Dogliani

Dogliani è un comune di 4.709 abitanti della provincia di Cuneo. Dogliani è un grosso ed importante centro agricolo, commerciale ed industriale; è diviso in due parti, una alta o "castello" ed una più bassa, chiamata "borgo". In entrambi i quartieri notevoli architettonicamente le chiese parrocchiali: quella del "castello", molto antica è dedicata a San Lorenzo e la sua costruzione viene fatta risalire al XIV secolo (originariamente a pianta basilicale venne rimaneggiata, con aggiunta della cupola nel 1908). In precedenza, sulla stessa area sorgeva un tempio e non si esclude che vi si venerasse qualche deità pagana.
La chiesa parrocchiale del "borgo", dedicata ai Santi Paolo e Quirico, venne costruita nel secolo scorso (1859-70) su progetto dell'architetto Schellino e la sua forma è a croce greca. Domina il tempio una grandiosa cupola, imponente nell'aspetto e nelle strutture, che richiama quella del massimo tempio della cristianità; essa venne recentemente restaurata.

MAPPA INTERATTIVA

Dopo essere appartenuta alle diocesi di Alba e di Saluzzo, dal 1804 la cittadina è sottoposta alla giurisdizione del vescovo di Mondovì.
Un altro importante edificio religioso è la chiesa della confraternita del S. Nome di Gesù, eretta presso il torrente Rea dai "disciplinati bianchi" e dai "confratelli neri", tra il 1724 ed il 1788, su disegno di Francesco Gallo; a croce greca, con abside ellissoidale rivela le predilezioni del geniale architetto monregalese.
La maggior fama del paese viene dai prodotti della terra e principalmente dal vino Dolcetto che qui ha caratteristiche particolari, eccellendo in profumo e grato di sapore e proprio in onore del Dolcetto si tiene ogni anno, a metà settembre, una sagra che è un po' l'esaltazione della laboriosità rurale, con sfilate di carri folcloristici, convegni di bande musicali e distribuzione di premi assegnati con signorile larghezza.
Anche l'allevamento del bestiame occupa un buon posto nel campo della attività agricole. Il "bue grasso", al quale si intitola anche una delle rassegne commerciali più importanti, in dicembre a Carrù, è l'alfiere della fama delle carni bovine conquistata da Dogliani. E' una gara tra gli allevatori, puntigliosi nel presentare alla piazza esemplari sempre più belli e perfetti anche genealogicamente, che andranno a allietare le mense natalizie, ma dando prima lustro alle vetrine dei macellai che quelle carni si accaparrano, insieme con i simboli della loro eccellenza: gualdrappe, coccarde e fasce che recano, tra gli addobbi floreali, il titolo di merito ed il punteggio dei vari capi.
Numerose oltre a quelle zootecniche le aziende enologiche, animato il mercatino del martedì, buoni gli alberghi ed a settembre, in occasione della vendemmia, i villeggianti prevalgono sui pur numerosi turisti domenicali. Nei ristoranti locali si trovano tutte le specialità che rendono simpaticamente nota la Langa, mentre scriveva il Bertolotto nel secolo scorso "l'aria saluberrima, l'amena collina, l'economia della vita e lo spirito eminentemente ospitale della popolazione fanno Dogliani gradevole e comodo soggiorno, particolarmente nell'estate e nell'autunno.
E centro importante lo fu sempre, come ai tempi in cui un'enorme folla scendeva dalle colline circostanti per assistere ai dibattimenti che, nei tempi andati, costituivano uno degli spettacoli più interessanti e ghiotti. Venivano gli avvocati, tutti assieme su un grande calesse da Alba, difendevano le loro cause, e alla fine della laboriosa giornata banchettavano alle osterie della zona tornando alla loro provenienza solo in sera inoltrata.
Nelle memorie e tradizioni del luogo merita di essere ricordato un vecchio divertimento caratteristico quasi unicamente di Dogliani: "il gioco del merluzzo". Il gioco, in verità molto semplice, ma che certo doveva dibattere moltissimo perché allo stesso assistevano crocchi di persone sulle piazze e nei quadrivi, consisteva nel troncare a metà, con due colpi di scure, un merluzzo posto su di un tavolone robusto in maniera netta senza lasciare nessuna frangia o lembo di pesce: in questo caso il giocatore vinceva il merluzzo, altrimenti lo doveva comperare in genere a prezzo assai alto.
La storia di Dogliani e intessuta dalla dominazione di vari marchesati: da quello di Susa, fino al sec. XI a quelli di Monferrato e Busca. Nel 1183 Manfredo II di Saluzzo riscattò la parte di busca, dando inizio a quei domini langhesi della sua casata che durarono quattro secoli, pur sotto l'alta sovranità formale dei marchesi di Monferrato.Da Giovanni il Grande, figlio di Tommaso I di Saluzzo, ha origine infatti il ramo cadetto dei Saluzzo-Dogliani, illustrato in particolare da questo capostipite, soprannominato il Lungaspada e cantato da Silvio Pellico come "l'invincibil sire delle alte torri di Dogliani".
Queste alte torri non resistettero però all'assedio di Francesco Sforza, che nel 1431, prese e saccheggiò la città, le torri ed il castello che dovevano essere malconci anche quando il marchese Francesco ne fece donazione a Giacinto Perno. A tale famiglia rimase anche dopo l'annessione al Piemonte, nel 1601 e l'investitura da parte dei Savoia ad altri feudatari.
Oggi non si vede che un torrione e il Palazzo Perno, molto rimaneggiato, oltre a pochi resti dell'antica cortina muraria che un tempo cingeva insieme "castello" e "borgo", collegati anche da una galleria sotterranea, chiusa nel secolo scorso. Neppure la torre dell'orologio, ora del municipio, che sorge in "castello" presso un piccolo belvedere è quella medievale; fu costruita infatti alla fine del sec. XVI e venne poi, varie volte, restaurata e modificata.
Dogliani possiede una biblioteca civica dono della famiglia Einaudi, che fu proposta come modello a molti comuni italiani che ne sono privi, ha sede in un piacevole edificio progettato dall'architetto Bruno Zevi ed adorno di un monumento astratto dello scultore Franchina; nell'aiuola in fronte alla struttura è posto un busto di Luigi Einaudi modellato dallo scultore Marino Mazzacurati.
Dogliani vanta nel suo passato molti personaggi importanti come Ignazio e Giuseppe Corte che furono entrambi ministri di Stato, padre Luigi Appiani che fu uno degli evangelizzatori della Cina e il farmacista Carlo Francesco Ghigliano, inventore, nel 1832, dei fiammiferi da sfregamento.

MUSEI
Museo Storico Archeologico "G. Gabetti"

EDIFICI RELIGIOSI
Santuario della Madonna delle Grazie
Pieve di Santa Maria
Parrocchiale dei Santi Quirico e Paolo
Chiesa di San Lorenzo
Chiesa dell'Immacolata Concezione e San Giuseppe
Chiesa del Santo Nome di Gesù.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 4.554 (M 2.245, F 2.309)
Densità per Kmq: 127,0

CAP 12063
Prefisso Telefonico 0173
Codice Istat 004081
Codice Catastale D314

Denominazione Abitanti doglianesi
Santo Patrono Santi Pietro e Paolo
Festa Patronale 29 giugno

Numero Famiglie 1.982
Numero Abitazioni 2.409

Il Comune di Dogliani fa parte di:
Unione Comuni Colline di Langa e del Barolo
Regione Agraria n. 13 - Colline della Langa Monregalese
Associazione Nazionale Città del Vino
Consorzio Città delle Langhe

Comuni Confinanti
Belvedere Langhe, Bonvicino, Bossolasco, Cissone, Farigliano, Lequio Tanaro, Monchiero, Monforte d'Alba, Roddino, Somano.