Laconi
(in sardo Làcana) è un comune di 2.170 abitanti
della provincia di Oristano. Laconi sorge su un costone
dell'altipiano del Sarcidano, la sua altitudine varia dai
circa 510 ai 635 m s.l.m. della stazione ferroviaria. Il
suo vasto territorio che si estende per quasi 125 Km²
è tra i più vari e ricchi dal punto di vista
naturalistico e geologico della Sardegna. Il comune comprende
tre frazioni: "Crastu", posta nella parte pianeggiante
del territorio, "S.Sofia" e "Su Lau",
che si trovano sull'altipiano del Sarcidano. Il territorio
di Laconi conserva ancora vaste porzioni di bosco e possiede
decine di sorgenti.
DA
VEDERE
Museo
delle Statue Menhir
Castello
Aymerich
Parco
Aymerich, con collezione di piante esotiche
Chiesa
parrocchiale di Sant'Ambrogio e Sant'Ignazio
Sito
archeologico Cromlech Is Cirquittus
Nuraghe
Gennà e Corte
Menhir
e Dolmen Corte Noa
Menhir
di Perda Iddocca (di tipo protoantropomorfo)
ORIGINI
Le tracce più antiche della presenza dell'uomo nel
territorio di Laconi appartengono al Neolitico Antico (6000-4500
a.C.). I ritrovamenti effettuati nelle numerose spelonche,
evidenziano lo stanziamento di gruppi di cacciatori: ne
sono una prova i reperti rinvenuti nella "Grotta Leòri"
e a "Sa Spilunca Manna". Tra la fine del neolitico
e l'inizio dell'Età dei metalli (3700-2400 a.C.),
quando prende piede l'agricoltura e l'allevamento, prendono
vita le prime forme di insediamento prmanente attraverso
villaggi di capanne testimoniati dai resti presenti a Sarcidanu,
Monte Feurrèddu, ed a Cirquìttus. Le testimonianze
del periodo successivo (2500-1800 a.C.) sono affidate ad
i numerosi menhir presenti nelle campagne di Laconi.
CENNI
STORICI
La Civiltà nuragica, così come in tutta la
Sardegna, ha lasciato i segni più evidenti della
presenza dell'uomo e del suo rapporto col territorio. Il
numero di nuraghi presenti evidenzia l'importanza del territorio
in antichità. Oltre ad un cospicuo numero di nuraghi
sono presenti le domus de janas di Is Mureddas, Cirquittus,
Pranu 'e Arranas e di Pranu Corongiu. L'importanza strategica
del luogo oltre ad essere evidenziata dai numerosi nuraghi
è confermata dai resti di una fortificazione cartaginese
del V secolo a.C. A partire dall'anno 238 a.C. è
possibile trovare i segni della presenza dei Romani. Anche
l'etimologia del nome Laconi, seppur non certa ma probabile,
sottolinea l'importanza del luogo che in greco veniva chiamato
lahane ovvero confine o limite,
trasformatosi poi in lacana ed infine Laconi.
Questo è sempre stato un luogo di confine tra la
Barbagia ed il Mandrolisai. Laconi viene citata la prima
volta documenti scritti in epoca bizantina (XI e XII secolo),
quando la Sardegna è divisa Giudicati.
Inoltre, durante la stessa epoca, a Laconi nascono numerosi
re come Orocco, Torchiano II e Costantino I. Il 24 gennaio
1388 giungono a Laconi i rappresentanti per la firma della
pace tra Arboresi e Aragonesi. Nel 1421 Alfonso II d'Aragona
affida a Giovanni De Sena Laconi, Genoni e Nuragus. Dal
1479 il governo passa ad Enrique Enriquez, permettendo la
nascita del marchesato dei Castelvì. Nella notte
fra il 20 e 21 giugno del 1668 Agostino di Castelvì
viene assassinato, e successivamente Francesca Zatrillas
di Siete Fuentes, rimasta vedova, si risposa con Silvestro
Aymerich. Con la nascita del loro primogenito Gabriele Antonio
nasce anche la dinastia dei marchesi di Laconi che fino
al 1720, anno in cui fu abolito il feudalismo, governarono
Laconi. Nel 1870, Laconi entra a far parte della provincia
di Cagliari e viene costruita la strada statale permettendo
lo sviluppo economico della zona.