Monforte
d'Alba è un comune di 1.994 abitanti che si
trova nella regione Piemonte ed in provincia di Cuneo.
Il nome deriva dalle mura del castello che ne cingevano
la sommità (Mons Fortis) e l'abitato medievale.
CENNI
STORICI
Intorno all'anno 1000 il Castello, i cui feudatari,
come la popolazione, si erano indirizzati verso le
ideologie catare, venne assediato ed espugnato dalle
forze dell'Arcivescovo di Milano, Ariberto da Intimiano
unite a quelle del vescovo di Asti Alrico. La popolazione,
deportata a Milano venne qui costretta a scegliere
tra l'abiura del credo cataro ed il rogo. La maggior
parte scelse, coerentemente con le proprie idee, di
non abiurare e di accettare la condanna a morte. Il
Corso Monforte a Milano è stato così
chiamato in ricordo di questi avvenimenti. Rappresenta
però questo uno dei misteri insoluti della
storia, il cattolicesimo in quell'epoca, ricordiamo
che siamo a cavallo dell'anno mille, non era ancora
divenuto repressivo e cercava di trattare con le varie
ideologie eretiche, la stessa deportazione a Milano
nè è un esempio, al fine di far ritrattare
i punti di vista differenti. Molto interessante è
quanto riportato da Landolfo Seniore dei dialoghi
tra i presunti Catari e l'arcivescovo di Milano. La
difficoltà storica sta nel comprendere le ragioni
che condussero alla condanna a morte degli abitanti
di Monforte, precorrendo di circa due secoli quelle
che saranno le nefandezze compiute contro i Catari.
Il racconto sembra comunque ricalcare ciò che
avvenne a Béziers nel 1209 per opera di Simone
di Monforte, generale francese che non sapendo come
distinguere i prigionieri catari da quelli cattolici
pronunciò la terribile frase: "Uccideteli
tutti, Dio riconoscerà i suoi".