Barletta
è un comune situato al 53° posto tra i
comuni italiani per numero di abitanti. La città
è co-capoluogo della provincia di Barletta-Andria-Trani.
Il dialetto locale, il barlettano, è una variante
del vernacolo nord-barese. Il comune comprende tre
frazioni: Montaltino, Canne della Battaglia e Fiumara.
Barletta è bagnata dal Mar Adriatico, dove
il litorale roccioso si addolcisce nelle sabbie dell'Ofanto.
ETIMOLOGIA
Deriva da bard, ossia fango, riferendosi alla qualità
del terreno. Secondo la tradizione il nome si accosta
a Bari, come se la città fosse la "sorella
minore" o a Molfetta, paese limitrofo.
Il
fiume segna il confine fra la provincia di Bari e quella
di Foggia ed ha sempre avuto un'influenza determinante
sull'attività agricola della
zona. Barletta appartiene infatti alla Valle dell'Ofanto
della quale è il centro rappresentativo. Il corso
del fiume segna anche il passaggio dalla Murgia carsica
alla vasta e fertile piana del Tavoliere delle Puglie.
La città diBarletta è locata in riva al
mare Adriatico, all'imboccatura sud-ovest del Golfo
di Manfredonia, di fronte al promontorio del Gargano.
È ubicata su di un bassopiano che varia dai 10
ai 30 metri sul livello del mare alle seguenti coordinate:
Latitudine Nord 41°19', Longitudine Est Greenwich
16°17'17". Barletta confina da nord ad est
con il mare Adriatico, a sud-est con Trani (12 km),
a sud con Andria (11 km), a sud-ovest con Canosa (22
km), a nord-ovest con la foce del fiume Ofanto (5 km)
e con Margherita di Savoia (13 km). La città
si estende su di una superficie di 14.471 ettari; il
suo abitato ha una lunghezza (est-ovest) di circa 7
km, una larghezza (nord-sud) di circa 3 km ed un perimetro
di circa 13 km.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le prime testimonianze su Bardulos risagono al IV
secolo a.C.. "Bardulos" è citata
nella Tavola peutingeriana. In età romana essa
fu porto di Canosa, i cui abitanti vi si rifugiarono
dopo la distruzione della loro città. Fiorì
nel Medioevo come fortezza dei Normanni. Diventò
una tappa importante dei Crociati e di tutto il traffico
verso la Terra Santa. Nel 1291, in seguito alla caduta
in mano musulmana di San Giovanni d'Acri di Palestina,
ospitò il Patriarca di Gerusalemme Randolfo.
Nel 1228 Federico II di Svevia, adunato il parlamento
dei baroni nel castello di Barletta, annunciò
la partenza per la sesta crociata. Lo stesso imperatore,
nel 1234, concesse alla chiesa barlettana di santa
Maria Maggiore la Fiera dell'Assunta, una delle otto
più importanti fiere del Regno, che arricchì
notevolmente l'economia della città. Dal 1327,
in seguito alla distruzione della cittadina palestinese
di Nazaret, gli Arcivescovi Nazareni si trasferirono
a Barletta, che ne divenne sede defintiva fino alla
soppressione del titolo episcopale, attuata da papa
Pio VII nel 1818. Nel XIV secolo Barletta s'ingrandì
ulteriormente con l'arrivo degli abitanti della vicina
Canne, in fuga dal loro centro ormai decadente. Raggiunse
il suo maggior splendore sotto gli Angioini. All'inizio
del XVI secolo, durante la guerra tra francesi e spagnoli,
la città fu teatro di storiche vicende, di
cui è rimasta memorabile la nota Disfida di
Barletta del 13 febbraio 1503. Divenne così
roccaforte degli spagnoli, che ne potenziarono le
mura e il castello. Se il controllo spagnolo rappresentava
una speranza di potere, attirava tuttavia l'interesse
conquistarore dei nemici francesi. Nel 1528, infatti,
la città - anche a causa di fazioni interne
- subì il saccheggio delle truppe francesi
del Lautrec. Da quel momento cominciò il declino
di Barletta, favorito dal malgoverno spagnolo, dai
saccheggi e dalle calamità naturali (peste
e terremoti). Elementi di rinascita si verificarono
solo alla fine del XVIII secolo. Attivo centro culturale
e religioso, fu elevata a diocesi da papa Pio IX nel
1860, col nome di Barletta-Nazareth. Durante la seconda
guerra mondiale la città fu teatro del primo
episodio della Resistenza italiana contro le truppe
naziste, meritando così - unica in Italia -
la Medaglia d'Oro al Valor Militare ed al Merito Civile.
Inoltre, con 11 medaglie d'oro e 215 medaglie d'argento
Barletta è la città più decorata
d'Italia.
DA
VEDERE
La città gode di un lunghissimo litorale, suddiviso
tra ponente e levante dal porto commerciale. Lungo
i litorali si trovano vari lidi attrezzati (sia a
ponente che a levante) ed alberghi (a levante) che
offrono una mediocre ricettività turistica.
I principali monumenti della città sono l'imponente
Castello normanno-svevo-angioino (sede del Museo civico,
del Museo della Memoria e della biblioteca comunale),
il Colosso Eraclio (enorme statua in bronzo risalente
al V secolo), posto vicino alla Basilica del Santo
Sepolcro (chiesa romanica costruita dai crociati),
la Cattedrale, magnifico esempio di fusione tra stile
romanico e gotico, la Cantina della sfida, il Palazzo
della Marra (unico esempio di barocco leccese al di
fuori del Salento e sede della pinacoteca "De
Nittis"), il Teatro Curci e il sito archeologico
di Canne della Battaglia, famoso luogo di scontro,
nel 216 a.C., tra le truppe romane e Annibale, capo
cartaginese. Caratteristico è il centro storico,
costellato da numerose chiese e palazzi di notevole
interesse storico e artistico (quali Palazzo Bonellio
Palazzo Gentile), con il borgo medievale nei pressi
della Cattedrale e delimitato perimetralmente dai
Giardini del Castello svevo-normanno e dai tre corsi
principali della città: Corso Vittorio Emanuele
II (anticamente "via Cordoneria"), Corso
Garibaldi e Corso Cavour (anticamente "via del
Cambio").
CATTEDRALE
SANTA MARIA MAGGIORE
La cattedrale di Santa Maria Maggiore è oggi,
come nell'antichità, il fulcro principale della
vita religiosa della città, nonché il
suo cardine urbanistico: lo stesso primitivo disegno
del tessuto urbano di Barletta dimostra la forza centripeta
della sua chiesa madre. L'edificio attuale si presenta
come un organismo complesso e non unitario, composto
di due parti nettamente distinte, quella anteriore
tipicamente romanica, e quella posteriore realizzata
in forme gotiche. La costruzione dell'edificio attuale,
infatti, iniziata nel 1126, si è poi protratta
per secoli. Questa chiesa è perciò ritenuta
uno dei pochi esempi di armoniosa commistione tra
romanico e gotico. La chiesa, in realtà, è
una sovrapposizione di diversi luoghi di culto, via
via stratificatisi:
* Tombe a grotticella, III secolo a.C.
* Basilica paleocristiana, VI secolo.
La prima chiesa di Barletta, Sancta Maria de Auxilio,
è la più grande basilica paleocristiana
del nord-pugliese. Di essa rimangono considerevoli
tracce del pavimento mosaicale a motivi floreali.
Sono presenti mattoni in cotto che riportano il sigillo
di san Sabino, vescovo di Canosa ed evangelizzatore
della Puglia. Da questi reperti archeologici possiamo
datare la basilica.
* Basilica altomedievale, IX secolo
Sancta Maria de Episcopio, più stretta della
precedente chiesa, a motivo della crisi economica
del periodo in cui fu eretta.
* Basilica romanica, XII secolo.
Sulle due precedenti basiliche venne costruita una
chiesa di maggiori dimensioni, Sancta Maria Mojoris,
ad opera del protomagister Simiacca e di suo figlio
Luca. Numerosi privati intervennero a finanziare la
nuova fabbrica, come testimonia l'iscrizione del 1150
sul portale laterale sinistro del prospetto: «A
spese tue, o Riccardo, questa porta risplenderà
e per te si apriranno liete le porte del cielo».
Il committente Riccardo sarebbe, secondo l'improbabile
tradizione locale, Riccardo Cuor di Leone di ritorno
dalle crociate; dovrebbe trattarsi, invece, del coevo
omonimo conte di Andria. Alla fine del XII secolo
fu eretto il campanile. Negli stessi anni si provvide
anche all'arredo interno della chiesa: artisti di
provenienza orientale scolpirono i raffinati capitelli
del ciborio, a testimonianza degli stretti legami
intercorsi tra Barletta e le terre d'Oltremare all'epoca
delle Crociate. Furono poi aggiunti i falsi matronei
e, sul prospetto, venne aperta una finestra bifora
e il rosone. La cattedrale fu consacrata nel 1267.
* Ampliamento gotico, XIV secolo
La basilica romanica a tre navate e tre absidi, fu
poi ampliata (dopo il 1307) all'altezza del presbiterio,
cui venne aggiunto un'ulteriore campata a crociera
terminante in un grandioso coro gotico, con abside
poligonale, deambulatorio e cappelle radiali. La decorazione
scultorea presente a Santa Maria, eseguita in tempi
differenti, è molto variegata: capitelli popolati
da figure di animali, mostri e figure indistinte aggettanti
all'interno e all'esterno dell'edificio. Il prospetto
aveva tre portali, di cui sopravvivono oggi i due
laterali; quello centrale andò forse distrutto
in qualche terremoto e sostituito con uno rinascimentale;
di esso rimangono alcuni bassorilievi, inglobati all'interno
dell'edificio, con scene dell'ultima cena e dell'ingresso
di Cristo a Gerusalemme. Fu elevata cattedrale dal
beato Pio IX con bolla del 21 aprile 1860. È
basilica minore dal 1961.
CASTELLO
La costruzione (che versa in ottime condizioni dopo
i felici restauri degli anni ottanta) si presenta
in forma quadrangolare con, agli spigoli, le caratteristiche
torri-bastioni o puntoni dalla struttura a punta di
lancia. L'edificio è una sovrapposizione di
strutture erette nei secoli dalle varie dominazioni
susseguitesi. L'origine è normanna, come testimonia
la torre centrale (completamente inglobata) del X
secolo. Il castello è menzionato per la prima
volta in un documento del 1202. Durante le Crociate
fu l'abituale ricovero per i cavalieri in partenza
e in arrivo dalla Terra Santa. Ingenti furono gli
interventi di Federico II di Svevia, attuati tra il
1225 e il 1228; nel lato sud, infatti, è possibile
notare finestre ogivali che recano scolpite nelle
lunette l'aquila imperiale, motivo ricorrente nell'iconografia
sveva. Nel 1228 l'imperatore Federico II vi tenne
la famosa Dieta in vista della partenza per la sesta
crociata. Il castello subì profonde modifiche
in età angioina, grazie all'architetto francese
dell'età di Carlo I, Pierre d'Angicourt. Nel
XVI secolo, in epoca aragonese, Barletta divenne uno
dei più importanti centri di controllo del
potere spagnolo nel Sud Italia, in seguito anche alla
vittoria conseguita sui francesi nella Disfida del
1503. Perciò nel 1527 il re spagnolo Carlo
V, oltre a fortificare e allaragre la cinta muraria
cittadina, fece irrobustire tutto l'edificio, edificando
i quattro possenti bastioni, sotto la maestranza dell'architetto
militare Evangelista Menga. Esso divenne una delle
fortezze più poderose e munite del Mezzogiorno
italiano. Nel 1867 il castello fu acquistato dal comune
di Barletta divenendo in seguito un deposito d'armi
e un carcere senza perdere però la sua funzione
strategico militare. Infatti il 24 maggio 1915 la
struttura fu bersagliata dalla corazzata austriaca
Helgoland a cui si oppose, immolandosi, il cacciatorpediniere
Turbine per evitare al castello ulteriori colpi. Anche
durante la seconda guerra mondiale il castello venne
utilizzato per scopi bellici e al suo interno fu stanziato
un presidio militare che nel settembre del 1943 si
oppose tenacemente all'esercito tedesco che intendeva
occupare la città. Solo nel 1976 si decise
finalmente di sottoporre il castello, dopo secoli
di utilizzo ininterrotto, ad un lungo restauro, restituendolo
così al suo vecchio splendore. Di recente (dal
2001-2003) sono stati effettuati notevoli lavori di
rivalorizzazione e riqualificazione dei Giardini del
Castello, oggi tra i cuori pulsanti della vita cittadina
e vera e propria "cerniera" tra la litoranea
di levante e il centro storico. Attualmente è
sede della Biblioteca comunale, del Museo comunale
(non accessibile) e del lapidario. Tra i pezzi più
importanti qui conservati sono da segnalare:
* Il Sarcofago degli Apostoli, lastra tombale del
IV secolo, prima testimonianza cristiana a Barletta
* Il Busto di Federico II, unico esemplare al mondo,
in pietra, del XIII secolo.
BASILICA
DEL SANTO SEPOLCRO
La Basilica del Santo Sepolcro sorge al centro della
città di Barletta, allo sbocco di Corso Vittorio
Emanuele in Corso Garibaldi, ove si leva il famoso
Colosso di Barletta.
L'edificio fu eretto in forme gotico-borgognone alla
fine del XII secolo e ne sono stati completati i restauri
recentemente. La facciata barocca denota una porta
ogivale, due archi ciechi e resti del pronao. Caratteristica
è la fiancata sinistra caratterizzata da profonde
arcate cieche con un portale gotico a baldacchino.
Altrettanto interessanti le tre absidi cinte da arcature.
All'interno peculiari sono un nartece sormontato da
una tribuna che precede le tre navate su pilastri,
con archi e volte ogivali risalenti alla fine del
XIV secolo, una cupola all'incrocio dei bracci e tre
absidi semicircolari. A sinistra dell'ingresso è
posto un fonte battesimale del XIII secolo. Presso
l'altare dell'abside destro interessante una Madonna
bizantineggiante del XVI secolo. Nella cappella sovrastante
il nartece è sistemato il tesoro tra cui preziose
le icone cinquecentesche e svariati affreschi.
ALTRI
MONUMENTI
* Cantina della Sfida
* Palazzo della Marra
* Palazzo degli Arcivescovi Nazareni
* Collegio dei Gesuiti al Real Monte di Pietà
* Porta Marina
* Teatro Curci
* Villa Bonelli
MUSEI
* La Pinacoteca De Nittis la cui sede è il
Palazzo della Marra che comprende una collezione De
Nittis assieme a mostre temporanee;
* Il Museo e Pinacoteca di Barletta la cui sede è
il Castello svevo-normanno e comprende le collezioni:
Immesi, Gabbiani e Ricci;
* Museo della Cattedrale;
* La Casa-Museo Cafiero;
* L'Antiquarium di Canne;
* Il Tesoro della Basilica del Santo Sepolcro;
* Chiesa Greca di Santa Maria degli Angeli con iconostasi.
MANIFESTAZIONI
* Il 13 febbraio e nella prima settimana di settembre
una rievocazione della "Disfida di Barletta".
* Il Venerdì santo: Processione Eucaristico-penitenziale
dell'Ora nona e Processione del Legno della Croce
* A luglio (seconda domenica del mese) celebrazione
della festa patronale della Madonna dello Sterpeto
e di san Ruggero.
* Il 2 agosto commemorazione presso il sito archeologico
di Canne dell'anniversario della famosa "Battaglia
di Canne".
* Il 30 dicembre la festa liturgica di san Ruggero
vescovo.