Pragelato
(che significa prato gelato) è un comune di
452 abitanti della provincia di Torino, a 82 km dal
capoluogo. Si trova in Val Chisone e fa parte della
Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca.
È un comune dell'alta Val Chisone formato dalle
frazioni: Souchères Bassese, La Ruà,
Soucheres Hautes, Granges, Rivets, Traverses, Plan,
Pattemouche, Villardamond, Allevè, Duc, Chezal,
Grand Puy, Faussimagna, Seytes, Troncea, Laval, Jousseaud
dislocate in un tratto pianeggiante della valle. La
maggior parte di essi è situata alla sinistra
del torrente Chisone. Sopra l'abitato di Pragelato
si apre sulla destra orografica della val Chisone
la val Troncea. Tale valle che conserva ancora la
naturalezza di un tempo è preservata e valorizzata
dal Parco naturale della Val Troncea. Le risorse principali
sono la villeggiatura estiva e il turismo sportivo
invernale. I prodotti agricoli sono limitati (rinomata
la produzione del miele), ma sono presenti attività
produttive anche nei settori della distillazione di
liquori (genepy), di profumi ed essenze, e della lavorazione
del legno. Altra attività tradizionale è
l'allevamento del bestiame. Pragelato è stata
sede di gara per il salto con gli sci, lo sci di fondo
e la combinata nordica durante i XX Giochi olimpici
invernali di Torino 2006, e durante l'Universiade
invernale 2007.
DA
VEDERE
Pitture e rilievi riproducenti il giglio e i delfini
ricordano la dominazione francese. La chiesa parrocchiale
alla Ruà, dedicata all'Assunta, venne eretta
nel 1686-88 e conserve un dipinto di Gabriele Dufour
(XVIII secolo). Le borgate Troncea, Laval e Seytes
conservano esempi di architettura tradizionale occitana.
Il comune ospita un centro di documentazione sulle
meridiane e un museo del costume e delle tradizioni
delle genti alpine. Il comprensorio sciistico è
composto da 7 impianti (due seggiovie, cinque skilift
ed una funivia di collegamento con il comprensorio
della Via Lattea) e comprende anche percorsi per lo
sci di fondo ed una pista per il pattinaggio su ghiaccio.
Per i turisti sono possibili escursioni anche nel
vicinissimo Parco Naturale della Val Troncea. Caratteristico
è anche il tradizionale mercatino locale, che
si svolge tutto l'anno ogni domenica mattina nel centro
del paese. Dal 1982 si tiene, solitamente nel mese
di agosto, la Festa della Ghironda, una manifestazione
internazionale interamente dedicata al medesimo antico
strumento.
GASTRONOMIA
Latte, burro e formaggi dalpeggio
La pastorizia e la lavorazione del latte sono sempre
state una preziosissima risorsa per leconomia
della Valle. Il latte, soprattutto bovino, è
destinato al consumo della famiglia ma anche alla
trasformazione e alla vendita. La produzione del formaggio
permette di ottenere:
le
tome sia fresche che stagionate
i tomini consumati freschi o conservati in vasi di
vetro con olio e aggiunta di pepe e erbe aromatiche
la ricotta ottenuta con il siero del latte residuato
dalla produzione del formaggio, a volte aromatizzato
con timo serpillo o genepy.
Patata
In Valle le patate, a seconda dellaltitudine,
vengono piantate nei mesi di marzo-aprile-maggio e
raccolte nel periodo fine luglio inizio ottobre.
In passato si utilizzava esclusivamente come semente
parte del raccolto dellanno precedente, attualmente
ci si orienta verso lacquisto di sementi selezionate.
Il Di.Va.P.R.A. ha effettuato uno Studio per
la caratterizzazione della patata pinerolese
ed è emerso che le varietà delle patate
coltivate a differenti altitudini, ci sono forti differenze.
In particolare lo studio ha evidenziato che a quote
maggiori (Pragelato, Gran Puy 1800 mt) tutte le varietà
tendono a crescere compatte, con polpa soda, adatte
quindi sia per le insalate che le minestre.
Il
miele
Il miele, alimento prezioso e nutriente, vanta nella
Valle una lunga tradizione, poiché se ne ha
notizia già nel 700. Lallevamento
delle api consentiva di ottenere un prodotto che veniva
facilmente venduto in quanto molto apprezzato per
la sua qualità. Tra le varietà oggi
prodotte rientrano per esempio, i mieli di rododendro
e il millefiori, il più diffuso. Il miele viene
utilizzato con i dolci, la polenta, le patate bollite;
costituiva un antipasto energetico consumato unito
al burro. Mescolato al latte caldo, ancora oggi fornisce
una bevanda che aiuta nella cura delle affezioni respiratorie
unite a erbe come il timo e leucalipto.
RICETTE
Lî
pilot (Le frittelle di patate)
SOC
LA LEI VAI (INGREDIENTI)
1
quillou dë triffa (1 kg di patate)
1
littre dë lait (1 litro di latte)
3
ettou dë farino (300 g di farina)
1
ettou dë pansëtto (100 g di pancetta)
2
uou (2 uova)
uno
sìoulo (una cipolla)
uno
fiësco dalh (uno spicchio daglio)
un
poc dë graiso (ou deuli) (strutto o olio)
Sâ
e péure (sale e pepe)
Dopo aver sbucciate le patate grattugiatele con una
grattugia a fori grossi.
Strizzatele
in una stamignia (o canovaccio) per far uscire tutta
lacqua.
Mescolate
con il latte, la farina e le uova in modo da ottenere
un composto denso.
Insaporite
con sale e pepe.
In
una padella preparate il soffritto di pancetta e cipolla,
cui aggiungete laglio tritato. Fate fondere
lo strutto e quando è bollente gettatevi le
cucchiaiate di impasto cui avete dato la forma di
frittelle.
Cuocete
da entrambi i lati poi prendetele con una schiumarola
e posatele su carta da cucina che assorba il grasso
in eccesso.
Si
mangiano da sole o accompagnate a formaggi e salumi.
Lou gofri (I gofri)
INGREDIENTI PER 4 O 5 PERSONE: 1 kg di farina Acqua,
sale e 1 dado di lievito (latte), (uova) La sera prima
preparare il crissèntë impastando la farina,
il lievito, il sale e un po dacqua. Si
ottiene un impasto consistente che deve lievitare
fino al giorno dopo (lasciare sempre che limpasto
lieviti in luogo tiepido, coperto da uno straccio
umido). Unora prima della cottura diluire limpasto
con acqua tiepida fino ad ottenere la consistenza
di una pastella. Si cuoce nel goufrìa (doppia
piastra di ghisa), posto su stufa a gas o legna, ungendo
le piastre, ogni volta prima di versare la pastella
nello stampo, con un grosso pezzo di lardo infilato
in un forchettone e bagnato dolio. In altri
paesi della Valle si aggiungono alla pastella un po
di latte e qualche uovo: il risultato è leggermente
diverso e risulta più sostanzioso.
STORIA
Sebbene la presenza umana sia attestata in questa
zona sin dalla preistoria, le prime notizie storiche
su Pragelato risalgono all'atto di fondazione dell'abbazia
benedettina pinerolese di Santa Maria, alla fine dell'XI
secolo.
Tra il XI ed il XII secolo fu conquistata dai Delfini
di Vienne, come tutta l'alta Val Chisone, chiamata
allora val Pragelato. In seguito entrò a far
parte, insieme ad altre zone alpine, della repubblica
degli Escartons (1343-1713), una comunità che
godeva di una certa autonomia e che comprendeva diversi
altri territori in Piemonte e in Francia, pur rimanendo
sotto il potere francese.
Nel XIV secolo vi si stabilirono i Valdesi, che alla
vigilia di Natale del 1386, per sfuggire alle truppe
francesi, trovarono rifugio sulle pendici del monte
Albergian (3043 m), dove molti bambini morirono assiderati.
Nel 1713, con il trattato di Utrecht, entrò
nei domini dei Savoia.
Nel 1747 il Colle dell'Assietta (2472 m), a nordest
del paese, fu teatro di una celebre battaglia tra
i Francesi e gli Austro-Piemontesi.
Il XIX e il XX secolo furono contraddistinti da una
notevole migrazione verso la Francia.
Nel 1904 una valanga distrusse le capanne dei lavoratori
nella miniera del Beth, uccidendo 81 persone. Ancor
oggi una lapide all'interno del piccolo cimitero della
borgata Laval ricorda le vittime della sciagura.
Nel 1934 ne venne staccata la frazione di Sestriere,
da allora comune.
Durante la seconda guerra mondiale partecipò
alla Resistenza italiana (battaglia del Genevris,
agosto 1944).