna. Della
preistoria del territorio si conservano le tracce in alcuni
importanti giacimenti di ossidiana di cui è stato
accertato lo sfruttamento sin dall'antichità, situati
nelle località di Tzipaneas, Murus, Monte Sparau.
Le successive tracce antropiche nel territorio di Marrubiu
risalgono all'Età nuragica, che si dipana tra l'Età
del Bronzo e l'Età del Ferro quando in tutto il territorio
vengono costrutiti nuraghi semplici e complessi, sia in
montagna che in pianura. Alcuni di queste costruzioni attualmente
sono scarsamente visibili, come il nuraghe Su Nuraxi, presso
l'attuale Camposanto, o il Nuraghe Ruinas, presso il confine
comunale che divide Marrubiu da Terralba. Altre fonti incerte
lasciano ipotizzare che un altro nuraghe fosse situato laddove
oggi sorge la chiesa parrocchiale. In gran parte queste
testimonianze sono scomparse a causa di lavori agricoli
particolarmente invasivi oppure per il riutilizzo dei blocchi
da costruzione come materiale edilizio anche in epoca moderna.
Le prime testimonianze storiche documentabili risalgono
all'età punica avanzata; intorno al paese si possono
ancora osservare scarse testimonianze di alcune fattorie
rurali sorte in età romana repubblicana per migliorare
lo sfruttamento agricolo di queste fertili terre. Tra queste
ricordiamo Ruinas, Fossaus, Acciou Piscus, Benazzedda, il
nuraghe Spignau e Muru Is Bangius, dove pochi secoli dopo
sorse il famoso Praetorium. In età romana imperiale,
come nel resto del territorio provinciale sardo, si registra
un fenomeno di inurbamento in villa: vengono abbandonate
le piccole fattorie a favore di insediamenti più
grandi, evidentemente più funzionali. L'insediamento
più importante di questo periodo è certamente
il Praetorium di Muru Is Bangius, abitato fino al basso
impero, con testimonianze che raggiungono la piena età
bizantina. Le vicende storiche che portano alla nascita
del moderno centro di Marrubiu si sviluppano a partire dal
XI secolo d.C., con la nascita del villaggio di Zuradili
nella diocesi di Tharros. Durante l'età giudicale
si hanno poche teestimonianze, in parte desumibili dalla
toponomastica: si ricorda Su Moru 'e is Pisanus (il sentiero
dei pisani), o Su Genovesu, che ci danno alcune informazioni
sui frequentatori della zona. Ulteriore conferma delle attività
commerciali probabilmente gestite o comunque intraprese
dalle repubbliche marinare durante questa parte del Medioevo
sono alcuni genovini in argento (coniati dalla zecca di
Genova tra 1139 e 1339) rinvenute nella zona di Zuradili.
Uteriori notizie si hanno a partire dal XVII secolo d.C.
quando, evidentemente dopo un periodo di forte crisi, il
villaggio di Zuradili venne ripopolato nel 1644. Questo
tentativo fu vano dal momento che gli abitanti del borgo
chiesero ben presto il trasferimento a valle, che si concretizzò
nel 1659 con la nascita del moderno centro di Marrubiu.