Trani
Puglia

Trani è un comune conosciuto per le bellezze artistiche ed architettoniche che richiamano ad un glorioso passato. È importante polo giudiziario con giurisdizione su 11 comuni. Dal 2009 è co-capoluogo della provincia di Barletta-Andria-Trani. La città è situata a 43 km a nord dal capoluogo Bari, sulla costa adriatica, ad un'altitudine di 7 metri sul livello del mare su un territorio pianeggiante in corrispondenza di una piccola insenatura che costituisce il porto. La presenza della roccia ha permesso l’attività estrattiva di pietra della quale è il più vasto giacimento della regione e lo sviluppo di colture tradizionali: vigneti e oliveti. Situata al centro della costa pugliese è in un punto ideale per gli spostamenti in tutta la regione. Il clima è quello tipico mediterraneo.

ORIGINI E CENNI STORICI
Le origini della città si perdono nella notte dei tempi. Sulla base di ritrovamenti archeologici possibile che la città abbia origini preistoriche, anche se tracce più concrete risalgono solo ad epoche successive, come quella antica dei Romani. Trani viene infatti indicata sotto il nome di Turenum nella Tavola Peutingeriana, la copia medievale di un vecchio stradario dell’antica Roma. Per quanto riguarda l’etimo, questo nome potrebbe essere legato all’eroe della mitologia greca Diomede, il cui figlio Tirreno, secondo la leggenda, avrebbe fondato la città. L’etimo è tuttavia contestato. Le tracce della presenza di questa città si fanno ancor più concrete a partire dal IX secolo d. C.
Dopo la caduta dell’Impero Romano iniziò in Puglia il periodo bizantino, caratterizzato da una pausa di dominazione longobarda e dalle minacce continue provenienti dal mare ad opera dei Saraceni. Fu comunque il Medioevo il periodo d’oro della città. Per cominciare, qui fu trasferita la sede vescovile, fino ad allora situata a Canosa, la quale era stata appena distrutta dai Saraceni nell'813. Già durante il periodo di appartenenza all’Impero Bizantino la città godeva di un certo grado di prestigio ed autonomia come punto di incontro tra Oriente ed Occidente. Di grande importanza era ad esempio il suo porto, punto di partenza e di ritorno di diverse crociate. Fu in questo periodo corrispondente alla prima crociata, precisamente nel 1099 che nella città si iniziarono i lavori per la costruzione della cattedrale in onore del santo patrono San Nicola pellegrino, un giovane greco in viaggio verso Roma che morì a Trani dopo diversi giorni di malattia e canonizzato subito dopo a furor di popolo. Nel 1063 furono stilati gli Ordinamenta Maris, che sono tuttora considerati tra i più antichi codici marini. Sono racchiuse in questo codice tutte le norme che regolavano la navigazione, dal trattamento economico dei marinai, ai ritrovamenti in mare, una sorta di contratto sindacale, esso è alla base del diritto marittimo italiano e denota il grande sviluppo e la maturità economica raggiunta dalla città in quel periodo. Alcune famiglie originarie delle Repubbliche Marinare arrivarono a stabilirsi in città, che diventava centro noto a livello internazionale, D’altro canto l’importanza di Trani è riscontrabile dalla presenza di un console veneziano sin dal XII sec. e da quelli di altri consolati come Inghilterra, Olanda, ecc., le cui sedi erano situate (come ancor oggi si può notare), nei caseggiati di fronte alla Cattedrale, e in diversi paesi al nord delle Alpi. Trani appartenne all’impero bizantino fino al XII secolo quando cadde sotto la dominazione normanna e successivamente al regno di Federico II di Svevia. In questo periodo storico l’imperatore Federico II fortificò la città con la costruzione del castello nell’anno 1233. Fu senz’altro questa la fase di massimo splendore. In virtù della sua importanza strategica, la città godeva di privilegi amministrativi concessigli da Federico II. Il castello e la città divennero dimore preferite da Manfredi figlio prediletto dell’imperatore, in questo castello infatti il 2 giugno 1259 prese in sposa Elena Ducas (1242 - Lucera, 1271) figlia del despota d'Epiro Michele II. La città era oramai diventata uno dei maggiori porti dell’Adriatico. Contribuiva alla prosperità tranese l’insediamento ebreo, che animava i commerci e gli studi, e che in questo periodo era il maggiore dell’italia meridionale; testimonianza di quel periodo sono le quattro sinagoghe. L'unica sopravvissuta è la sinagoga Scolanova (nella foto). Oltre alla ricca e fiorente colonia ebraica,vi si stanziarono anche i mercanti fiorentini, che affermarono che, Trani era il più prosperoso porto dell’Adriatico dopo Venezia. La città attraversò un periodo di crisi (XV secolo-XVI secolo) sotto la dominazione degli Angioini e poi degli Aragonesi, aggravato dalla conseguente cacciata degli Ebrei, che da sempre avevano costituito un potente fulcro economico nella sua società, tanto è vero che ci è stato tramandato dal Medioevo un detto significativo attribuito a Federico II, che dice Fugite Tranenses, ex sangune Judae discendentes che tradotto significa “fuggite tranesi il vostro sangue discende dagli ebrei”. Tuttavia la città quasi contemporaneamente, iniziò ad investire un ruolo prestigioso nel campo giuridico. A tal proposito sottolineamo l'importanza della Sacra Regia Udienza, evento che diede vita a nuove prospettive di sviluppo economico e sociale della città, la quale da centro marinaro e commerciale diventa centro principale, amministrativo e culturale della terra di Bari. Fu nel 1586, che la Sacra Regia Udienza fu ufficialmente insediata nel Castello Svevo. Da allora Trani divenne la residenza di molti nomi illustri, avvocati, funzionari e magistrati, i quali vi si stabilirono portando con sè anche le loro famiglie dalle quali conosceremo i Festa, i Manfredi, i Beltrani. Tali famiglie arricchirono la città di tesori d'arte, preziose biblioteche e sontuosi palazzi. La città visse un periodo di grande fioritura culturale grazie alla sua funzione politica. Ritrovò parte del suo splendore durante la dominazione dei Borbone. Trani ebbe lo stato di capoluogo fino all'era napoleonica, questo le venne tolto da Gioacchino Murat in favore di Bari (1908). Era infatti stata capoluogo della terra di Bari fin dal 1586. Nel 1799 alcune famiglie fedeli alla famiglia borbonica e legati soprattutto alla marineria tranese, furnono trucidate in massa dalle truppe francesi della rivoluzione, venute a Trani in nome dei nuovi ideali. Tra queste, si ritrovavano in particolare le famiglie di Lernia, Bianchi, de Feo, Bassi, Palumbo, e Moscatelli (bibliografia di riferimento: il Lambert; G. Amorese, un secolo in veletta e cilindro). Dopo questo massacro della popolazione la cittadina passò alla Repubblica Napoletana (vedi testo introduttivo). Dal 1815 al 1860 la città fu impegnata nella ripresa del suo primato giudiziario. Fino al 1923 Trani mantenne comunque, il suo primato di grande centro culturale e politico. È stata sede di tribunali civili e criminali con giurisdizione su tutta la provincia e, dal 1861 al 1923, della Corte d'Appello dell'intera regione pugliese. Trani è oggi un comune membro dell'organizzazione internazionale Cittàslow, fondata in Italia in favore di un rallentamento delle frenetiche dinamiche moderne e per una migliore qualità della vita.

VILLA COMUNALE E FORTINO
Si estende su un terrazzo delle antiche mura, in riva al mare; è piantata a palme, lecci e pini, ed è abbellita da aiuole, fontanelle e un miniacquario. Nel viale centrale vi è il Monumento ai Caduti, scolpito nel 1923 dal tranese Antonio Bassi; nei viali di destra sono raccolte sei colonne miliari dell'antica via Traiana, provenienti dal tratto Ruvo-Canosa. All'estremità sinistra del giardino si accede all'antico fortilizio destinato alla protezione dell'estrema punta orientale del porto: si tratta del fortino di S. Antonio, che incorpora l'omonima antica chiesa. Da esso si può ammirare tutta l'insenatura su cui si affaccia la città antica, e si distinguono con chiarezza la cattedrale, le tre absidi della chiesa di Ognissanti e la parte retrostante della chiesa di santa Teresa e la torre dell'orologio.

PALAZZO VALENZANO
Fatto costruire da Andrea Valenzano da Rutigliano (BA) nel 1762. Fu sede della Sacra Regia Udienza con annesso carcere detto "il centrale" dal 1790 al 1812. Sede degli archivi: la Sezione dell'Archivio di Stato e l'archivio Notarile Distrettuale. Detti archivi conservano rispettivamente gli atti degli Uffici Giudiziari dal 1809 in poi e gli atti notarili dei Comuni appartenenti alla Circoscrizione del Tribunale di Trani dal 1498 in poi.

PALAZZO QUERCIA
Costruito nel 1755 da Gerolamo Palumbo,sorge tra l'omonima Piazza Quercia e via S.Giorgio, testimonia la prosperità economica di Trani in quel periodo. Bell'esemplare dell'architettura civile el '700, si distingue per la sobrietà dell'ornamentazione, la sapiente utilizzazione degli spazi, che insieme agli arredamenti, stucchi e ritratti nr fà uno dei più insigni palazzi di Trani. Tra gli illustri ospiti che vi soggiornarono, va ricordato il generale francese Broussier (1799), il re Giuseppe Bonaparte (1808), Gioacchino Murat (1813), all'inizio del novecento, vi abitò il Cav. Alberto Rossi dè Baroni di capranica, regio sostituto avvocato erariale.

MANIFESTAZIONI

Il matrimonio di Re Manfredi
Rievocazione storica in costumi medievali del Matrimonio di Re Manfredi. Esibizione che si tiene nel castello e per le vie cittadine intorno alla metà di agosto.

I Dialoghi di Trani
È un festival letterario che si tiene alla fine di settembre, in cui si siedono intorno ad un tavolo, nel castello svevo della città, persone di diverso orientamento e di diversa provenienza. Esse si confrontano intorno al libro, riguardo la società che esso rappresenta in ogni sua problematica, per riflettere proprio sul rapporto tra cultura e società.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

.