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Pietramontecorvino |
Puglia
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Pietramontecorvino
è un comune di circa 2.000 abitanti della provincia
di Foggia. Pietramontecorvino è la pietra (cioè
la roccia, la rupe) di Montecorvino, un borgo risalente
ai Bizantini, sviluppatosi con i Normanni e decaduto
e abbandonato nel XV sec. Nelle grotte scavate nella
roccia, chiamata Preta in dialetto, secondo
la tradizione avrebbero trovato riparo i profughi di
Montecorvino, soprattutto pastori con i loro greggi.
ETIMOLOGIA
E' formato da pietra (roccia) e montecorvino che la
tradizione identifica con una torre su cui i corvi
crearono un nido.
MANIFESTAZIONI
Festa di Sant'Alberto - Processione dei Palij (16
maggio).
IL CENTRO STORICO - LA TERRAVECCHIA
Edificata intorno allanno Mille su uno sperone
di roccia tufacea, nel Sub Appennino Dauno settentrionale,
la Terravecchia così si chiama il centro
storico di Pietramontecorvino è caratterizzata
da un impianto urbanistico ad anello, su cui si innesta
una rete di vicoli stretti che offre vedute deffetto
sulle colline circostanti. Labitato e il paesaggio
sembrano uniti in un unico disegno.
Il complesso monumentale, costituito dalla torre normanna,
dalla chiesa Matrice e dal palazzo ducale, posto al
culmine dello sperone, è un incredibile "fuori
scala" rispetto al tessuto delle abitazioni:
svolgeva, infatti, una doppia funzione di protezione
del borgo e di prestigio. Le abitazioni poste in basso
sembrano arrampicarsi sino ad esso. Una volta penetrati
nella Terravecchia, si coglie il sapiente adattamento
delle costruzioni allandamento del terreno.
Le case sono inerpicate sulla roccia, in parte scavate
nel tufo e in parte fondate su di esso, e serrate
tra loro. Per tutto il Medioevo il paese era racchiuso
in una cinta muraria con case-torri, oggi distrutta.
In via Tappeto troviamo l'unica casa-torre superstite.
Al borgo si poteva accedere mediante tre porte: a
sud-ovest Porta Santa Caterina, a est la Portella,
a ovest Port'Alta che, con il suo arco gotico a sesto
acuto, è l'unica esistente. Accanto alla porta
si inerpica su per la roccia una monumentale scalinata
che conduce al loggiato dell'ingresso settecentesco
della chiesa Madre. Ai piedi della scalinata, sulla
destra, si trovava la chiesa di S. Biagio con il suo
arco gotico. La porta della sagrestia è sormontata
da una lapide a caratteri gotici, il testo più
antico di Pietramontecorvino (1375). Superata Port'Alta
ci si incammina per la strada che attraversa in senso
longitudinale l'intero borgo e ne costituisce la spina
dorsale, da cui si diramano le altre stradine che
permettono di raggiungere tutto il quartiere e di
coglierne gli aspetti più suggestivi: le case
che emergono dalla roccia con le grotte oggi adibite
a cantine e depositi, le strade tortuose e le scalinate
scoscese, i piccoli archi di comunicazione tra le
case, i muri di sostegno degli orti e delle piccole
piazzette, i passaggi e i vicoli in declivio che inquadrano
scorci del paesaggio collinare. Del Palazzo Ducale
non si conosce la data esatta di costruzione. E
in ogni caso di epoca angioina per la presenza, sul
soffitto dell'Arco Ducale, di uno stemma angioino.
Duecentesche sono le belle bifore riccamente ornate.
Il palazzo, da cui si erge la Torre normanno-angioina
alta 30 m, occupa una superficie di circa 2.500 mq
e su via Port'Alta raggiunge i 15 m di altezza. L'ala
più importante è quella esposta a sud
che si sviluppa su tre piani. L'ingresso principale,
sormontato da un mascherone, immette nel salone di
rappresentanza. Sulla volta della sala è affrescato
lo stemma degli ultimi feudatari di Pietra, i Montalto
di Tocco. Il palazzo è collegato alla chiesa
mediante un corridoio che sovrasta l'ingresso del
cortile. Dal cortile principale si entra in un vasto
salone coperto da una volte a botte, oggi usato per
manifestazioni culturali. Adiacente al salone e alla
chiesa Madre cè un bellissimo giardino
pensile che si affaccia sulla sottostante piazza del
Rosario e rappresenta un raccordo naturale tra le
costruzioni. La Chiesa Madre dedicata a Santa Maria
Assunta è la più antica di Pietramontecorvino.
Documentata dal 1328, fu probabilmente costruita alla
fine del XII secolo come testimoniò il portale
laterale con triplice arco ogivale, contenente l'Agnus
Dei. Questo portale costituiva, fino al Settecento,
l'unico ingresso della chiesa che nel corso di quel
secolo subì il capovolgimento del presbiterio.
Settecenteschi, infatti, sono la scalinata, il loggiato
e la porta che si apre sulla facciata est. Testimonianza
del primo nucleo costruttivo è l'antico presbiterio,
dimpianto gotico, che ora corrisponde alla zona
dell'ingresso principale. Lo stile architettonico
della chiesa può definirsi romanico nel suo
complesso. Rinascimentali sono la cappella, gli archi
in pietra scura delle nicchie laterali e i monumenti
funebri della famiglia Tinto (1567). Chiaramente barocco
è laltare maggiore. Di fronte alla cappella
del battistero si accede alla torre campanaria, costruzione
quadrangolare, di tipico assetto medievale. Il campanile
è coperto da una bellissima cupola rivestita
di mattonelle gialle e verdi.
GASTRONOMIA
I salumi, con il capecolle al primo posto, sono ottimi
grazie alla lavorazione della carne secondo i metodi
tradizionali. Da non dimenticare lolio extravergine
doliva e il vino, che qui è il celebre
Caccè mitte della zona di Lucera.
Il piatto del borgo
Rechetèlle o cecatille (paste fresche fatte
in casa) con sugo di carne. Da assaggiare anche le
scartellate ricoperte con miele o mosto cotto, e i
cauzune ripieni di pasta di ceci e cioccolata (o castagne).
CENNI STORICI
1018, è attestato come sede vescovile
il piccolo centro di Montecorvino, nel territorio
a lungo conteso tra Bizantini e Longobardi
- chiamato Capitanata e corrispondente allattuale
provincia di Foggia.
1137, Montecorvino, dopo aver conosciuto un
periodo florido sotto i Normanni, incorre nelle ire
di Ruggero II che la distrugge. Secondo la tradizione,
alcuni profughi si sarebbero rifugiati in grotte scavate
nella roccia, nel luogo poco distante chiamato Pietra,
dando così origine a un primo insediamento,
mentre altri fuggitivi sarebbero tornati a Montecorvino
per ricostruirla.
1218, in una pergamena si trova la prima citazione
del castello di Pietra, che diventa feudo autonomo.
1433, è soppressa la sede vescovile
di Montecorvino a causa della povertà della
diocesi.
1441, infuria la guerra tra Angioini e Aragonesi
per la successione al trono del regno di Napoli; teatro
degli scontri finali è proprio la Capitanata;
Montecorvino è presa, saccheggiata e bruciata
dagli Aragonesi.
1456, il terremoto del 5 dicembre completa
lopera di distruzione di Montecorvino, che nel
1482 risulta essere già disabitata.
XVI sec., Pietra, che nei registri angioini
era citata come Castel di Pietra o Pietra di Monte
Corvino, comincia ad essere chiamata semplicemente
Pietra, o la Preta. Nel 1541 il feudo
passa ai duchi di Montalto di Tocco, che lo tengono
sino al tramonto del feudalesimo. Nel 1593, il paese
conta 172 fuochi (nuclei familiari).
1806, con labolizione della feudalità,
gli abitanti di Pietra si costituiscono in Comune
autonomo.
1862, il paese assume lattuale denominazione
di Pietramontecorvino.
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Popolazione
Residente 2.972 (M 1.441, F 1.531)
Densità per Kmq: 41,8
CAP
71038
Prefisso Telefonico 0881
Codice Istat 071039
Codice Catastale G604
Denominazione
Abitanti petraioli
Santo Patrono Sant'Alberto
Festa Patronale 16 maggio
Numero
Famiglie 1.131
Numero Abitazioni 1.454
Il
Comune di Pietramontecorvino fa parte di:
Comunità Montana Monti Dauni Settentrionali
Club I Borghi più Belli d'Italia
Comuni Confinanti
Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia,
Castelnuovo della Daunia, Celenza Valfortore,
Lucera, Motta Montecorvino, Volturino.
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