.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bitti
Sardegna

Bitti (in sardo Vithi) è un comune di 3.481 abitanti della provincia di Nuoro. Bitti dista 38 km. da Nuoro, in una valle circondata dai colli di Sant'Elia, di Monte Bannitu e di Buon Cammino. Il suo territorio comunale confina con le province di Sassari e Olbia-Tempio. L'abitato, disposto ad anfiteatro, si è sviluppato intorno a un nucleo storico al cui centro è la chiesa di San Giorgio, e conserva le tipiche costruzioni in pietra. Il comune è stato ampliato nel 1881 quando gli è stato accorpato il vicino comune di Gorofai. In campo musicale, Bitti è celebre per i sui gruppi a tenore: Tenores di Bitti "Remunnu 'e Locu" e "Mialinu Pira". Recentemente hanno visto la luce altri gruppi in rapida ascesa: "Abba Luchente", "Santu Jorgeddu 'e Dure" e "Monte Bannittu". L'abitato, disposto ad anfiteatro, è adagiato dentro una valle circondata dai colli di Sant'Elia, di Monte Bannitu e di Buon Cammino che lo nascondono da tre punti cardinali regalandogli una particolare suggestione tra il verde esteso di una pineta. Il paese si è sviluppato intorno a un nucleo storico al cui centro ci sono il campanile e la chiesa parrocchiale di San Giorgio. Alcuni scorci conservano le tipiche costruzioni in pietra, espressione di una civiltà estinta legata alle necessità e alle risorse dell'economia pastorale. Ancora oggi l'allevamento è l'attività prevalente. Centro pastorale per eccellenza e tradizionale punto di riferimento nella produzione lattiero-casearia, Bitti ha un notevole patrimonio ovino, disseminato tra le splendide sugherete del suo altopiano granitico.

ETIMOLOGIA
Il paese prende il nome dal sardo sa bitta (cerbiatta). Secondo una leggenda, infatti, una cerbiatta venne uccisa da un cacciatore mentre si abbeverava in una fonte, l'attuale fontana de "Su Cantaru" all'interno del paese. Il fatto viene richiamato anche da una poesia popolare di autore ignoto.

MUSEI
Museo della civiltà pastorale e contadina
Museo multimediale del canto a tenores

NURAGHI
Il complesso di Romanzesu si trova in località "Poddi Arvu" (il pioppo bianco) immerso in una foresta di sughere a 13 chilometri da Bitti. Le prime notizie risalgono al 1919, quando l'archeologo Antonio Taramelli, durante dei lavori di ricerca dell'acqua, scoprì il pozzo sacro. Si tratta di un villaggio nuragico esteso per oltre sette ettari risalente all'età del bronzo, vicino alla sorgente del fiume Tirso, e che comprende il pozzo sacro, un centinaio di capanne, due templi a megaron, un tempio rettangolare, un anfiteatro ellittico a gradoni, e una grande struttura labirintica. Il toponimo Romanzesu deriva dalla presenza di testimonianze di epoca romana risalenti al II - III secolo d.C.

GASTRONOMIA
Oltre al formaggio pecorino, a Bitti si produce la salsiccia, il "pane Carasatu" e alcuni dolci tipici.

MANIFESTAZIONI
Falò di Sant'Antonio (16 gennaio)
Festa patronale di San Giorgio (23 aprile)
"S'iscravamentu" (Venerdì Santo)
"S'incontru" (Pasqua)
Festa della Madonna dell'Annunziata (terza domenica di maggio)
Sagra della Madonna del Miracolo (30 settembre)
"Su Nenneddu" (dopo l'epifania)
"Sas bullustrinas" (31 dicembre)

ECONOMIA
L'attività prevalente è l'allevamento ovino: nel paese operano infatti circa 150 aziende zootecniche. Abbondante è anche la produzione lattiero-casearia, in particolare del formaggio pecorino, e del "pane carasatu", che viene venduto non solo in Sardegna, ma anche nella Penisola e all'estero. Importante è anche la produzione artigianale di tappeti tessuti con il caratteristico telaio verticale, di ceramiche artistiche e la lavorazione del ferro e del legno.

ORIGINI E CENNI STORICI
Le origini del paese risalgono alla lontana preistoria, prima del 3000 a.C. lì popolo dei Balari è il primo abitatore del centro. Con l'arrivo dei Romani si crea un vero e proprio nucleo urbano. Per tutto il periodo repubblicano Roma lotta per vincere la fiera resistenza dei Balari. Lo scontro si conclude con l'unione dei due popoli. La "villa di Bitti", come è chiamata nel Medioevo, viene incorporata nel Giudicato di Gallura e diventa sede di curatoria. Subisce poi l'influenza pisana e nel XIV secolo passa al Giudicato del Logudoro. L'arrivo dei Piemontesi non porta particolari benefici, benché a loro si debba l'abolizione del feudalesimo. In questo secolo, le vicende seguite alle due guerre mondiali impongono al paese cambiamenti radicali. Le vicissitudini storiche non sono mai valse a scalfire il forte radicamento alla cultura tradizionale che ben si esprime anzitutto nella tipica parlata locale. La familiarità con la lingua sarda, che secondo gli studiosi più autorevoli qui Conserva alcune peculiarità importanti, comprese talune specificità latine, è diffusa tra gli abitanti, fedeli interpreti di una identità ben connotata. Bitti ha offerto un retroterra culturale molto fertile. Diversi bittesi sono stati protagonisti del dibattito politico e culturale della Sardegna. Tra i personaggi illustri del passato c'è Giovanni Proto Arca, vissuto nel 1500. Studi recenti lo collocano a pieno titolo tra i padri della cultura sarda. Gesuita e autore di diverse opere storiche e letterarie, secondo la tradizione avrebbe composto i canti in onore della Madonna dell'Annunziata, riproposti ancora oggi in occasione della festa. Il magistrato Giuseppe Musio (1797-1879) si segnalò invece come strenuo difensore dei diritti della Sardegna. Senatore del Regno, collaborò attivamente alla stesura dei provvedimenti per alleviare i mali della sua terra. Gli fu Contemporaneo Giorgio Asproni (1808-1876), il personaggio più celebre della Bitti del passato. Deputato di fama, difese dai banchi dell'opposizione gli interessi del popolo sardo. Per diverse legislature si segnalò per l'acume politico e le spiccate doti oratorie. Fu amico dei grandi del Risorgimento: Cattaneo, Mazzini e Garibaldi.

EDIFICI RELIGIOSI
Santu Jorgi - San Giorgio Martire Chiesa Parrocchiale Bitti
Sa Pietate - Madonna della Pietà
Sas Grassas - Madonna delle Grazie
Santu Michelli - San Michele Arcangelo
Cumbentu (Santa Ruche) - Chiesa di Santa Croce
Sant'Elia (profeta)
Bonaera (e Santa Tzigliana) - Chiesa della Madonna di Bonaria e Santa Giuliana (vergine e martire)
Bonu Caminu - Madonna del Buon Cammino
Santu Juanne 'e S'Ena - San Giovanni Battista
Santu Matzeu - San Matteo (apostolo)
S'Annossata - Santuario della SS. Madonna dell'Annunziata
Santa Maria 'e Dure - Santa Maria
Babbu Mannu - SS. Trinità
Sant'Istevene 'e Dure - Santo Stefano (martire)
Santa Luchia 'e Dure - Santa Lucia (vergine e martire)
Santu Jorgeddu 'e Dure - San Giorgio di Suelli (vescovo)
Sant'Antoni - Sant'Antonio da Padova
Sa Defessa - Madonna della Difesa
Su Meraculu - Santuario di Nostra Signora del Miracolo
Su Sarvatore - SS.mo Salvatore Chiesa Parrocchiale Gorofai
Sa 'e Velitza - SS.mo Salvatore Chiesa del cimitero

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 3.481 (M 1.675, F 1.806)
Densità per Kmq: 16,1 (Censimento Istat 2001)

CAP 08021
Prefisso Telefonico 0784
Codice Istat 091009
Codice Catastale A895

Denominazione Abitanti bittesi
Santo Patrono San Giorgio
Festa Patronale 23 aprile

Numero Famiglie (2001) 1.472
Numero Abitazioni (2001) 1.695

Il Comune di Bitti fa parte di:
Comunità Montana delle Baronie
Regione Agraria n. 1 - Montagna di Bitti
Area Minoranza Linguistica Sarda

Località e Frazioni di Bitti
Gorofai

Comuni Confinanti
Alà dei Sardi (OT), Buddusò (OT), Lodè, Lula, Nule (SS), Onani, Orune, Osidda