Dorgali
(in sardo Durgàli o Drugàli) è un comune
di 8.190 abitanti della provincia di Nuoro. Non è
possibile inserire il paese in nessuna sub-regione geografica
sarda, in quanto non appartiene alla Barbagia, ne alle Baronie,
ne tanto meno all'Ogliastra: vedi "Territori della
Sardegna". Il centro di Dorgali conta circa seimila
duecento abitanti, ai quali vanno aggiunti i quasi due mila
della frazione marittima di Cala Gonone che negli anni del
boom é riuscita a contenere circa 30000 turisti.
Dorgali è situato nella zona centro-orientale della
Sardegna, sul versante occidentale del monte Bardia (882
m s.l.m.). Confina a sud con i comuni di Baunei, Urzulei
ed Orgosolo, ad ovest con quello di Oliena, Nuoro, Orune,
a nord con Lula, Galtellì ed Orosei, per affacciarsi
ad est sul Golfo di Orosei. A poco più di un'ora
da Olbia, Dorgali deve parte della sua fama alla frazione
di Cala Gonone, che dista qualche chilometro più
a valle sulla costa del Golfo di Orosei.
DA
VEDERE
Nel territorio dorgalese e nelle sue vicinanze sono presenti
numerosi siti archeologici:
il villaggio nuragico del monte Tiscali, condiviso con il
comune di Oliena
il villaggio nuragico di Serra Orrios
vari nuraghi isolati
i menhir
i dolmen di basalto e calcare
le domus de janas
la Tomba dei giganti di S'Ena e Thomes.
Il turismo non si concentra solo nel periodo estivo: infatti
Cala Gonone e Dorgali sono interessanti anche in altri periodi
dell'anno grazie alla presenza di percorsi di trekking e
di mountain bike. Da ricordare inoltre la possibilità
di praticare il free climbing in località molto suggestive,
come alcune falesie sul mare o le ripide pareti del canyon
di Gorroppu che è la gola più grande in tutta
Europa.
ECONOMIA
Dorgali vive soprattutto dalla produzione dell'uva e dalle
attività ad essa legate come il cannonau. L'artigianato
è vario e importanti sono le lavorazioni dell'oro
in filigrana. Si producono anche ceramiche artistiche, pelle,
tappeti e coltelli. Tra i prodotti enogastronomici è
d'obbligo ricordare il pane carasau (un tipico pane sardo
che in italiano viene chiamato carta da musica), i dolci
(savoiardi, papassini, ecc.), l'olio, i formaggi pecorini
e il vino Cannonau, Filieri e Cala Luna.