Gavi

Gavi è un comune di 4.578 abitanti della provincia di Alessandria situato sulla destra del torrente Lemme alla confluenza con il rio Neirone.Località di villeggiatura estiva, fonda la sua economia sul turismo e sul commercio locale. Importante l'attività agricola della coltivazione della vite e produzione del vino; Gavi è infatti uno dei luogi di produzione del vino omonimo, DOCG. È stata una delle prime città ad avere una illuminazione pubblica elettrica, ottenuta da una piccola centrale elettrica le cui turbine erano alimentate dalle acque del torrente Lemme dirottate in un lago situato prima della salita che porta a San Cristoforo. Fuori dal centro storico, sulla via che conduce a Carrosio è situata la casa del compositore Angelo Francesco Lavagnino, che spicca per la presenza sulla facciata di stemmi e bassorilievi medievali. Il 7 giugno 2007 il suo territorio è stato ridotto di dimensione con la cessione al comune di Arquata Scrivia la frazione di Sottovalle, non raggiungibile direttamente dal capoluogo ma solo attraverso Carrosio o Arquata Scrivia.

DA VEDERE
La chiesa di San Giacomo Maggiore, parrocchiale, è in stile romanico, costruita con pietre di arenaria tratte da una cava nei pressi del forte. È stata rimaneggiata nel '600 e nel '700 ed è sovrastata da un tiburio che funge da campanile. L'impianto è di tipo basilicale a tre navate, con la centrale elevata sulle altre, ripartite internamente da colonne. La facciata è ornata da una serie di archetti ciechi, ed è movimentata al centro da un imponente portale strombato, sormontato da un rosone e da una bifora. Nella lunetta dell'architrave è rappresentata l'Ultima Cena.

Sulla sinistra della chiesa, sorge il palazzo municipale, antico edificio di cui sono state riportate alla luce le arcate medievali a sesto acuto. Un tempo cinto da mura, oggi smantellate, tranne alcuni tratti che scendono dal forte, dell'antico sistema difensivo non resta oggi che il Portino, unica porta superstite di quelle che permettevano l'ingresso nel borgo.

Il convento francescano di Valle (Nostra Signora delle Grazie della Valle), situato fuori porta, costruito nel XVIII secolo su un presistente ospizio per i pellegrini dedicato a S. Bernardino, conserva la statua del santo e un dipinto della Vergine risalenti al XV secolo, un gruppo ligneo rappresentante L'estasi di S. Francesco e una statua marmorea di S. Bovo del 1702. Da vedere la sacrestia con mobili settecenteschi e il chiostro con logge al primo piano.

Il Santuario di Nostra Signora della Guardia, a croce greca, fu costruito dalla popolazione del luogo nel 1861, su un'altura che domina la zona. Conserva al suo interno la bella statua lignea di N.S. della Guardia, costruita nel 1746, ex voto di un gaviese, Giacomo Bertelli, che aveva avuto l'abitazione miracolosamente risparmiata dai bombardamenti, durante l'assedio austro-piemontese.

MANIFESTAZIONI
Festa Patronale di San Giacomo il 25 luglio. Negli ultimi anni i fuochi d'artificio sono stati spostati al sabato sera più vicino per permettere di assistere a più gente.
Sagra della Patata, in frazione Pratolungo, la terza domenica di agosto, a cura della Pro Loco.
Festival Gavi Musica e Cinema. In memoria del Maestro Angelo Francesco Lavagnino. A settembre.
Natività della B. V. Maria, al Santuario Mariano in Valle. L' 8 settembre.
Molto sentita nella zona la festa della Madonna della Guardia (Santuario situato nel monte dei Turchini) sopra la frazione Nebbioli il 29 agosto
richiamano molti turisti le processioni che prevedono la partecipazione delle tre confraternite di Gavi:
la confraternita dei Turchini festeggia il 15 agosto N.S. dell'Assunta
la confraternita dei Rossi festeggia la solennità della S.S. Trinita'
la confraternita dei Bianchi (tonaca nera quando accompagnano i morti) che è la più antica
Durante le processioni i confratelli sono vestiti con le tonache colorate e portano i loro bellissimi Cristi con i puntali sfarzosi


CENNI STORICI
Forse già insediamento abitato in epoca neolitica, si ritiene che Gavi ospitasse un presidio romano a difesa della via Postumia. Dopo la caduta dell'Impero Romano fu occupato dagli ungari e poi dai saraceni e secondo la leggenda, una loro principessa, Gavia (o Gavina), avrebbe stabilito la propria dimora nel castello del luogo. Pare fosse di origine francese ed infatti la più vecchia via del borgo sotto il castello si chiama Monserito (da Mon Cheri).

Dominio dei Marchesi di Gavi, alleati del Barbarossa, che pare qui si rifugiò dopo la battaglia di Legnano, entrò ben presto nelle mire della Repubblica di Genova per la sua posizione strategica nell'entroterra ligure, sulle più importanti vie di comunicazione verso la pianura padana.

Nel 1202, il comune fu formalmente ceduto alla Repubblica di Genova. Ma il tentativo di penetrazione nella pianura da parte dei genovesi, generò le ostilità di alessandrini e tortonesi. Passato sotto il dominio dei Visconti, salvo una breve parentesi francese, e in seguito ai Guasco di Alessandria, tornò in mano genovese nel 1528, con l'avvento al potere di Andrea Doria.