Bruino
Piemonte

Bruino è un comune della provincia di Torino. Situato a 20 km ad ovest del capoluogo, sorge sulla riva destra del torrente Sangone, all'imbocco dell'omonima valle. Esiste una polisportiva che comprende sport quali: calcio, pallavolo femminile, arti marziali e vari tipi di ginnastica e danza. I colori per tutti gli sport sono il bianco ed il blu chiaro e lo stemma è lo stesso per tutte le discipline. Il carnevale a Bruino è famoso nei dintorni per la "Battaglia della farina". Oltre ai carri, infatti, la tradizione antica è proprio quella della battaglia. Alla battaglia prendono parte vari carri di carnevale preparati apposta per la battaglia e che rappresentano le zone principali di Bruino. La battaglia consiste nel lanciarsi pacchettini di farina mischiata con coriandoli tra un carro e un altro. Alla fine della sfilata viene decretato il vincitore, anche se è solo una vittoria simbolica.

ETIMOLOGIA
Si riferisce probabilmente alla voce latina, ma anche dialettale piemontese, bruera che significa "scopeto". Potrebbe anche riferirsi al termine celtico brua, ossia orlo riferendosi alla posizione dell'insediamento.

CHIESA PARROCCHIALE DI «SAN MARTINO VESCOVO»
La Chiesa Parrocchiale, dedicata a San Martino vescovo e voluta da Carlo della Rovere, venne edificata nel XVI secolo. Non è facile individuare lo stile architettonico, non essendo lo stesso puro. Era infatti molto diffuso, nel secolo XIX intervenire sugli edifici di culto, ampliarne le dimensioni, modificandone lo stile. Ubicazione: Piazza del Municipio.

CASTELLO DEI CONTI MALINES
Il Castello Malines è una massiccia costruzione probabilmente del Cinquecento, con annesso un grandioso parco; prende il nome della famiglia di origine fiamminga che lo tenne per varie generazioni. Ubicazione: Piazza del Municipio.

PIAZZA DEL MUNICIPIO
Dominato dalla possente struttura del castello dei Malines, il centro storico, interamente ristrutturato, ha mantenuto l'aspetto pittoresco del borgo antico. Ubicazione: Piazza del Municipio.

DIPINTO MURALE DI SAN MARTINO
Di fronte al muro di cinta del castello, un affresco riproducente San Martino, eseguito dal pittore Morgari nel 1933. Ubicazione: Via Orbassano 10.

CAPPELLA DELLA RIVAROSSA
Si ha ragione di credere che la Cappella della Madonna Assunta della Rivarossa fosse già esistente all'edificazione della Chiesa Parrocchiale nel 1594. Ogni anno il 15 agosto, viene celebrata la ricorrenza della festività dell'Assunta con funzioni e processione.

ORIGINI E CENNI STORICI
VII secolo circa: primi insediamenti longobardi, di cui non si ha effettiva traccia, nel territorio Bruinese.
1006: grazie al Diploma ottoniano, il potere sul territorio di Bruino passa dal vescovo Genzone al monastero di San Solutore.
1252: con il Diploma imperiale di Guglielmo II d'Olanda viene donato al Conte Tommaso II di Savoia il feudo di Bruino, concesso da quest'ultimo ad alcune famiglie nobiliare locali, i Braja e i Drò.
1348: i Borghesi ed i Canali subentrano ai Drò ed ai Braja nei privilegi feudali.
1568:Giuliano de Olmos y Bexar riceve in dono da Emanuele Filiberto di Savoia il titolo di Signore di Bruino, grazie ai servigi prestati nelle battaglie nelle Fiandre.
1577: Isabella Berthoud de Malines contrae matrimonio con Giuliano de Olmos, portando al potere nel feudo Bruinese la famiglia Malines.
1630: epidemia di peste.
1693: la battaglia della Marsaglia interessa anche il territorio bruinese.
1758: la famiglia Malines promulga i "Bandi Campestri", raccolta di più di 150 leggi che regolava nei dettagli la vita dei bruinesi.
1804: con l'avanzata francese in Piemonte, Bruino diventa comune della Repubblica Cisalpina.
1815: Bruino torna a far parte del regno di Sardegna.
1883: la linea ferroviaria Torino-Giaveno viene inaugurata, il primo treno passa per Bruino.
Nell'età del bronzo, i territori delle Alpi e delle zone piemontesi-liguri erano abitati dai Liguri, questi erano una popolazione non di origine latina ma probabilmente celtica.
I Galli occuparono varie zone tra cui la Val Sangone e la Valsusa, successivamente varie popolazioni galliche, in particolare i Taurini, fondarono con i Celti città come Susa e Torino e si insediarono nella Pianura del Sangone.
Nell'epoca dell'espansione romana, la Val Sangone venne posta sotto il dominio romano e inclusa nella Centuriazione meridionale di Augusta Taurinorum, colonizzando la regione.
Durante l'inizio della cristianizzazione, i territori vicini a Torino vennero cristianizzati da Sant'Eusebio, nel 489 con la caduta dell'impero romano, vi fu la calata delle popolazioni barbariche dal nord Europa, la Val Susa e i territori circostanti vennero occupati dai Goti.
Nel 569 a Torino si insediarono i Longobardi, con questi nella Val Susa sorsero numerosi villaggi nelle vicinanze di Torino; con la cacciata dei Longobardi da parte dei Carolingi, il sistema feudale cambiò radicalmente, sotto il domino del Sacro Romano Impero il Piemonte fu diviso in 8 contee, Bruino era in quella di Torino.
Alla fine del Sacro Romano Impero, ci furono incursioni barbariche da parte degli Ungari, dei Saraceni e dei Normanni, proprio nei territori dove si trova Bruino.
Nel 962 il Privilegium Othonis, sanciva il potere del vescovo – conte su tutti i castelli, i terreni, i monasteri e sulle corti della zona di Torino e dintorni.
Il documento stabiliva il passaggio del marchesato da laico ad essere sottoposto al potere religioso, nel 1006 la Corte di Sangano, con le varie chiese di Piossasco, Bruino e Reano, vennero donate al monastero di San Solutore; in un documento del 1011 riguardante la donazione, viene per la prima volta menzionato ufficialmente il nome Bruino.
Nel XII secolo fecero la loro comparsa in Piemonte i Savoia, con il matrimonio tra un Savoia e la contessa di Torino, la Valle d'Aosta, Torino, la Val Susa, la Val Sangone, Asti, Alba e la Liguria venivano unificate e passavano sotto il controllo della nobile famiglia di origine francese.
Nel 1200 Bruino passa da feudo ecclesiastico a feudo laico, nel 1235 con l'accordo di Chillon i territori della zona venivano suddivisi a vari nobili tra cui Tommaso II di Savoia al quale viene assegnato Bruino.
Nel 1300 Bruino incominciò ad entrare sotto il dominio degli Drò e i Braida, alla fine del secolo comparve una nuova famiglia: i Bararis.
Nel XVI secolo i Savoia riconfermarono alle famiglie dei Borghesi e dei Canali la signoria su Bruino, il nuovo signore divenne Giuliano De Olmos y Bexar che ricevette il feudo come riconoscimento dopo alcune battaglie.
Dopo i Borghesi e i Canali subentrarono altre dinastie a dominare Bruino, ovvero gli Scozia, i Bertone e i Bertollero; sotto lo spagnolo Giuliano De Olmos, Bruino divenne un feudo-comunità.
La famiglia Malines dominò su Bruino da fine '500 sino all'inizio del XIX secolo, nel 1630 iniziò a diffondersi la peste. Dopo il periodo di crisi i Savoia imposero poi l'obbligo a tutte le comunità, compresa Bruino, di possedere una piccola milizia paesana per fornire truppe all'esercito reale.
Nel 1617 fu stipulata la pace con i francesi, però il patto fu tradito visto che questi si unirono agli spagnoli, nel 1686 vi fu la guerra della Lega di Augusta, dove Bruino con il suo esercito partecipò accanto ai Savoia.
Nel 1690 le truppe francesi entrarono in Val Susa guidate dal generale Nicolas Catinat che distrusse tutti i territori vicini a Torino; fu così che nel 1691 la Val Susa fu quasi rasa al suolo.
Vittorio Amedeo II di Savoia condusse così le truppe nelle campagne tra Bruino e Pinerolo, combattendo la battaglia della Marsaglia; lguerra finì nel 1696 con un accordo che sanciva la ritirata delle truppe francesi dai territori invasi, la restituzione di Pinerolo e in cambio la neutralità degli stati italiani.
Nel Settecento Bruino subi il dominio di Berthoud de Malines, nel 1703 scoppiò la guerra di Successione, i Savoia radunarono così tutte le truppe paesane locali tra cui Bruino.
Nel 1792 le milizie di Napoleone sconfissero i Savoia che cedettero i possedimenti di terraferma alla repubblica francese, nel 1799 i transalpini combatterono una battaglia nei territori di Bruino: l'esercito austro-russo entrò in Rivalta e Bruino saccheggiando e rubando viveri.
Le truppe austro-russe con i tedeschi avevano occupato il Piemonte, la Francia guidata da Napoleone si riappropriò del Piemonte, nel giugno del 1800 sconfisse gli austro-russi a Marengo e proclamò la Repubblica Cisalpina.
Nel 1801 il Piemonte venne diviso in 7 dipartimenti, Bruino era in quello del Po; nel 1804 Bruino divenne Comune della Repubblica Cisalpina.
Con l'abdicazione di Napoleone nel 1814 Vittorio Emanuele I di Savoia tornò a Torino dopo l'esilio. La restaurazione sabauda fece ricostruire il Regno di Sardegna. La vita a Bruino era migliorata: aumentarono le produzioni agricole e migliorarono strumenti e tecniche. Molti gli animali allevati, posseduti da ogni famiglia. Sviluppata la bachicoltura, per i vestiti si usavano anche canapa e lino (lana d'inverno). Le scarpe erano zoccoli di legno. Era aumentata, anche se di poco, l'alfabetizzazione. Lo stato di salute era piuttosto buono e la vita media era tra i 35 – 40 anni. C'erano comunque malattie e un pericolo arrivava dai lupi, ci fu una vera e propria invasione nel 1817.
Dal 1870 al 1900 furono realizzate grandi opere pubbliche. Venne costruita la strada Pinerolo-Susa presente ancora oggi e passante da Bruino. Venne costruita la ferrovia Torino-Orbassano-Giaveno, con fermata a Bruino. Importante fu anche la canalizzazione delle acque potabili e un miglioramento nel sistema dell'irrigazione dei campi.
Bruino ad inizio secolo era un comune dell'Unità d'Italia con un centro storico, un borgo rurale, cascine varie ed una rete viaria. Gli abitanti erano qualche centinaia di persone e spesso si conoscevano tutti. La maggior parte si occupava di attività agricole. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, Bruino fornì numerosi soldati. Nel 1920 le elezioni furono vinte dai liberali a Bruino. Nel 1928 i sindaci di Sangano e Bruino si riunirono per decidere l'annessione di Sangano al comune bruinese. Si potevano contare così 1142 abitanti totali.
Con l'avvento del fascismo si ebbe un periodo tranquillo a Bruino, a cui non interessava molto la politica ma si guardava di più al procurarsi da vivere. La famiglia Gautier, proprietaria del castello, era politicamente alleata con Mussolini. Durante la Seconda guerra mondiale, i bombardamenti su Torino nel 1942 avevano determinato la fuga di molti sfollati che scapparono nelle campagne circostanti. Molti bruinesi accolsero così i rifugiati, occupandosi di loro. Nel 1943 la Resistenza dei partigiani toccò anche Bruino dove molti giovani disertarono il richiamo nell'esercito per andare a fare i partigiani sulle montagne.
La fine del Fascismo e della Seconda guerra mondiale aprirono un periodo fiorente di ricostruzione. Bruino nel 1956 si ridivise da Sangano e cominciò la sua storia moderna che dura tuttora. Ci fu un aumento progressivo della popolazione, anche grazie a nuovi nuclei famigliari giunti a Bruino da tutte le regioni d'Italia, in particolare dal sud. Bruino si espande con la nascita di nuovi villaggi (simili a piccoli quartieri), come il villaggio Alba Serena, il Marinella, il villaggio Rossella, il villaggio Patrizia, il villaggio Santa Lucia, il La Quercia e il Valverde.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 8.520 (M 4.236, F 4.284)
Densità per Kmq: 1.524,2
Superficie: 5,59 Kmq

CAP 10090
Prefisso Telefonico 011
Codice Istat 001038
Codice Catastale B216

Denominazione Abitanti bruinesi
Santo Patrono San Martino
Festa Patronale 11 novembre

Il Comune di Bruino fa parte di:
Parco Fluviale del Po (tratto Torinese)

Comuni Confinanti
Piossasco, Rivalta di Torino, Sangano.

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