Susa
(in francese Suse) è un comune di 6.746 abitanti
della provincia di Torino. Si trova nella omonima
valle e fa parte della Comunità Montana Bassa
Valle di Susa e Val Cenischia.Distante 53 km dal capoluogo
Torino è situato alla confluenza del torrente
Cenischia con la Dora Riparia, dove la val di Susa
si biforca: verso nord la val Cenischia, verso ovest
l'Alta Val di Susa.
DA
VEDERE
- Anfiteatro romano (Arena romana)
- Arco di Augusto
- Castello della marchesa Adelaide
- Cattedrale di San Giusto
- Scavo archeologico di Piazza Savoia
- Chiesa Romanica di San Saturnino.
ECONOMIA
Con l'avvento dell'era post-industriale una dopo l'altra
tutte le attività industriali di Susa morirono,
e la città si trovò di nuovo a dover
cercare una soluzione. Oggi gran parte degli abitanti
di Susa lavorano in valle o a Torino, e tutti i giorni
affollano i treni dei pendolari che li portano dove
c'è lavoro. Con l'apertura dell'autostrada
la città si è liberata del traffico
pesante, ma anche di molti dei turisti occasionali
(prevalentemente francesi) che si incontravano spesso
per la città in tutte le stagioni. Oggi il
turismo esiste ed è importante (complice anche
lo svolgimento di alcune manifestazioni importanti,
tra cui la Castagna d'oro, il Palio Storico dei Borghi
di Susa e la Susa-Moncenisio), anche se si tratta
prevalentemente di turismo "della domenica",
cioè occasionale. La Città di Susa ha
visto negli ultimi 5 anni lo sviluppo di alcuni interessanti
settori nell'ambito turistico con il Museo di Arte
religiosa Alpina che promuove mostre e convegni a
carattere internazionale come Carlo Magno e le Alpi
(15 mila visitatori) e nel 2008 "Alpi da Scoprire".
Inoltre la riqualificazione del centro storico cittadino,
la riscoperta del tempio romano, la ristrutturazione
del castello medioevale, prima residenza sabauda in
Italia porteranno Susa ad una offerta culturale turistica
d'eccellenza.
STORIA
Difficile stabilire l'epoca in cui la città
fu abitata per la prima volta e le popolazioni che
l'abitarono. Certamente tra esse ci furono i Liguri
e in seguito arrivarono i Celti (500 circa a. C.)
che si fusero con le prime popolazioni. Poi giunsero
i Romani guidati da Giulio Cesare che combatterono
con le popolazioni locali e stabilirono con Donno,
il loro re, un patto di alleanza. I buoni rapporti
continuarono per un lungo periodo sanciti dalla costruzione
dell'arco di Augusto. La città allora si chiamava
Segusium e fu la capitale della provincia delle Alpi
Cozie.
Piazza
Savoia, la piazza principale, fu costruita sopra l'antica
città tanto che si ritrovano reperti archeologici
dell'epoca romana. Del Medioevo rimane la casa De
Bartolomei con un campanile di stile medievale. Fu
Napoleone a conferirle il titolo di città.
Nel suo centro storico risiede una comunità
immigrata da Paola (CS), in Calabria, con cui è
gemellata.
L'economia
della città si è sempre retta sulla
presenza delle vie di transito: la via napoleonica
prima, le statali poi, oggi l'autostrada ed in un
ipotetico futuro la linea ad alta velocità
(TAV), . Questa sua posizione di "città
di transito" ne ha condizionato di molto la natura,
specialmente negli ultimi due secoli: da normale paese
ai piedi dei monti, la sua economia si fondava su
attività legate alla terra, come l'allevamento
e l'agricoltura. Grandi cambiamenti avvennero solo
però a partire dai primi dell'ottocento, quando
fu completata la strada Napoleonica. La città
divenne così luogo di transito molto frequentato
e sosta obbligata sulla via della Francia. Si sviluppò
l'attività alberghiera e quella commerciale:
la presenza continua di militari, dovuta alla vicinanza
dei confini, contribuì fino a non molto tempo
fa all'economia della città. Ma con lo sviluppo
dei mezzi di comunicazione, e soprattutto con l'apertura
della linea ferroviaria internazionale,si cercò
di far sopravvivere la città aprendo una serie
di fabbriche, tra cui spiccano il cotonificio Vallesusa
e l'acciaieria ASSA. La produzione industriale resse
la città offrendo diverse centinaia di posti
di lavoro per quasi un secolo. Conclusasi non senza
problemi la prima metà del XX secolo, nel secondo
dopoguerra l'attività industriale imboccò
un lento declino, complici una serie di fattori, comuni
al lento declino dell'industria in Piemonte e in Italia
cominciato all'inizio degli anni settanta e che continua
tuttora.