Carovigno
è una città del Salento in provincia di Brindisi che conta
circa 16.000 abitanti. Il paese è molto rinomato per la produzione
di olio extra vergine di qualità. Il territorio di Carovigno
, molto esteso , comprende all'incirca 22 Km di costa e si inoltra in
terra per circa 15 Km. Santi protettori del paese sono S.Giacomo e S.Filippo
inoltre gli abitanti venerano da Maria S.S. di Belvedere a cui è
dedicata oramai da secoli la battitura della Nzegna da parte della famiglia
Carlucci in Carovigno. La Nzegna è una preghiera rivolta alla
Madonna da due sbandieratori ,si svolge il Lunedì e Martedì
di Pasqua nel paese , e il sabato dopo invece al santuario di Belvedere
meta di culto a 3 Km dal centro abitato. La Nzegna consiste nel lanciare
in aria un bastone con un drappo multicolore (poi divenuto bandiera)
appesantito.
FRAZIONE
DI SERRANOVA
Serranova è una frazione a circa 9 km dal comune di Carovigno,
a 6 km da San Vito dei Normanni e a circa 15 km dal Capoluogo di Provincia.
Serranova è un piccolo borgo agricolo vicino al mare composto
da poche case, abitate sia d'estate che d'inverno. Nel borgo vi è
una piccola scuola elementare e pochi altri servizi, una bella chiesa
e un castello che una volta era adibito a residenza estiva dei principi
Dentice di Frasso di San Vito dei Normanni. Il castello, a una torre
quadrata, fu costruito su un altro edificio più antico, probabilmente
del XIV secolo. Oggi Serranova ospita il centro visite della riserva
WWF di Torre Guaceto.
ALTRE FRAZIONI
Pantanagianni: frazione di località marittima, tra Torre Santa
Sabina e Specchiolla.
Specchiolla: frazione di località marittima in direzione Brindisi.
Torre Santa Sabina: frazione situata sul mare in direzione di Bari;
il nome deriva dalla torre omonima che si erge sulla costa della località
marina stessa.
ETIMOLOGIA
Deriva dal latino Carbinium o dal greco karbina che in dialetto pugliese
è diventato Carvigne con il significato di fruttifera.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La città ha origini antichissime e Della città messapica
restano tracce delle mura, visibili alle spalle della chiesa nuova,
e della necropoli. Nel
473 a. C. fu espugnata dai Tarantini. I Romani la chiamavano "Corvineum";
e i Carovignesi furono fedeli a Roma anche quando altre città
si arresero ad Annibale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente,
fu dominata dai Visigoti, Bizantini, Longobardi, Normanni, Angioini,
Aragonesi, Veneziani. Divenne feudo dei principi di Taranto e di varie
famiglie nobili (De Loffreda, Caputo, Serra, Costaguto, Castaldi, Granafei,
Imperiali, Dentice di Frasso). Il castello sarebbe stato costruito dopo
la conquista di Carovigno da parte dei Veneziani (1483), da Raimondo
del Balzo Orsini, intorno a una preesistente torre di avvistamento:
è un tipo di fortificazione tardo medioevale ad impianto triangolare
con torri ai vertici. I locali a piano terra e quelli corrispondenti
sotterranei hanno conservato inalterata la struttura originaria. Durante
il Risorgimento si costituirono a Carovigno una "vendita"
di Carbonari e una sezione della Giovine Italia. Di notevole interesse
anche la storia del borgo di Serranova, che si trova a sei chilometri
da Carovigno, verso il mare. Il nobile Ottavio Serra fece costruire
nel 1629 un castello incorporando un torrione quadrangolare del XIV
secolo. Le abitazioni sorte intorno costituirono il casale di Serranova.
Addossata al castello è la chiesetta del Crocefisso, in cui è
conservato un crocefisso in legno del 1700, cui i Carovignesi sono sempre
stati molto devoti perché lo ritenevano giunto dal mare, a seguito
di un naufragio. A quattro chilometri dall'abitato è il Santuario
di S. Maria di Belvedere: dalla chiesa si scende in due ampie grotte
comunicanti, e in una è l'edicola con l'affresco della Madonna
col Bambino del sec. XIV. A sette chilometri da Carovigno, sulla costa,
è Santa Sabina, con una torre di forma stellare, che fu approdo
della Carbina messapica sin dal VII sec. a. C., come testimoniano i
frammenti ceramici rinvenuti sui suoi fondali; oggi è rinomato
villaggio turistico. Il nome deriva molto probabilmente dalla santa
venerata in una delle cripte rupestri del territorio, nei cui pressi
era un villaggio preistorico, e dal rinvenimento in mare di una statuetta
che la raffigura.
LA
CHIESA MATRICE
La chiesa matrice, che è dedicata all'Assunta, fu ricostruita
nei primi dell'800 sulla struttura di un'antica chiesa edificata tra
la fine del 1400 e l'inizio del 1500. Della vecchia fabbrica conserva,
sulla facciata, un pregevole rosone e un frammento del portale con angelo
in rilievo.
OASI
ECOLOGICA DI GUACETO
Sulla costa è anche la meravigliosa oasi ecologica di Guaceto,
dichiarata "zona umida di rilevanza internazionale", in cui
convivono, fianco a fianco, bosco di latifoglie e macchia mediterranea.
E' il regno di tartarughe, ramarri, beccaccini, anatre, gabbiani, uccelli
migratori. Vi è l'odore di rosmarino, alloro, mirto e lentisco.
Guaceto fu abitato fin dalla preistoria: gli scavi hanno documentato
la presenza di un esteso villaggio databile tra la tarda età
del bronzo e la prima età del ferro. Il suo nome deriverebbe
dall'arabo Gawsit, che vuol dire "acqua" o "fiume",
per la presenza nell'oasi di acqua dolce; ha una torre di avvistamento
costruita nel XV secolo per contrastare gli sbarchi dei Saraceni, che
devono aver comunque utilizzato notevolmente quell'approdo (molto probabilmente
usato - con quello di Santa Sabina - già in epoca messapica),
visto che l'arcivescovo di Brindisi Giovan Carlo Bovio, in un documento
del 1565, chiamò Guaceto Saracinopoli.
IL
CASTELLO
Si erge su una collina a 25Km a nord di Brindisi, caratteristica principale
è il Castello. E' un monumento di interesse sovraregionale ed
è, senza dubbio, una emergenza di primaria importanza storico-artistica.
Costruito nel XV secolo dai Del Balzo-Orsini, presenta antichi resti
di murature messapiche. La proprietà è provinciale, in
enfiteusi al Comune. Data la dimensione e l'importanza del Castello,
si ipotizza una gestione complessa che individui una pluralità
di offerta culturale che parta dalla musealizzazione del monumento.
L'ala più antica della torre si potrà destinare ad area
espositiva per mostre temporanee. Un servizio di ristoro potrà
trovare posto nei locali, probabile sede del corpo di guardia. In due
sale del piano terra si potrà organizzare un'area convegni, seminari
e piccoli concerti. Infine un ristorante tipico si potrà collocare
nei locali al piano terreno .
MANIFESTAZIONI
Festa della Madonna del Belvedere (martedì dopo Pasqua).
ECONOMIA
Una peculiarità importante dell'economia di Carovigno è
stata l'artigianato tessile, anche in tempi recenti, ad opera di donne
che lavoravano al telaio (la "tessitrice" è uno dei
personaggi che simboleggiano le attività della terra di Brindisi,
nella grande tela del salone di rappresentanza della Provincia, dipinta
nel 1949 da Mario Prayer); ma vi sono ancora donne che lavorano completamente
a mano tappeti, arazzi, coperte, tovaglie, impreziosite con decorazioni
secondo tecniche tramandate da secoli
EVENTI
PASSATI
Il 17 maggio 2004 la 9^ tappa del Giro d'Italia 2004 si è conclusa
a Carovigno con la vittoria dello statunitense Fred Rodriguez.
DATI RIEPILOGATIVI
Popolazione
Residente 14.960 (M 7.264, F 7.696)
Densità per Kmq: 141,8
CAP
72012
Prefisso Telefonico 0831
Codice Istat 074002
Codice Catastale B809
Numero
Famiglie 5.194
Numero Abitazioni 11.742
Denominazione Abitanti carovignesi
Santo Patrono SS. Giacomo e Filippo
Festa Patronale 3 maggio
Il
Comune di Carovigno è:
Località balneare segnalata con tre vele nella Guida Blu di Legambiente
Bandiera Blu delle Spiagge 2007
Comuni Confinanti
A ovest: Ostuni; a sud: San Vito dei Normanni; a sud-est: Brindisi.