Spinetoli
Marche

Spinetoli è un comune italiano di 7.000 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche. A breve distanza dalla costa adriatica, Spinetoli sorge su un modesto poggio (177 m s.l.m.) a ridosso della Salaria, sulla riva sinistra del fiume Tronto presso la confluenza con il torrente Fiobbo.

ETIMOLOGIA
Il toponimo Spinetoli pare derivare da Spine(t)ola, nome con cui si designava il luogo di fondazione per vie della rosa spina che vi fioriva spontanea. Altra interpretazione dà al nome etimo affine a quello della città di Spina, e dunque un'origine etrusca.

FRAZIONI
Spinetoli ha due frazioni principali, Villa San Pio X e Pagliare del Tronto, entrambe situate nella valle del Tronto, e, di meno importanza, ci sono le frazioni di Villa Ciarulli e Villa Palazzi, entrambe a cavallo tra Pagliare e Spinetoli. Pagliare sorse nel XV-XVI secolo da insediamenti di popolazioni montane, e fu per qualche tempo anche comune autonomo. Assorbita definitivamente nel 1866, sviluppò fino a diventare molto più grande dello stesso capoluogo (possiede infatti oltre 5.600 abitanti, contro i circa 700 di Spinetoli), ma senza mai riacquistare lo status comunale.

MUSEI
Museo della Scultura

EDIFICI STORICI
Villa Saladini di Rovetino
Villa Marcatili

EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa San Paolo
Santuario della Madonna delle Grazie
Chiesa San Pio X
Chiesa di Santa Maria Assunta
Chiesa di San Antonio
Chiesa San Rocco

ORIGINI E CENNI STORICI
I primi insediamenti umani rinvenuti nel territorio di Spinetoli risalgono all'epoca picena: è qui che negli anni 1870 gli scavi archeologici rivelarono l'esistenza di una necropoli del VII-V secolo a.C. Quando i Piceni vennero in contatto con i Romani, riuscirono dapprima a contenerne le mire espansionistiche con un'alleanza (foedus aequum); poi, tuttavia, dovettero soccombere alla campagna militare del 268 a.C., condotta dai consoli Sempronio Sofo e Appio Claudio Russo. Nella decisiva battaglia di Ascoli, secondo la tradizione, i Piceni furono spaventati a morte da un terremoto che ne provocò la ritirata e facilitò la vittoria romana. Per questo, proprio nel luogo di fondazione di Spinetoli, il console Sofo avrebbe fatto edificare un tempio votivo alla dea Tellure. I Romani pacificarono la regione e inclusero il colle nell'Ager Asculanus, uno dei territori che avrebbero composto la regione picena augustea. Con la caduta dell'Impero romano, litorali e fondivalle restarono esposti al pericolo delle invasioni barbariche, e le alture tornarono ad essere luoghi privilegiati di difesa. L'incastellamento interessò Spinetoli già nell'alto medioevo, ma è dopo il 1000 che il castrum, posseduto dai monaci farfensi, viene citato dalle prime bolle papali. Spinetoli divenne proprietà del vescovo di Ascoli, Emmone (1006-1036), nell'anno 1030, e poco dopo (1052) Leone IX ne confermò il possesso del successore di quegli, Bernardo II (1045-1069). Tornò ai farfensi per concessione di Enrico V, ma essi dividevano la sovranità con un feudatario investito dal vescovo. La postazione spinetolese si rivelò decisiva nel preservare Ascoli dall'invasione normanna di Roberto il Guiscardo. Questi, che deteneva già l'Italia meridionale, aveva varcato il Tronto con l'appoggio di Gregorio III, occupando con successo Fermo e Spoleto ma fallendo l'obiettivo contro i castelli truentini. Alle devastazioni normanne seguirono quelle sveve e, più tardi, l'Ascolano visse altre gravi sciagure con pestilenze (la più grave delle quali nel 1348), carestie e un terremoto; di lì a un secolo, tutta la regione avrebbe poi conosciuto l'oppressione della dominazione sforzesca (anni 1430-1440). Spinetoli apparteneva allo Stato di Ascoli, ed era perciò coinvolta nelle secolari lotte con Fermo per l'egemonia sul Piceno. Possedeva un proprio statuto (XVI secolo), un podestà, un consiglio e quattro priori. Nel frattempo, a valle, si era venuta formando Pagliare. Su questo insediamento, prima di capanne poi in muratura, fondato dagli abitanti di Pantorano (Mozzano), Spinetoli ebbe giurisdizione. Occupata nel 1501 dalla famiglia ghibellina ascolana dei Guiderocchi, Spinetoli fu saccheggiata nel 1538 dalla milizia di Paolo III. Il capitano delle truppe pontificie Niccolò Ardighelli cadde però vittima di un'imboscata, e in ritorsione il papa sottrasse il castello al dominio ascolano. Esso vi tornò nel 1543. Sotto Paolo IV, fino al 14 settembre 1557, Spinetoli si trovò coinvolta nella guerra contro Carlo V, che fu devastante e si concluse con la conservazione del Piceno da parte dello Stato Pontificio. Quando l'avvento di Napoleone provocò la prima caduta del governo della Chiesa, Spinetoli entrò a far parte della Repubblica Romana (28 febbraio 1798), e successivamente del Regno d'Italia (1805), restando inclusa nel nuovo dipartimento del Tronto. Sotto Bonaparte il paese, che apparteneva a Monsampolo, conquistò il capoluogo comunale nel 1811. Quando poi i due comuni furono separati, a Spinetoli fu aggregata Pagliare, all'epoca frazione di Colli. Il comune di Pagliare creato in seguito dalla Restaurazione ebbe vita breve (cinquant'anni) e fu soppresso dopo l'Unità d'Italia.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 7.160 (M 3.534, F 3.626)
Densità per Kmq: 577,0
Superficie: 12,41 Kmq

CAP 63078
ex CAP (non valido) 63036
Prefisso Telefonico 0736
Codice Istat 044071
Codice Catastale I912

Denominazione Abitanti spinetolesi
Santo Patrono Maria SS. Immacolata
Festa Patronale seconda domenica di settembre

Località e Frazioni di Spinetoli
Pagliare, San Pio X

Comuni Confinanti
Ancarano (TE), Castorano, Colli del Tronto, Controguerra (TE), Monsampolo del Tronto

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