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Arona
Piemonte

Arona è un comune della provincia di Novara. Quinta città della provincia per popolazione, oggi è un centro turistico-terziario sulle sponde del lago Maggiore, il cui sviluppo è stato favorito dalla sua posizione sulla via del Sempione e dal comodo collegamento con Milano (autostradale e ferroviario). La città di Arona è situata sulla sponda piemontese del lago Maggiore, a circa 37 km dal capoluogo Novara. È attraversata dal torrente Vevera che sfocia nel lago Maggiore. Nelle colline moreniche dietro la cittadina è presente il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, nella cui area fu individuato nel 1860, il primo insediamento palafitticolo rinvenuto in Italia. La definitiva distruzione della fortezza aronese insieme ad altre sei cittadelle del Piemonte, fu ordinata da Napoleone Buonaparte nel 1800, il giorno successivo alla vittoria di Marengo. Questa significò la possibilità di espandere il tessuto urbano al di la delle mura entro le quali era limitato. Grazie a questo vennero ricavati ampi spazi su cui costruire il porto, il cantiere dei battelli, la stazione ferroviaria. La fortuna di Arona è stata sempre legata alla sua ottima posizione geografica, grazie alla quale gode e ha sempre goduto di una condizione logistica di tutto rispetto.

L'economia di Arona è basata principalmente sul turismo e sul commercio, anche se nel territorio sono presenti alcune fabbriche chimiche e dolciarie.


ETIMOLOGIA
Il toponimo potrebbe derivare dalle radici celtiche art (monte) e on (acqua), con il significato di "monte sull'acqua", oppure un accrescitivo di ara, da area.

MANIFESTAZIONI
Festa del Tredicino, 13 marzo, luna park bisettimanale;
Fiera del Lago Maggiore (10 giorni a cavallo tra maggio e giugno);
Svaronavis, l' annuale Kermesse cittadina di Concerti ed Expò in centro città (la terza settimana di luglio);
La lunga notte, spettacolo pirotecnico appartenente ai campionati mondiali di fuochi d' artificio (solitamente il primo sabato di agosto);
La Traversata, centinaia di partecipanti nuotatori attraversano il Lago Maggiore dalla sponda piemontese a quella lombarda (Arona-Angera) (Inizio settembre);
Concerto di Natale (nel periodo natalizio).

DA VEDERE

Il colosso di San Carlo Borromeo
Questa statua, soprannominata il Sancarlone, domina il lago Maggiore e si raggiunge percorrendo la provinciale 35 diretta alla frazione Ghevio di Meina, in località San Carlo. Il colosso è alto circa 36 metri (24,50 m la statua e 11,70 m il basamento) e fu realizzato tra il 1614 e il 1697 con lastre di rame. Originariamente era previsto che la statua, ultimata nel 1698, facesse parte di un Sacro Monte di cui furono realizzate però solo tre cappelle.

DA VEDERE INOLTRE
Collegiata della Natività di Maria Vergine. L'attuale parrocchiale, il cui primo contratto per la sua costruzione risale al 1468, venne consacrata, non ancora terminata, il 12 marzo 1488. All’inizio del XVII secolo il cardinale Federico Borromeo ordinò imponenti lavori di restauro e di decorazione degli interni, al temine dei quali, il 10 marzo 1608, la chiesa venne eretta a collegiata. Dopo le consistenti riparazioni del 1856-1867 fu riconsacrata nel 1858 dal vescovo G. F. Gentile. È in stile gotico-bizantino, alterato da elementi successivi. La facciata in sasso calcare, con rosone centrale, ha elementi quattrocenteschi, e un notevole bassorilievo della Natività del Redentore, da Luca Beltrami ascritto ai fratelli Mantegazza, autori della parte inferiore della Certosa di Pavia. Nell'interno si ammirano l'altare maggiore costruito nel 1812 su disegno dell'abate Zanoia; la Sacra Famiglia di Gaudenzio Ferrari in sei campi, con la firma Gaudentius Vincius e la data '15', su legno e chiusa in una cornice intagliata dell'epoca; la Natività di Andrea Appiani; l'Annunciazione e lo Sposalizio di Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, donati dal cardinale Federico Borromeo. Vi si conservano inoltre quattro reliquiari che contengono il pallio, la mitra, il pastorale di San Carlo Borromeo donati dal cardinale Federico. Essi furono rinnovati nel 1920 dalla cittadinanza aronese in adempimento di un voto fatto durante l'ultima pandemia influenzale, che si ritenne cessata per intercessione del santo.
Chiesa dei Santi martiri Graziano, Felino, Fedele e Carpoforo (detta anche di San Graziano). Già abbazia benedettina, la chiesa era annessa al monastero del Salvatore e dei Santi Graziano e Felino, fondato nella seconda metà del X secolo. Dell'edificio originario non rimangono tracce. Completamente rifatta fu restituita al culto l'anno successivo a quello della consacrazione della Collegiata, il 1489. Nella chiesa è presente una pala della Madonna in Trono e Santo di Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone, appesa dietro l'altare maggiore. Il quadro venne commissionato dall'abate dell'epoca, monsignor Girolamo Calagrani, che nel dipinto appare inginocchiato di fronte alla Vergine.
Chiesa di Santa Maria di Loreto, (detta che di Santa Marta) nell'antica piazza del Popolo, nella quale si trovano anche il Broletto e ciò che rimane dell'antico porto.
Chiesa della Visitazione, annessa al monastero dell'ordine della Visitazione, fu fondata nel 1652 dall'arciprete Graziano Ponzone. Sull'altare maggiore della chiesa si trova una tela del pittore Gaudenzio Magistrini (1820-1871).
Cappella Beolchi
Santuario del Sacro Monte di San Carlo
Monastero della Visitazione
Chiesetta di San Giuseppe, anticamente intitolata a Sant'Eusebio
Chiesa parrocchiale di San Giusto (in frazione Montrigiasco)
Chiesa di Santa Maria di Loreto (detta anche di Santa Marta)
Chiesa di San Giovanni Battista (in frazione Dagnente)
Chiesa di San Giorgio (a Mercurago)
Chiesa della Santissima Trinità
Chiesa del Sacro Cuore
Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino, in corso Cavour
Villa Ponti, che ospitò Napoleone Bonaparte di ritorno dalla campagna d'Egitto e nella quale attualmente vengono organizzati concerti di musica classica e mostre di artisti di rilevanza come Guttuso, Manzù e De Chirico.
Villa Leuthold, parco pubblico di impianto ottocentesco, con grandissimi esemplari di camelie.
Rocca Borromea, le cui rovine si trovano sulla collina sovrastante la città. Fu storicamente contesa fra i Torriani e i Visconti nonché luogo natale di San Carlo.

ORIGINI E CENNI STORICI
La prima documentazione che conferma l'esistenza di una località socialmente organizzata chiamata Arona risale al 979: si tratta di un'attestazione attraverso la quale quella data è stata stabilita per induzione, tant'è che alcuni storici la interpretano per il 963. In effetti la presenza dell'uomo in questa parte meridionale del Lago Maggiore è confermata dalla preistoria ; infatti in località Lagoni presso la frazione di Mercurago è stato rinvenuto un insediamento palafitticolo risalente all'età del bronzo (XVIII – XIII secolo a.C., e una necropoli golasecchiana della fine del VI - inizi del V secolo a.C.[1]. Infine, comparsa di tracce umane si possono trovare nella Torbiera di San Carlo nella quale è stata rinvenuta una punta di freccia risalente al Neolitico, ed l'unico oggetto dell'Età del Rame. Ai Lagoni sono venuti alla luce resti di tre ruote la cui caratteristica era quella di girare in folle sopra un'asse centrale e di essere dotati di rudimentali raggi, benché non concentrici; inoltre è stata rinvenuta una piroga scavata in un tronco d'albero. Inoltre i resti di un villaggio le cui capanne erano state costruite ai bordi di uno specchio d'acqua e le cui fondazioni rimasero conservate durante i secoli grazie alla torba dentro la quale erano state piantate ; infine sono state anche rinvenute oggetti di uso quotidiano : vasetti, fondi di vasi, piatti, frecce, lame di pugnale, e altri oggetti di difesa ; spilloni di bronzo e soprattutto una decina di tombe del VI Secolo a.C. con vasi di pregevole fattura (bracciali, fibule, anelli, ganci di cintura in bronzo. Dei tempi seguenti sono state rinvenute una grande quantità di ceramiche intorno alla rocca identificabili nella cultura di Canegrate, Protogolasecca, Golasecca. Il V secolo segna nel basso Verbano un momento di crisi, e soltanto nel III-II secolo ricompare una cospicua presenza di genti, questa volta Celto-Galliche. Risale al II secolo a.C. una pregevole cavigliera in bronzo rinvenuta ai piedi della rocca. È proprio in questo periodo che si formano i primi nuclei abitativi socialmente organizzati. L'urbanizzazione della zona è pienamente giustificata dalla presenza della Rocca di Arona, una posizione di importanza strategica che non poteva passare inosservata a nessuna popolazione del luogo. Sulla rocca infatti sono presenti i resti di una fortificazione preromana, e a tre chilometri da Arona, il campus militare di Borgo Agnello e Paruzzaro. In epoca romana fu luogo di passaggio verso il passo del Sempione. Sotto la chiesa di San Giuseppe sono stati rinvenuti i resti di una fornace e di un laboratorio artigiano per la lavorazione dei metalli. La colonizzazione romana è documentata inoltre da lapidi funerarie rinvenute un po' dovunque nella zona. L'attuale nucleo abitato si sviluppò intorno all'abbazia benedettina di San Salvatore, fondata nel 979 dal conte Amizzone del Seprio. La prova di tale sviluppo è documentata in una "Cronaca" o "Pasionario", una specie di zibaldone in cui si intrecciano vite di santi più o meno attendibili, testi di ascesi, lettere di vescovi e di presuli, preghiere e invocazioni. In tale contesto appare la narrazione del martirio dei San Graziano e di San Felino avvenuto nel 979 con la transalazione dei loro corpi ad Arona, per opera del conte Amizzone del Seprio, un capitano di truppa al comando dell'imperatore Ottone I. Sono 249 fogli in pergamena redatto in latino medioevale e scritto in gotico. L'abbazia benedettina, con il tempo perse le sue principali prerogative, a causa soprattutto per il sorgere di una autorità civile che si identificò prima nella famiglia dei Della Torre, e successivamente dopo il suo abbattimento, nei Visconti, primo fra tutti Ottone che fu arcivescovo di Milano, attorno alla fine del Duecento sotto cui passò il dominio dell'arcivescovo di Milano. In seguito passò alla famiglia Torriani (XII secolo). Dopo la battaglia di Desio (1277), appartenne ai Visconti e nei primi decenni del XIV secolo fu libero comune sotto il governo dell'abbazia benedettina. Dal 1439 il territorio fu concesso in feudo ai Borromeo, una stirpe di banchieri originaria di San Miniato in Toscana. Quando il casato dei Visconti si estinse con la figlia di Filippo Maria Visconti che andò sposa nel 1441 a Francesco I, il ducato passò alla famiglia degli Sforza. Ma tale vasto territorio andava anche difeso, e in questo senso Vitaliano nel 1447 richiedeva a Filippo Maria l'autorizzazione a fortificare la Rocca e il borgo di Arona, concessagli nel 1449 con una lettera di Filippo Maria che autorizzava il proprio vassallo di creare mura, ponti levatoi, opere belliche di difesa, e anche luoghi per il raduno e la custodia delle navi : primo porto militare documentato del Lago Maggiore. La rocca era defesa talmente bene che resistette ad un attacco avvenuto nel 1523 da parte di 7.000 uomini al comando di Renzo de Ceri, una delle tante guerre scatentasi tra il Ducato di Milano e i francesi. Con tutto il ducato di Milano fu sotto il dominio spagnolo e poi austriaco. Con il trattato di Worms del 1745 passò nei domini dello stato sabaudo, sotto Carlo Emanuele III. Fu presa dall'esercito napoleonico e la Rocca venne demolita in seguito agli accordi di pace con gli austriaci nel 1801. Con il Congresso di Vienna del 1815 fu restituita ai Savoia. Nel 1838 Carlo Alberto di Savoia la insignì del titolo di città. Nel 1855 fu aperta la linea ferroviaria per Novara e nel corso del XIX secolo si affermarono le attività industriali e turistiche. Alla fine del secolo subì una disastrosa inondazione del lago.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 14.555 (M 6.785, F 7.770)
Densità per Kmq: 976,8

CAP 28041
Prefisso Telefonico 0322
Codice Istat 003008
Codice Catastale A429

Denominazione Abitanti aronesi
Santo Patrono Santi Graziano, Felino, Carpoforo e Fedele Martiri
Festa Patronale 13 marzo

Il Comune di Arona fa parte di:
Parchi e Riserve Naturali del Lago Maggiore

Località e Frazioni di Arona
Mercurago, Dagnente, San Carlo, Montrigiasco

Comuni Confinanti
Angera (VA), Comignago, Dormelletto, Invorio, Meina, Oleggio Castello, Paruzzaro

Cittadini Illustri
San Carlo Borromeo (1538 - 1584), cardinale e vescovo di Milano

Il comune è gemellato con
Compiègne (Francia)
Arona De Tenerife (Spagna)
Huy (Belgio).

 
ISTITUTO DE FILIPPI - ARONA (NO)
ISTITUTO CULTURA E LINGUE MARCELLINE - ARONA - NO