Alà
dei Sardi (in sardo Alà) è un comune di circa
2000 abitanti della provincia di Olbia-Tempio e del Montacuto,
sub-regione storica del Logudoro. Si estende sull'altopiano
omonimo a circa 700 m s.l.m.. Conserva importanti siti archeologici
di età nuragica (Su Pedrighinosu, Balare, Su Posidu,
Malagarrucca, Sos Nurattolos, Kidade, Dolifichima, Alteri,
Binioni, Boddhò, Antoniarrù, Sas Tumbas, Intr'e
Serra, Nuri) che testimoniano le sue antichissime origini.
Il paese moderno è sorto attorno al XVII secolo d.C.,
grazie alla costruzione della chiesa di Santa Maria (1619)
che ha agito da fulcro, da punto d'incontro delle famiglie
di pastori che abitavano sparsi in tutto l'altopiano di
Alà. Oggi il paese di Alà è al centro
di una crescita economica esponenziale, che non ha eguali
in Italia. Basti pensare che nel 2004 è stato il
comune italiano in cui si sono contate più nuove
iniziative produttive in rapporto al numero di abitanti,
e Alà detiene il primato sardo di crescita del numero
delle aziende a livello assoluto: + 18% nel 2003. Fautori
di questo boom oltre alla maestria edile, la qualità
elevata del sughero estratto ad Alà, il migliore
della Sardegna per elasticità e lavorabilità,
il granito che nonostante senta la concorrenza della Cina,
grazie alle sue qualità riesce a tenere i mercati
internazionali. Tutto ciò ha portato a livelli di
disoccupazione prossimi allo zero e alla presenza stabile
di circa 150 extracomunitari di varia provenienza. Il rovescio
della medaglia di questa floridità è il basso
numero di laureati, forse il più basso in tutta la
Sardegna. Un aspetto che bisogna sottolineare è la
situazione sociale assai impermeabile ai mali della modernità:
Alà è uno dei pochi paesi d'Italia in cui
non si è mai avuta una denuncia per droga. Il traffico
e il consumo di stupefacenti non è mai esistito e
ciò è un aspetto di cui gli alaesi giustamente
vanno orgogliosi. Inoltre, la lingua madre, il sardo-logudorese
nella sua variante alaese, è una lingua vivissima,
al contrario di molti paesi sardi, tanto che più
che di bilinguismo, per Alà si dovrebbe parlare di
monolinguismo sardo: qualsiasi attività oratoria,
dalla semplice chiacchierata al bar, alle prediche ecclesiastiche
fino ad arrivare alle discussioni in consiglio comunale,
sono caratterizzate dall'impiego costante e quasi esclusivo
della lingua sarda, sia da parte degli adulti, che dei giovani.
ETIMOLOGIA
Il significato del nome è oscuro, ma si pensa possa
derivare dal nome Balare con perdita della B iniziale (ancor
oggi caratteristica tipica del dialetto alaese è
appunto la caduta iniziale della B rispetto più generale
modo di parlare logudorese) come dunque città dei
Balari. Oppure si ipotizza derivi dal popolo degli Ilienses,
da cui Alaenses, Alà, ma questa ipotesi è
meno credibile poiché si suppone che gli Ilienses
stessero in prossimità dell'odierna Oliena. In ogni
caso sia i Balares che gli Ilienses erano gli antichi abitatori
del territorio circostante, e avevano in comune tra di loro
il fatto di non essere mai stati assoggettati dai dominatori
Romani, tanto da meritare l'appellativo di Barbarici. Testimonia
ciò il gran numero di toponimi prelatini che si trova
nel territorio di Alà (Boddò, Seultà,
Cheltosumele, Burachele, Alzarò, Serì, Laccaralò,
Senè, Istenolì...), come forse da nessun'altra
parte in Sardegna.
ECONOMIA
Verso la fine dell'Ottocento si sviluppò la produzione
di carbone, grazie all'opera di carbonai di origine toscana,
molti dei quali si stabilirono definitivamente ad Alà
(ancor oggi sono riconoscibili i cognomi, e anche i nomi
tipici come Dante, Cesare e Cesarina, Giulio, Giusuè,
che fino ad allora erano sconosciuti tra gli alaesi). Caratteristica
negativa fu il completo disboscamento di buona parte del
territorio di Alà, e le conseguenze sono ancora visibili
oggigiorno nel monte che sovrasta il paese, a nord, e nella
zona sud-orientale verso Torpè. Dopo un breve periodo
di emigrazione di massa culminato negli anni ottanta nel
minimo storico di abitanti (nel 1991 erano 1830), il paese
è riuscito ha riprendere vigore sulla spinta del
boom turistico della vicina Gallura.
I
MAESTRI DI MURO
I maestri di muro in pietra da campo di Alà sono
i più ricercati per rivestimenti e basolati, tanto
che si ipotizza la nascita di un consorzio di tutela. Anche
il settore della forestazione è molto importante
per Alà: il 50% del territorio comunale è
adibito a Demanio Forestale.
LA FESTA DI SAN FRANCESCO
Fra le grandi sagre religiose della Sardegna un posto di
grande rilievo è occupato dalla festa di San Francesco
che si celebra nell?omonimo santuario. La festa è
molto sentita dalla popolazione alaese e dai fedeli che
vi accorrono numerosissimi da tutta la Sardegna. Il calendario
delle celebrazioni religiose è coordinato dalle autorità
ecclesiastiche mentre quello delle manifestazioni ludiche
collaterali, come anche l'accoglienza dei visitatori, è
curato da un comitato che si occupa anche di raccogliere
le offerte della popolazione. Molti contributi sono rappresentati
da capi di bestiame ovino e bovino che vengono macellati
in appositi locali attrezzati nelle immediate adiacenze
del santuario e le cui carni vengono cucinate in vari modi
per essere offerte come pasto ai fedeli.