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Castelnuovo Don Bosco
Piemonte

Castelnuovo Don Bosco "Terra di Santi e di vini", è un comune di 3.189 abitanti della provincia di Asti. Fa parte dell'Unione dei Comuni - Comunità Collinare "Alto Astigiano". È noto soprattutto per aver dato i natali a San Giovanni Bosco, nel rione Becchi (ora Colle Don Bosco), dove oggi sorge un santuario dedicato al santo che è meta di numerosi pellegrini. Il paese sorge all'estremità nord-occidentale della provincia di Asti, su di un colle leggermente elevato, vicino alla confluenza tra il rio Nevissano e il rio Bardella. Il paese si chiamava Castelnuovo d'Asti prima che venisse attribuito il cognome del più illustre concittadino. L'origine del toponimo è ovviamente da ricollegare alla presenza di un castello intorno al quale sorge un borgo, fin dall'epoca posteriore all'anno 1000. Attorno al apese sorgono borghi rurali di particolare interesse : Bardella, Cascine Grosse, Morialdo, Il Bricco, Nevissano, Mistrassi e Vironi, Mondonio, Cascine Garesio, Ranello e la zona della Madonna della Neve.

ECONOMIA
Nel territorio del comune si coltiva anche la vite che da origine a produzioni vinicole DOC, in particolar modo il malvasia ed il freisa. Tra le attività artigianali che hanno avuto un notevole sviluppo possiamo annoverare la lavorazione del giunco e del vimine, con i quali vengono fabbricati i mobili ed altri oggetti di arredamento. In località Bardella, a circa 2 km dal paese, sgorgano delle fonti solforose. Sono sorgenti fredde utilizzate per la cura dell'apparato digestivo e della pelle.

STORIA
Anticamente appartenne per metà ai signori di Riva e per l'altra ai conti di Biandrate, per essere poi dato in sovranità dall'imperatore ai marchesi di Monferrato.
Prima sottomesso al comune di Asti, fu poi reso feudo nel 1288 ai signori di Rivalba e ai signori di Piea, finché, dopo essere tornato ai marchesi del Monferrato, fu infeudato nel 1546, da Anna d'Alençon e da Giovanni Enrico Suave.
Successivamente entrato nei possessi Sabaudi, fu concesso nel 1619 da Carlo Emanuele I al conte Ernesto Mansfeldt, finché dopo la sua morte fu dato alla propria sorella naturale Matilde di Savoia, moglie di Carlo di Simiana. Questi conservarno la signoria del luogo fino alla fine del XVIII secolo.

DA VEDERE
Nel centro storico del Capoluogo e nel punto più alto del paese, sorge la torre di origine medioevale a struttura quadrata, rimaneggiata nel Quattrocento (inserita nel circuito "Castelli Aperti" del Basso Piemonte) che, con alcuni ruderi adiacenti, è ciò che rimane del castello che un tempo dominava l'abitato. Accanto ad essa sorge un santuario risalente alla fine XVIII secolo, dedicato alla Madonna del Castello eretto in forma barocca.
La Parrocchiale di Sant'Andrea sorge anch'essa nella parte alta del paese con una semplice facciata risalente al Settecento. L'interno è a pianta centrale e vi si conserva un dipinto di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo.
Attorno all'edificio di culto sorgono alcune pregevoli costruzioni risalenti a epoche diverse, dal medioevo al liberty: a quest'ultimo periodo risale la Villa Filippello adornata da un bellissimo giardino.
Scendendo verso la parte più bassa del borgo si trovano altri notevoli edifici quali la Chiesa di San Bartolomeo, in stile settecentesco, e il Palazzo dei Rivalba (la cui cappella fa pure parte del sistema "Castelli Aperti") situato in una piazza interamente dominata.
Nei dintorni del paese, lungo la strada che porta a Berzano di San Pietro si trova la piccola Chiesa di Sant'Eusebio in stile romanico: la facciata è stata restaurata nel Settecento, mentre il resto dell'edificio presenta ancora caratteristiche medioevali, con alcuni archetti pensili rimasti nella parte absidale.
Sempre in stile romanico vi sono due altri edifici di culto posti in luoghi isolati: le chiese di Santa Maria di Carnareto e di Santa Maria di Rasetto. La prima ormai è un rudere, mentre la seconda è tutt'ora utilizzata. Situata su una collinetta vicino alla località Garesio, appare abbastanza integra nella parte esterna, meno la facciata settecentesca all'interno della quale insiste un porticato costruito all'inizio del Novecento, con abside in pietra e struttura in mattoni.
Nel paese è stata dedicata, nel 1898 una statua a Don Bosco, opera dello scultore Stuardi, situata nella parte inferiore della piazza principale.

FRAZIONE I BECCHI
È la frazione dove è nato San Giovanni Bosco e nella quale si trovano gli edifici ricchi di testimonianze della sua presenza, e della sua opera di apostolato a favore della gioventù. La sua casa natale è fra i diversi luoghi legati alla sua esistenza, sicuramente quella che richiama la maggior parte dei turisti. Questa è stata di recente inglobata in una moderna struttura e, oltre a illustrare alcuni oggetti appartenuti alla famiglia, fornisce informazioni sulla presenza dei salesiani nel mondo. Il piccolo edificio inoltre restituisce ai pellegrini l'umiltà della vita contadina di un tempo. Accanto al tempio sorgono altri edifici costruiti nell'ultimo secolo, come la Chiesa di Maria Ausiliatrice, ed il Museo Contadino, destinato a conservare la memoria storica della vita agricola del territorio, i suoi strumenti, e il monumento alla madre del santo : Margherita. Il centro dell'insieme degli edifici è formato dall'immenso Santuario, che comprende la Chiesa superiore e la Chiesa inferiore : sono edifici recenti risalenti agli ultimi tren'anni. Sono stati costruiti in forme classiche, interpretate secondo modelli contemporanei. Li precedono un grande piazzale destinato ad ospitare una notevole folla di fedeli in occasione di pellegrinaggio. All'ingresso della chiesa superiore si nota un espressivo monumento formato da una statua bronzea di Don Bosco, a lui dedicata dal corpo insegnante italiano nel 1929.
Sempre attorno all'area del santuario è presente un pregevole Museo Missionario ospitante reperti etnografici provenienti da ogni parte del mondo, sicuramente la raccolta più ricca di questo genere presente in tutta la provincia di Asti. Infine il complesso ospita anche tutta una serie di edifici : collegi, scuole, laboratori e attrezzature sportive e ricreative per i tanti giovani avviati verso le attività artigianali e tecniche.

DATI RIEPILOGATIVI

in lavorazione

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