Macomer
(in sardo Macumère) è un comune della provincia
di Nuoro, situato a 572 metri sul livello del mare, sulle
pendici della catena del Marghine, arroccata sulle rive
del rio S'Adde, a 57 km da Nuoro.
DA
VEDERE
Nel territorio di Macomer sono situati numerosi nuraghi.
Tra questi, i principali sono quello di Santa Barbara, che
consta di un complesso con numerose torri e mura difensive,
poco al di fuori del centro abitato, lungo la SS 131. Circa
15 km ad Est, nel comune di Silanus, si trova invece il
Nuraghe di Santa Sabina, vicino al quale è stata
edificata una cappella bizantina. Nei pressi del complesso
ospedaliero si trova il nuraghe Ruju e alcune "Domus
de Janas" (case delle fate), scavate nella pietra calcarea
utilizzate come tombe. Tra i principali edifici di interesse
del centro storico, spicca la Chiesa parrocchiale di S.
Pantaleo, patrono della città (1635), a tre navate,
con una facciata contraddistinta da un portale a timpano,
posta all'estremità sud-occidentale del centro abitato,
in una posizione da cui si gode un eccezionale panorama,
sino al Campidano. Recentemente, è stato realizzato
un Museo Etnografico, denominato "Le arti antiche",
che ospita utensili tradizionalmente utilizzati per l'agricoltura
e l'allevamento, costumi folkloristici, fotografie. Di notevole
importanza storica e naturalistica è il Monte di
S. Antonio, dove il 13 giugno si svolge la ricorrenza del
Santo di Padova, la quale richiama da tutta la Sardegna
migliaia di fedeli e turisti.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Abitato fin dalla più remota antichità, fu
all'inizio un insediamento punico (l'antica Macopsissa,
nominata anche dal geografo Tolomeo). L'origine cartaginese
dell'insediamento è testimoniata dal toponimo, composto
dalle radici Macom (luogo) e Mer, vocabolo che indica la
presenza di abbondante acqua sorgente. In una grotta, situata
in località Marras, in una gola del rio S'Adde, è
stata rinvenuta, nel 1949, una statuetta, detta Venere di
Macomer, oggi custodita nel Museo Archeologico nazionale
di Cagliari. Il manufatto, raffigurante una Dea Madre risalente
stilisticamente al paleolitico superiore, è alto
circa 14 cm., ed è stato realizzato con pietra basaltica
locale. La città vanta importanti vestigia del passato,
in una delle zone con la più alta concentrazione
di testimonianze nuragiche, con vari siti archeologici tra
i più importanti della Sardegna, situati in varie
località attigue al centro abitato, tra cui spicca
il sito di Tamuli, una tomba di giganti contraddistinta
da sei betili a forma di cono. Nel 1478 vi si svolse la
storica battaglia tra i Sardi e gli Aragonesi, che pose
fine all'indipendenza della Sardegna. Dal 1767, nell'ambito
del Regno di Sardegna, fu capoluogo del Marchesato del Marghine.
Nell'età attuale, Macomer è meta di turisti
che ammirano i paesaggi attorno a questa cittadina.
ECONOMIA
La posizione geografica, naturale crocevia tra le vie di
comunicazione Nord-Sud della Sardegna sin dai tempi antichi,
ha favorito lo sviluppo della cittadina. Sono presenti due
stazioni ferroviarie, una delle Ferrovie dello Stato e una
delle Ferrovie della Sardegna, situate una di fronte all'altra
(piazza due stazioni), ed attigua una di autobus. Il commercio
e l'allevamento costituiscono le attività principali.
Ad esse si affianca l'industria tessile (tessuti in cotone
e calze). Essa era arrivata a occupare fin quasi un migliaio
di operai, ma oggi affronta alcune difficoltà; stesso
discorso vale per le produzione casearia, comunque importante.
Macomer è sede di una radio locale, diffusa in varie
zone della Sardegna. Ospita un liceo scientifico che offre
i corsi: tradizionale, minisperimentale linguistico e sperimentale
Brocca, e che ha annesso il liceo classico e quello delle
scienze sociali. Vi è inoltre un istituto tecnico
commerciale e per geometri e un istituto professionale dell'industria.
Macomer fa inoltre parte della Comunità Montana Marghine
Planargia.
PERSONAGGI
FAMOSI
Geppi Cucciari, attrice e umorista
Melchiorre Murenu, poeta
Salvatore Mulas, questore