Fordongianus
è un comune di 1.057 abitanti della provincia di
Oristano, nella regione storica del Barigadu. È situato
sulla sponda sinistra della valle del Tirso, sorge sui resti
dell'antica sede fortificata di Forum Traiani. Il paese
è noto per la presenza di un complesso termale di
età romana risalente al I secolo d.C.
CASA
ARAGONESE
Costruita alla fine del 1500-1600 e così chiamata
per i motivi gotico-aragonesi che la decorano. La casa fu
abitata fino al 1978 e poi divisa in due parti, di cui una
è oggi adibita museo; l'altra è ancora un'abitazione
privata. La casa è preceduta da un ampio loggiato
con colonne in trachite rossa, di cui alcune ristrutturate.
Anche le finestre sono in trachite rossa, decorate con motivi
floreali e religiosi. La
finestra più interessante è quella della cosiddetta
"camera degli sposi". All'interno vi sono delle
finestre costruite con una tecnica particolare chiamata
"arco inflesso" o "carenato" di origine
araba.
STORIA
Fordongianus, l'ex Forum Traiani, è particolarmente
importante per la sua posizione geografica che lo vede incuneato
tra i monti della Valle del Tirso, naturale via di penetrazione
dalla pianura all'entroterra e punto di contatto tra i due
diversi mondi. La città è presente nell'Itinerario
antonino, lungo la strada che da Tibula attraversa l'interno
dell'isola fino ad Othoca. Fin dalla sua fondazione fu un
centro rinomato per le sue terme, che sfruttavano una fonte
naturale di acqua calda e curativa. Qui si trova un'iscrizione
che testimonia come l'attività delle genti della
Barbaria fosse ancora viva nel I sec. d.C. poiché
furono queste a dedicare un'iscrizione ad un imperatore,
probabilmente Tiberio, rinvenuta nel Forum Traiani. L'antico
nome di Forum Traiani parrebbe assai allusivo sulla sua
fondazione, ma ingannevolmente: la città non fu fondata
da Traiano, ma il "Forum" suggerisce piuttosto
che la città dovesse essere un punto di incontro
e pacifico scambio commerciale tra le popolazioni romanizzate
e quelle non ancora sottomesse a Roma e parzialmente indipendenti
dell'interno. Come
già accennato in precedenza, tra le motivazioni originarie
dell'insediamento, si pone la presenza di una fonte d'acqua
naturalmente calda e curativa. Sfruttando la fonte sorse,
proprio presso il fiume, un vasto edificio termale (che
costituisce oggi il nucleo dell'attuale area archeologica)
caratterizzato da una grande piscina, in origine coperta,
in cui giungono le acque calde temperate con un'aggiunta
di acqua fredda. L'aspetto
curativo delle terme è sottolineato dal rinvenimento
di due statue del dio Bes, divinità legata ai culti
salutiferi, e la loro importanza è messa in evidenza
dalla recente scoperta di un piccolo spazio sacro dedicato
alle ninfe, divinità delle acque. Le
terme presentano i resti di tre ambienti: il calidarium,
il tiepidarium, il frigidarium. In origine le terme erano
coperte da un tetto sostenuto da archi che univano tra loro
le varie vasche creando delle volte a botte. Sui bordi delle
vasche sono incisi dei disegni che rappresentano le ninfe
che erano le divinità dell'acqua. Il pavimento era
fatto a mosaico (rimangono alcune tracce) e il soffitto
delle vasche era fatto con pasta vitrea azzurra per ricordare
il riflesso dell'acqua.L'accesso alle terme era probabilmente
a sud, dove si apriva un'ampia piazza lastricata, delimitata
da una scalinata. Recentemente
si è dato un nuovo impulso allo sfruttamento delle
terme con la costruzione di uno stabilimento e di una struttura
ricettiva. A Fordongianus le acque termali, sgorgano da
sorgenti naturali. La classificazione chimico-fisica le
definisce acque salse o cloruro sodiche e termoattive e
sgorgano ad una temperatura di 56°C per tutto l'anno.
Sono utilizzate in diverse applicazioni come elemento multifunzionale
di benessere, con risultati benefici sull'organismo e in
particolare con effetti immunologici. In
un'area vicina all'attuale centro abitato è stato
rinvenuto l'anfiteatro, vicino alla necropoli tardo-antica
sulla quale fu edificata nell'XI secolo la chiesa di San
Lussorio. Il
paese è conosciuto, inoltre, per le cave di trachite
rossa, verde e grigia. Queste pietre vennero utilizzate
per la costruzione delle case a Fordongianus ma anche nei
paesi limitrofi. Ancora oggi la trachite viene utilizzata
dagli scalpellini del luogo, non solo per edificare case
ma anche per altre opere di abbellimento di edifici.